MORTI SUL LAVORO E DEL PROFITTO.

Risoluzione approvata dall’assemblea su: 

 

SFRUTTAMENTO, MORTI SUL LAVORO e del profitto.

 

In Italia si continua a morire come nell’800’.

 

 

 

I partecipanti all'assemblea di Sabato 6 ottobre 2018 - ore 15,30 – ASSEMBLEA presso il CENTRO DI INIZIATIVA PROLETARIA “G. TAGARELLI” Via Magenta 88 Sesto San Giovanni dopo essersi confrontati nel dibattito sui morti sul lavoro con lavoratori e delegati RSU di diversi sigle sindacali decidono di coordinarsi nella battaglia contro lo sfruttamento capitalista a partire dalla violenza e brutalità dei morti sul lavoro riconoscendo che:

 

1)    Gli operai, i proletari e i lavoratori morti sul lavoro, per malattie professionali a causa dello sfruttamento capitalista, a prescindere dall’appartenenza sindacale sono MORTI DEL PROFITTO, vittime del capitalismo e membri della nostra stessa classe.

 

2)    Gli operai non hanno amici nei palazzi del potere economico, politico, istituzionale e religioso e riconoscono negli sfruttati di tutti il mondo i loro fratelli di classe

 

3)    Da questo momento s’impegnano a scambiarsi le informazioni sui crimini contro i proletari compiuti dai capitalisti sui posti di lavoro e nella società socializzando e scambiandosi i volantini e le prese di posizione per dimostrare che i morti sul lavoro in una fabbrica o luogo di lavoro sono morti di tutta la classe operaia.

 

4)    Gli operai, i lavoratori, nella democrazia borghese sono solo merce forza lavoro da usare quando l’industria tira e da licenziare, anche attraverso le delocalizzazioni quando non servono più a valorizzare il capitale, riconoscendo che senza organizzazione indipendente e autonoma (politico sindacale) gli operai in questa società non sono altro che carne da macello dei padroni.

 

5)    I partiti e i governi si alternano alla guida del paese, ma sempre nell’interesse dei padroni e della borghesia e gli operai, i lavoratori, frazionati e divisi, senza organizzazione non contano nulla, sono solo carne da macello sacrificati sull’altare del profitto, del mercato e del dio denaro

 

6)    Come sfruttati appartenenti alla stessa classe al di là delle appartenenze sindacali o politiche, cominciando ad organizzarci creando ambiti di discussione nazionale e internazionale per rispondere colpo su colpo al nemico di classe, mettendo in discussione con le lotte il sistema dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Se colpiscono uno di noi, colpiscono tutti.

 

I governi cambiano e si susseguono, ma gli operai continuano a essere sfruttati e a morire come prima, più di prima.

 

All’indignazione, alla rabbia, deve unire la mobilitazione nelle fabbriche, nei cantieri, nelle campagne, nei luoghi di lavoro, contro lo sfruttamento e i morti del profitto inevitabili nel sistema capitalista. Contro questi omicidi considerati dai padroni semplici effetti collaterali, necessari alla realizzazione del massimo profitto insiti nella contraddizione capitale/lavoro bisogna protestare unitariamente con prese di posizione. E’ ora di ricominciare ad agire e organizzarsi per superare la frammentazione della nostra classe. 

Contro la barbarie capitalista dobbiamo riscrivere sulle nostre bandiere rosse di sangue proletario il motto: PROLETARI DI TUTTI I PAESI UNIAMOCI. 

 

All’assemblea hanno partecipato e sono intervenuti diversi operai e lavoratori del: Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, Sicobas, Slaicobas, Usb, SGB, Medicina Democratica, Voci Operaie, lavoratori del Veneto, Toscana, dell’Emilia e altri ancora. 

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