GUERRE

 

Il ratto della Siria

 di Julio Yao Villalaz (*); da:alainet.org; 17.12.2019

  

“Ci terremo il petrolio (della Siria), ricordatelo. Vogliamo prenderci il petrolio. 45 milioni di dollari al mese” – Donald Trump, presidente degli Stati Uniti

  

Racconta la mitologia greca che Europa era una bella principessa fenicia che passeggiava raccogliendo fiori sulla spiaggia dell’attuale Libano e di cui si innamorò follemente Zeus, Dio dell’Olimpo. Per avvicinarla, Zeus si trasformò in un toro bianchissimo e mansueto che si infiltrò tra i buoi del Re Agenore, padre di Europa.

Colpita, Europa montò in groppa al toro e questo, velocissimo, si gettò in mare con lei e nuotò fino a Creta dove – una volta tramutatosi nella divinità che era – la trasformò nella prima regina dell’isola greca e madre di tre figli, tra i quali il Minotauro.

Per ringraziarla Zeus le fece tre regali: un automa di bronzo per allontanare i nemici dalle sue coste, un cane che non lasciava mai la presa e un giavellotto che non sbagliava mai il tiro. Infine Zeus creò in suo onore la costellazione del Toro.

La leggenda, conosciuta come “il ratto di Europa”, è stata consacrata da pittori, scrittori, scultori e artisti di tutto il mondo.

  

La Siria, che confina a ovest con le spiagge del Libano in cui si bagnava Europa, è stata ora rapita da un altro toro bianco (gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Francia, la Turchia e Israele), accompagnato da un branco di iene (terroriste) e non di pacifici buoi che, al contrario di quanto successe ad Europa, mantengono il paese in un atroce cattività, in una camera di tortura, in un interminabile calvario per rubarle il suo patrimonio, cancellare la sua identità, la sua personalità storica e, soprattutto, la sua dignità nazionale.

 

  

La Siria ha urgente bisogno dei tre regali di Zeus: una coalizione che allontani i suoi nemici, un esercito forte e armi insuperabili.

 

Non è chiedere molto per un paese la cui capitale, Damasco, appare varie volte nella Bibbia. In Genesi 14:15 si legge: “Di notte Abramo e la sua gente attaccarono di sorpresa i re e li perseguitarono fino a Hobà, che è a nord della città di Damasco”.  Damasco è la città dove Paolo di Tarso – flagello dei cristiani – fu colpito da una luce che lo lasciò cieco. Quella luce era Gesù, che rimproverò a Paolo la sua ostilità verso i suoi seguaci e lo trasformò in uno dei suoi apostoli.

  

La Siria, una delle civiltà più antiche, attraversò incroci di razze, invasioni, guerre, successioni dinastiche, colpi di Stato, vassallaggi; un lungo rosario di fatti che forgiarono il suo carattere e che l’hanno trasformata in uno Stato che è esempio di orgoglio nazionale, perseveranza e autodeterminazione.

 

La Siria è un autentico crocevia di culture. Appartiene allo stesso tempo all’Oriente, all’Occidente, al Mediterraneo e all’Oceano Indiano, all’Europa, all’Asia e all’Africa, e giocò un ruolo importante per secoli nella creazione della Via della Seta, la principale rotta commerciale e di comunicazione del mondo e il maggior progetto culturale della storia.  

  

Situata tra Iraq, Turchia, Palestina occupata dal regime sionista di Israele, Giordania, Libano e il Mar Mediterraneo, oggi tuttavia la Siria giace incatenata  da un insieme di forze che sono il toro bianco d’Occidente accompagnato da orde mercenarie o terroriste finanziate dall’Arabia saudita e da altri paesi arabi, che si chiamino Stato islamico, Daesh, Al Qaeda, Al Nusra, Caschi Bianchi o Al Baghdadi.

  

Citiamo alcune ragioni per le quali la Siria è oggetto di voracità piratesca, di aggressione e occupazione territoriale sulla quale si fanno piani di frammentazione e di caos.

