FURONO GLI SCHIAVI A FARE LA RIVOLUZIONE

Per un rivoluzionario Mese della Storia dei Neri

di Mumia Abu Jamal; da: lahaine.org, 2.2.2012

 

Mentre inizia un’altra volta il mese di febbraio, i giornali e i canali televisivi sottolineeranno la programmazione con più facce nere del normale. Alcuni media presenteranno film o documentari mentre altri faranno riferimento alla storia per celebrare il Mese della Storia dei Neri.

Senza dubbio verrà proiettato l’epico discorso pronunciato durante la “Marcia su Washington” in un video confuso in bianco e nero come mero simbolo di un’altra epoca, con il suo post scriptum obbligato - “Grazie a Dio Onnipotente, siamo finalmente liberi!” – un’inquietante e ironica burla del vero stato della gran parte dell’America Nera.

Un documentario che non verrà invece proiettato, come sempre, mostra una delle ultime conferenze alla stampa del primo (e forse unico) magistrato nero della Corte Suprema degli Stati Uniti, Thurgood Marshall. E’ indebolito e malato, ma con la forza morale per dire: “Non sono ancora libero”.

Per milioni di statunitensi neri, questo Mese della Storia dei Neri, anche se può essere ricco simbolicamente, arriva nel bel mezzo della perdita più grande dei nostri guadagni collettivi della storia, con una spaventosa disoccupazione, incessanti sfratti, scuole pubbliche che impartiscono più (dis)educazione che educazione, rabbioso terrorismo poliziesco e forse i più alti indici di incarcerazione dei neri nella storia degli Stati Uniti, con tutto ciò che questo implica.

 

Il fatto che siamo riusciti ad avere un Mese della Storia dei Neri si deve ai Movimenti per la Liberazione Nera degli anni ’60 e alla caparbia ostinazione dello storico nero Carter G. Woodson, che cominciò a proporre una Settimana della Storia dei Neri nei lontani anni ’20! Ma cominciò, come sempre, con le lotte sociali, con il Movimento.

Se le madri, le nonne e poi le ragazzine e i ragazzini non avessero seguito King (Martin Luther, n.d.t.), non avremmo mai saputo il suo nome, se non come aneddoto della storia. Perchè senza di loro non c’è movimento, non ci sono passi avanti.

 

Il grande storico rivoluzionario marxista, C.R.L. James, nella sua opera più importante I Giacobini Neri, una Storia della Rivoluzione Haitiana, sottolinea come i leaders, compreso il generale Toussaint L’Ouverture, provarono varie volte a tradire la Rivoluzione. Ma si scontrarono con due forze implacabili: il razzista e recalcitrante governo francese di Napoleone (che voleva imporre nuovamente la schiavitù) e i soldati militanti neri che continuarono ad avanzare verso la Rivoluzione.

 

Qual è il punto? E’ che la gente fa la storia nei suoi movimenti di massa, i quali molte volte vanno più avanti e più rapidamente di quanto i leaders vogliano. Le masse fanno e sostengono le rivoluzioni, molte volte contro dei “leaders” i cui istinti li portano a tradirla.

In un prologo a una delle molte edizioni de I Giacobini Neri, James ci ricorda che “ ... furono gli schiavi a fare la Rivoluzione. Molti dei capi degli schiavi non sapevano nè leggere nè scrivere”.

Però, senza il minimo dubbio, sapevano lottare.

 

Decine di migliaia di africani spezzarono le loro catene. Senza un centesimo, affamati e segnati dalle piaghe della schiavitù, trovarono le armi e la volontà di lottare per la loro libertà contro i difensori della schiavitù: Francia, Gran Bretagna e Spagna. E li vinsero tutti, perchè la loro fame di libertà fu più grande di qualsiasi cosa. Nel farlo, cambiarono la storia del mondo.

Spezzarono il sogno francese di un Impero Americano e permisero agli Stati Uniti di raddoppiare l’estensione del loro territorio dopo aver comprato la Louisiana da Napoleone.

Fecero anche ciò che nessun esercito di schiavi mai aveva fatto nella storia moderna o antica. Sconfissero un impero.

 

E’ questa la Storia Rivoluzionaria dei Neri e merita un posto nel Mese della Storia dei Neri.

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

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