memoria

Per non dimenticare

 

A 23 anni dai bombardamenti della NATO contro la Yugoslavia

da: misionverdad.com; 29.3.2022

 

Il nemico non riposa mai…..

 

Sono stati i paesi imperialisti dell’Occidente a smuovere la situazione che ha condotto al conflitto in Ucraina, così come successe 23 anni fa nell’estinta Yugoslavia, in particolare nell’attuale regione serba, e sono gli atlantisti anglo-europei coloro che hanno il maggior interesse ad una guerra per cercare, attraverso il caos, di mantenere il mondo unipolare così come l’abbiamo conosciuto fino a poco tempo fa.

 

Proprio 23 anni fa i paesi della NATO, senza autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, ordinarono alle loro truppe di bombardare la Repubblica Federativa della Yugoslavia, come parte di un’operazione offensiva chiamata “Forza Alleata” col pretesto di un presunto intervento ‘umanitario’ per ‘prevenire il genocidio’ degli albano-kosovari.

 

Gli attacchi aerei si susseguirono per 78 giorni , iniziando il 24 marzo e finendo il 10 giugno 1999. Durante questo periodo vennero utilizzati più di 1.000 aerei per gettare più di 3.000 missili e circa 80 mila tonnellate di bombe sul territorio del paese balcanico (che in quel momento  era costituito da Serbia e Montenegro).

Il numero delle vittime, la maggioranza delle quali civili, oscilla tra i 2.500 e i 3.500 morti.

89 erano bambini, il che significa che la NATO, in media, assassinò un bambino ogni giorno mentre duravano i bombardamenti. Circa 10 mila persone furono gravemente ferite. La maggioranza delle vittime era serba.

I bombardamenti colpirono installazioni sia militari che civili. Ospedali, ponti, raffinerie di petrolio, centrali elettriche, sedi di partiti politici, linee ferroviarie, scuole e persino l’ambasciata della Cina a Belgrado furono gli obiettivi delle bombe.

In totale l’intervento militare della NATO causò la distruzione di 25 mila edifici residenziali, 450 chilometri di strade, quasi 600 chilometri di linee ferroviarie, circa 40 ponti, 100 tra scuole ed asili, 30 ospedali e 14 aeroporti. I danni materiali sono stati quantificati in più o meno 100.000 milioni di dollari.

 

Il cinismo della NATO è tale che ha deciso di celebrare, nell’anniversario dell’inizio dei bombardamenti, un vertice di emergenza. Nella riunione il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenski, e il presidente USA, Joe Biden, discuteranno l’assistenza all’Ucraina e la risposta alle azioni della Russia.

Va ricordato che, come senatore, Joe Biden è stato uno dei più accesi sostenitori del bombardamento della Yugoslavia nel 1999.

 

N.d.t. (da Contropiano): altra cosa da non dimenticare:

Il governo italiano, guidato da D’Alema, sostenuto da Cossutta e Cossiga, appoggiato in questo caso da Berlusconi, con il consenso del presidente della Repubblica Scalfaro, decise di partecipare alla guerra. In realtà la decisione l’aveva già presa il governo Prodi, che prima di cadere aveva deliberato l’Act Order con il quale si predisponevano le nostre forze armate alla guerra sotto comando NATO.

Così i bombardieri italiani ebbero “l’onore” -  D’Alema ha sempre rivendicato l’impresa - di partecipare alla prima guerra europea dal 1945, al primo bombardamento aereo di una capitale europea, Belgrado, dalla sconfitta del fascismo.

 

(*) Pagina web gestita da professionisti della comunicazione per fornire informazioni vere sulla realtà latinoamericana e smascherare la guerra di propaganda delle grandi corporazioni mediatiche.

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

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