TONNI, SARDINE E PESCECANI

TONNI, SARDINE E PESCECANI
 
Con l’avvicinarsi delle elezioni tutti i partiti, sia quelli nel governo di “unità nazionale” guidato dal banchiere Mario Draghi che all’opposizione cominciano a smarcarsi su singoli aspetti. Centrodestra e centrosinistra, pur avendo differenti vedute su singoli aspetti, sono forze politiche che lavorano per lo stesso padrone, l’imperialismo italiano.
 
I metodi politici sono diversi, ma gli interessi sociali, di classe, e il sistema che difendono sono gli stessi. Per un borghese la difesa della libertà non è altro che la difesa del mercato, della concorrenza e della possibilità di comprare e sfruttare la forza lavoro a prezzi più bassi e concorrenziali, di de localizzare le aziende e licenziare i lavoratori. I capitalisti, essendo proprietari d’industrie, fabbriche, banche, giornali, e dello stato, controllano tutte le istituzioni e l’esercito, cioè hanno il potere reale e possono anche fingersi democratici, perché sanno che nelle elezioni ”democratiche”, nell’alternanza, il cambio di governo e delle istituzioni non inciderà sui loro interessi. La dittatura del capitale finanziario oggi si nasconde dietro la formula della “repubblica democratica”, ma lo “stato democratico”, le sue istituzioni, le forze dell’ordine e il suo esercito non sono altro che una banda armata a difesa della proprietà del capitale, per questo l’esercito italiano è presente in 40 paesi  di tutto il modo con “missioni di pace”.
 
 Maggioranza di governo e opposizione sono due facce della stessa medaglia che concorrono allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
 
Non è un caso che in ogni elezione tutti i partiti chiamino i cittadini a votare, non importa per quale partito, ma a votare. Così si legittima il potere con il voto popolare. Maggioranza e opposizione parlamentare sono entrambi funzionali al sistema.
 
Chi è entrato nel parlamento e al governo per aprirlo come una scatola di tonno come il Movimento 5 stelle si è asserragliato dentro sigillandosi alle poltrone pur di non uscire alleandosi con quelli che fino a un minuto prima considerava nemici da sconfiggere rimangiandosi gli obiettivi sostenuti in campagna elettorale tradendo le aspettative di chi li aveva votati. Questo vale per tutti i partiti, oggi come nel passato. Le sardine si candidano a diventare tonni e i pescecani delle multinazionali, delle banche e Confindustria si preparano a mangiarseli. Il paradosso è che quelli che a parole volevano cambiare il sistema una volta nei palazzi del potere borghese sono stati a loro volta fagocitati dal sistema diventando i principali puntelli del sistema capitalista.
 
L’Italia che formalmente è una Repubblica democratica (ormai sempre meno con l’emergenza covid che abolisce molti diritti costituzionali), e nella sostanza una dittatura al servizio delle multinazionali e Confindustria.
 
Si possono cambiare i partiti e gli schieramenti al governo, ma nel sistema capitalista i governi, politici o tecnici, continuano a rimanere dei comitati d’affari della borghesia e i parlamenti degli inutili contenitori di “democrazia delegata rappresentativa” di varie classi che chiacchierano molto, ma non decidono nulla, se non avvallare con il voto di fiducia, le decisioni prese dal governo e dalla frazione dominate del capitale imperialista. Non ci sono vie d’uscita indolori dalla crisi. Dalla crisi economica – sanitaria pandemica si esce solo con una rivoluzione o con un aumento dello sfruttamento per i proletari.

 

 

Michele Michelino (Centro di Iniziativa Proletaria "G. Tagarelli")

News