MORTI SUL LAVORO AGOSTO 2021

Morti sul lavoro nel 2021.
Dall’inizio dell’anno al 29 agosto ci sono state 942 morti complessive per infortuni sul lavoro. Di questi 464 sono morti sui luoghi di lavoro, i rimanenti sulle strade e in itinere.
A questi occorre aggiungere i lavoratori morti per covid considerati a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro (dati dell’Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro). Altre migliaia di lavoratori sono uccise dalle malattie professionali (ogni anno solo per amianto sono 6000).
Da questi numeri sono esclusi i lavoratori in nero, in Italia si calcola che siano oltre 3 milioni i lavoratori in nero.
Ogni giorno decine di lavoratori sfruttati costretti a lavorare con continui ricatti e senza dispositivi di sicurezza individuali e collettivi sono sacrificati per i profitti dei capitalisti nell’indifferenza di padroni, governo e istruzioni.
Nella “democratica” repubblica italiana ogni giorno avviene una guerra di classe nascosta che produce morti, feriti e invalidi negli sfruttati e oppressi. Lavoratori che ogni giorno escono da casa per guadagnare il pane per le loro famiglie e finiscono in una bara. Crimini contro l’umanità che avvengono nella più assoluta impunità.
La presunta imparzialità dello stato e delle istituzioni, a cominciare dalla magistratura, non esiste. In realtà le istituzioni sono al servizio del potere delle multinazionali, dei capitalisti. Anche tutti i partiti politici in parlamento, siano essi di governo o opposizione sono al servizio del sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Lo stesso sindacato confederale, che nella crisi economica e pandemica è sempre più interessato alle sorti dell’economia nazionale che agli interessi dei lavoratori, fa parte del sistema di sfruttamento contrattando sempre più al ribasso le condizioni di vita e di lavoro degli sfruttati.
In nome dell’aumento della produttività e del profitto i padroni e i sindacati filo padronale danno mano libera ai padroni di licenziare e ricattare i lavoratori costringendoli a lavorare in condizioni pericolose.
L’aumento dello sfruttamento è la causa principale degli infortuni e dei morti sul lavoro.
La loro forza sta nella nostra divisione, nella nostra debolezza.
Ecco cosa contano i lavoratori, i proletari della democrazia borghese.
Non c’è nessuna compatibilità tra i nostri interessi e quelli dei padroni.

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