Non solo Piazza Tahrir
Egitto: la caduta di Mubarak e il ruolo dei lavoratori
di Fatma Ramadan(*) – lahaine.org
14 febbraio 2011. Il giorno seguente la caduta di Mubarak, la prima delle richieste della rivoluzione egiziana, gli operai in Egitto hanno continuato gli scioperi e le occupazioni per rivendicare i loro diritti, rubati sotto la presidenza di Mubarak e dei governi successivi.
- Così, sabato 12 febbraio 4.000 operai dei magazzini del Delta (Ismailiya, Mansoura, Suez, Port Said) hanno dichiarato sciopero per chiedere un aumento del 70% del loro salario, la “umanizzazione” dei mezzi di trasporto, la riduzione delle sanzioni disciplinari, la parificazione di tutti i salari a quelli del CDI (Contratto di Durata Indeterminata) e il licenziamento del direttore finanziario.
- I 1.200 lavoratori dello zuccherificio di El Fayoum iniziano il loro secondo giorno di sciopero per aumenti salariali, per il reintegro dei licenziati, compresa la sindacalista Ashraf Abd El Yunis che ha difeso i loro diritti, e chiedono di processare i quadri direttivi della fabbrica che hanno dirottato il denaro dell’impresa, il cui presidente (80 anni) ha accumulato più di 30 milioni, ridendo del suo livello di vita rispetto a quello degli operai.
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- Dopo aver rifiutato un aumento dell’11%, i 10.000 lavoratori delle Poste proseguono lo sciopero per parificare i loro salari a quelli dei lavoratori delle telecomunicazioni, ed elevare il livello dei lavoratori interinali a quelli del contratto indeterminato e il licenziamento dei consulenti, che provengono dall’esercito e sono pagati con stipendi esorbitanti.
- Le migliaia di lavoratori del settore petrolchimico e del Ministero dell’Agricoltura continuano gli scioperi e le occupazioni per ottenere gli arretrati delle differenze salariali con i Contratti di Durata Determinata (CDD), a partire dal primo contratto di lavoro.
- 9.000 lavoratori della fabbrica di alluminio di Naga Hamadi minacciano di scendere in sciopero se il direttore non sarà sospeso e giudicato per aver stornato fondi dalla società sui suoi conti privati.
- 1.500 lavoratori dell’ospedale pubblico di Kafr El Zayat hanno sospeso l’occupazione (avvenuta l’11 febbraio) dopo aver ottenuto le dimissioni dei due direttori che li umiliavano, il pagamento dei salari arretrati e la contrattazione per il Contratto di Durata Indeterminata.
Centinaia di migliaia di lavoratori egiziani sono scesi in sciopero e hanno occupato le loro fabbriche durante i due giorni precedenti, in solidarietà con la rivoluzione e per reclamare i diritti rubati loro durante il regime di Mubarak.
Viva la lotta dei lavoratori dell’Egitto!
Continuiamo insieme per rendere effettive le parole d’ordine della rivoluzione egiziana: “Cambio, libertà, giustizia sociale”.
(*) Fatma Ramadan è ispettrice del lavoro in Egitto ed è una delle decine di sindacalisti che hanno partecipato all’ “Altra Davos” di Basilea.
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