Serie A e serie B…..
2 giorni fa quella tomba in cui si è trasformato da anni il Mediterraneo ha accolto altri 90 profughi circa, che fuggivano dalla Libia e sono annegati dopo essere rimasti in mare vari giorni, come hanno raccontato i soli 4 superstiti che, raccolti da una petroliera, sono stati riportati da dove erano partiti, come ha denunciato Médecins sans Frontière.
La parola più citata in questi giorni è “profughi”, riferita però soltanto a quelli ucraini che fuggono, come gli altri che provengono dal sud del mondo, dalla guerra, dalla miseria, dalla fame e dalla morte e a cui, giustamente, si cerca di dare rifugio con tutti i mezzi.
Per chi viene dai paesi poveri, sconvolti anch’essi dalle guerre imperialiste a cui hanno partecipato, e partecipano, le truppe italiane (50 missioni internazionali con uomini e mezzi), il trattamento non è lo stesso, i mezzi non ci sono.
Vengono chiusi, a volte per anni, nei CIE come fossero delinquenti, vivono in un terribile limbo: niente permessi di lavoro, niente documenti, niente sanità e uno sfruttamento vergognoso - 3 euro per una giornata di 12 ore - sempre col terrore di essere rimandati da dove sono partiti sperando in una vita migliore o, comunque, in una vita che nel loro paese non hanno.
Da anni tutti i paesi capitalisti d’occidente ripetono che non ci sono i soldi per farsi carico di questi profughi. Eppure i soldi per costruire muri, barriere di filo spinato, militari che li accolgono a fucilate, si trovano sempre così come oggi per inviare armamenti all’Ucraina, con grande gioia dei fabbricanti d’armi.
Gli affari e il profitto prima di tutto.
Così le ‘nostre’ società ‘democratiche’ e ‘umanitarie’ hanno fabbricato i profughi di serie A e quelli di serie B, quelli “veri” e quelli “finti”. Peccato che quelli di serie B abbiano in genere la pelle di un colore diverso dalla nostra, guarda caso, il che ci fa sospettare anche un bel po’ di razzismo nelle scelte dei poteri forti e dei governi loro servi.
Diceva Rosa Luxemburg: “Socialismo o barbarie”. Nella barbarie ci siamo fino al collo, nel razzismo anche.
Si dà un prezzo a uomini, donne, bambini a seconda degli interessi economici.
Non facciamoci ingannare: il nemico è in casa nostra, sono i padroni e i loro governi; gli sfruttati e gli oppressi, da qualsiasi paese provengano, sono nostri fratelli di classe.
d.t. Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”