MASSACRO ALLA FRONTIERA DI GAZA

Massacro alla frontiera di Gaza

 

“Non taceremo, mettiamo fine all’impunità israeliana”

 

Coalizione della Flottiglia della Libertà; da: rebelion.org; 3.4.2018

 

 Nel Giorno della Terra, il 30 marzo, migliaia di donne, uomini e bambini palestinesi pacifici, speranzosi e disarmati si sono riuniti sulle frontiere di Gaza per la Grande Marcia del Ritorno. I rapporti iniziali indicano che almeno 16 palestinesi sono stati assassinati e più di 1.400 persone ferite a seguito degli spari delle Forze di Occupazione israeliane contro la folla, con munizioni vere e gas lacrimogeni.

 

Questa azione pacifica, non diretta dai partiti, si celebra ogni anno il 30 marzo per ricordare un’ingiustizia che i palestinesi sperimentano tutti i giorni: la perdita delle loro terre per l’occupazione coloniale illegale. Seguendo la tradizione di Gandhi e di Martin Luther King la popolazione palestinese manifestava in forma non violenta sulla sua terra, nel tentativo di correggere una grave ingiustizia: si sono scontrati con gli spari dei francotiratori.

 

Nella Risoluzione 194 (del 1949) dell’ONU, L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite esprimeva chiaramente che “i rifugiati che desiderino ritornare alle loro case e vivere in pace con i loro vicini dovrebbero poterlo fare nella data più vicina possibile” ( https://www.unrwa.org/content/resolution-194).

 

La società civile palestinese intende continuare le sue azioni pacifiche tutti i giorni, fino al 15 maggio, giorno in cui i palestinesi commemorano la Nakba (Catastrofe) e giorno in cui il governo USA ha deciso di traslocare la sua ambasciata ad al-Quds/Gerusalemme.

 

La Coalizione della Flottiglia della Libertà (Freedom Flotilla Coalition), composta da organizzazioni della società civile di 14 paesi, tra le quali “Verso Gaza”, condanna il massacro del governo israeliano contro il popolo palestinese che esercitava il suo legittimo diritto di protestare contro l’occupazione illegale ed il diritto universale alla libertà di movimento.

 

Una volta ancora le Forze di Occupazione Israeliane (IOF) hanno dimostrato il loro disprezzo per la vita umana: non si deve permettere loro di farlo impunemente. I responsabili di questi crimini di guerra devono essere portati davanti alla giustizia.

 

E’ importante dare un nome a coloro che sono stati assassinati venerdì dalle Forze di Occupazione israeliane. Non sono “caduti” anonimi, sono giovani con familiari e amici, persone che avevano un futuro ma che l’hanno messo a rischio per la Palestina e per la libertà di movimento:

 

Naji Abu Hajir – 25 anni

 

Mohammed Kamal Al-Najjar

 

Wahid Nasrallah Abu Samour – 27 anni

 

Amin Mansour Abu Muammar

 

Mohammed Naeem Abu Amr

 

Ahmed Ibrahim Ashour Odeh – 16 anni

 

Jihad Ahmed Fraina

 

Mahmoud Saadi Rahmi

 

Abdel Fattah Abdel Nabi – 18 anni

 

Ibrahim Salah Abu Shaar – 22 anni

 

Abd al-Qader Marhi al-Hawajri - 25 anni

 

Sari Walid Abu Odeh

 

Hamdan Ismail Abu Amsha

 

Jihad Zuhair Abu Jamous – 30 anni

 

Bader al-Sabbagh – 22 anni

 

Mus' ab Zuhair Essaloul – 23 anni

 

La Coalizione della Flottiglia della Libertà continuerà a navigare finché dureranno l’occupazione e il blocco, chiedendo ai governi di non essere complici di queste violazioni dei diritti umani.

 

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto San  Giovanni)

 

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