 

  1. In Siria non esiste una Banca Centrale Rothschild.

  2. La Siria è l’unico paese arabo che non ha debiti con il Fondo Monetario Internazionale, né con la Banca Mondiale né con nessun altro.

  3. L’educazione è gratuita, anche quella universitaria.

  4. La salute è gratuita.

  5. Le donne siriane hanno gli stessi diritti degli uomini.

  6. Le donne non hanno l’obbligo di portare il burka. La Sharia (legge islamica) è incostituzionale.

  7. E’ l’unico paese arabo con una Costituzione laica e non tollera movimenti estremisti islamici.

  8. E’ l’unico paese del mediterraneo che è proprietario della sua società petrolifera e non la privatizza.

  9. ha un’apertura verso la società e la cultura occidentale come nessun altro paese arabo.

  10. 5 Papi furono di origine siriana, per cui ha una tolleranza religiosa unica nella zona.

  11. Prima della Cospirazione occidentale (2011), la Siria era l’unico paese pacifico del Medio oriente, senza conflitti interni né guerre.

  12. Il presidente Bashar al-Assad è ha una grande approvazione popolare.

  13. La Siria si oppone al sionismo e al criminale apartheid israeliano.

  14. La popolazione è ben informata e discute apertamente sul Nuovo ordine Mondiale.

  

Se Europa fu rapita da Zeus per farla felice e onorarla, la Siria è stata rapita per castigarla e annichilire la sua volontà di vita. L’aggressione ha distrutto quasi totalmente la Siria,  ha troncato più di 500.000 vite dopo 8 anni (2011/2019), e ha prodotto più di 5 milioni di rifugiati. Il blocco degli alimenti e delle medicine, le sanzioni e l’isolamento internazionale aggravano le sofferenze del suo popolo.

 

Ma la Siria lotta su tutti i fronti e, come pochi, invoca il Diritto Internazionale. Ai paesi che, senza il suo consenso, occupano il suo territorio il presidente al Assad ha ingiunto di abbandonarlo; e al resto dei suoi aggressori, siano o no Stati (terroristi) che facciano lo stesso o si preparino a morire.

 

Fortunatamente la Conferenza di Astanà (Russia, Turchia e Iran) che è finita l’11 dicembre 2019, fa prevedere una vittoria per la Siria e la fine del suo martirio.

 

Ecco le conclusioni fondamentali.

 .  Primo: I paesi garanti esprimono la loro preoccupazione per i gruppi terroristici a Idlib e si impegnano a coordinarsi tra loro per eliminarli.

 . Secondo: Non accettano nuove realtà costruite sul campo con il pretesto di combattere il terrorismo, comprese le “auto amministrazioni illegali”, riferimento diretto ai gruppi armati kurdi.

 . Terzo: Rifiutano le misure separatiste, che minano l’unità politica della Siria e la sua integrità territoriale e minacciano la sicurezza nazionale dei paesi vicini.

 . Quarto: Si oppongono al sequestro del petrolio e del gas siriani e a qualsiasi trasferimento illegale degli stessi, un riferimento ai tentativi degli USA e delle Forze Democratiche Siriane (FDS - un'alleanza di milizie curde, arabe e assiro-siriache costituitasi formalmente nell'ottobre 2015, n.d.t.) di appropriarsi del petrolio siriano.

 . Quinto: denunciano gli attacchi “israeliani” su suolo siriano.

 . Sesto: Affermano che la sicurezza e la stabilità non possono affermarsi nel nord della Siria a lungo termine se non preservando la sovranità e l’integrità territoriale del paese.

  

Cominciano ad arrivare i tre regali di Zeus. Ci sarà una costellazione anche per la Siria?

  

(*) Analista internazionale e diplomatico. E’ stato professore di Relazioni e Diritto Internazionale, consigliere del generale Omar Torrijos, vice-presidente del Movimento Unità Latinoamericana e rappresentante della Repubblica di Panama alla Corte Internazionale dell’Aja.

 

(traduzione di Daniela Trollio

 Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 Via Magenta 88, Sesto S. Giovanni)

 

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