IL NUOVO ANNO DEL CAPITALE

 

IL NUOVO ANNO DEL CAPITALE: PER GLI OPERAI VA SEMPRE PEGGIO.

 

 

Fabbriche che chiudono, altre che de localizzano, aziende occupate o presidiate dai lavoratori in lotta per la difesa del posto di lavoro, intanto aumenta il numero dei proletari disoccupati e il numero dei morti sul lavoro.

 

Lotte che ogni gruppo o settore di lavoratori combattono da soli nel loro posto di lavoro, nel territorio senza nessun collegamento con altre situazioni di lotta. Lotte tenute volutamente separate le une dalle altre dagli stessi sindacati confederali complici dello sfruttamento padronale e destinate alla sconfitta, che tuttavia vanno valorizzate e sostenute perché dimostrano la resistenza e la disperazione di chi perde il lavoro e il pane per il profitto e la brutalità del sistema capitalista.

 

Il nuovo anno è cominciato con l’aumento dei prezzi di tutti i generi alimentari e in particolare con costi sempre più proibitivi per il gas e la luce riducendo ancora di più i miseri salari.

 

Mentre i borghesi anche durante la pandemia di covi19 si godono il paradiso in terra; i proletari – che difendono il posto di lavoro patiscono con licenziamenti, denunce, daspo, Green pass o super Green pass, subiscono violenze, Apartheid, miseria e guerre. Un vero inferno in terra in attesa di guadagnarsi (per chi ci crede) il paradiso nell'aldilà: è questa l'essenza del sistema capitalista.

 

A chi lotta, a chi resiste senza mettere in discussione il modo di produzione capitalista, i giornali e i mass-media di regime, proprietari dei grandi capitalisti, sono disposti a dare per qualche giorno visibilità e parole di comprensione "umana", come se la disgrazia di perdere il lavoro e la casa non dipendesse dalla ricerca del massimo profitto dei loro padroni, ma si trattasse di fenomeni naturali senza responsabilità di nessuno.

 

Ai proletari e alle popolazioni che si oppongono allo sfruttamento capitalista, che ostacolano la pacifica e libera accumulazione del profitto, che vogliono una società senza padroni, libera dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, lo Stato impone il suo ordine con la violenza "legale" dei suoi manganelli, i gas lacrimogeni, le pallottole, cui seguono sempre le denunce e gli arresti della sua magistratura e della sua polizia "democratica". A fianco della polizia, carabinieri e delle forze della repressione ”democratica” sono usati sempre più le squadracce fasciste e i mazzieri della vigilanza privata dei padroni come avviene ormai giornalmente nelle lotte della logistica.

 

"Terrorista", "estremista", "anarchico", "comunista": è così che è definito chiunque lotti e ostacoli la pacifica accumulazione dei profitti e per questo si viene repressi e incarcerati.

 

Dividere le lotte, gli operai e i lavoratori per località, territorio, regione, settori produttivi, separare precari dai lavoratori a tempo indeterminato, italiani o stranieri, fra Sivax e Novax, si Green pass o no Green pass è il modo che i governi, i padroni e i loro servi usano per indebolire una classe proletaria che dalla sua ha il numero e la forza per distruggere questo sistema, ma manca del collante, un’organizzazione sindacale unitaria di classe e l'organizzazione in un suo partito politico.

 

L'unico modo per difendere i nostri interessi, è quello di lottare uniti per un sistema sociale alternativo al capitalismo, dove si produca per soddisfare i bisogni degli esseri umani e non per il profitto. Un sistema senza padroni e schiavi salariati che consideri il profitto - e il modo in cui è conseguito, lo sfruttamento in tutte le sue forme e colori - un crimine contro l'umanità. Un sistema che si chiama socialismo

 

L’unità di classe degli sfruttati è la prima arma di difesa per resistere all’attacco delle condizioni di lavoro e di vita portato dai padroni.

 

La classe operaia e proletaria, il movimento dei lavoratori ha gli stessi interessi e un solo nemico, i padroni e il loro governi.

 

 

PROLETARI DÌ TUTTO IL MONDO UNIAMOCI SUI NOSTRI INTERESSI CHE SONO ANTAGONISTI A QUELLI DEL CAPITALE.

 

 

 

Michele Michelino, Centro di Iniziativa Proletaria “”G. Tagarelli”

 

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