Il popolo Arabo dimostra che non ha bisogno di Al-Qaeda e di Bin Laden

Il popolo Arabo dimostra che non ha bisogno di Al-Qaeda e di Bin Laden

di Susana Khalil - kaosenlared.net, 21.2.2011

 

La sollevazione popolare In Tunisia e Egitto è un esempio e una prova che il mondo arabo non ha bisogno della vera trappola sionista di Al-Qaeda e Bin Laden. Questo serve anche a fare appello e a riflettere sul non ridurre o cadere nella semplificazione di ridurre il mondo arabo ad una trincea religiosa. Stiamo riproducendo il discorso della destra (stereotipare) per nascondere i suoi fini di dominazione. Le lotte sono politiche, economiche, sono lotte di classe non religiose.

Dopo la fine della Guerra fredda con la caduta del Blocco Socialista, le forse imperiali (e dico imperiali perché non è un termine obsoleto visto che questa atrofia politica esiste tuttora), hanno coscienza del pericolo di non avere un pericolo e quindi si trovano nella necessità di fabbricarselo, la teoria della cospirazione. E per pericolo si intende qualsiasi richiesta di sovranità.

Raccolgono solitari fascisti islamici, come Al-Qaeda, Bin Laden (dal cui gruppo i musulmani non si sentono rappresentati né identificati, anzi lo rifiutano completamente). Non abbiamo mai visto, ad esempio, nel mondo arabo masse manifestare a favore di Bin Laden o Al Qaeda.

Ora questi piccoli gruppi avranno una visibilità globale ed è così’ che si costruisce una trappola o una menzogna virtuale. Le corporazioni mediatiche saranno il veicolo di un programmato bombardamento …. una cortina di fumo per la censura ….. censurare diffondendo la paura, per esempio: Al-Qaeda grida vendetta contro l’Occidente, Al-Qaeda contro la democrazia, Al-Qaeda dice che la libertà è un peccato, Al-Qaeda sottomette brutalmente la donna, Al-Qaeda chiede la fine di Israele (questo è perfetto per il colonialismo israeliano nella sua vittimizzazione), Al-Qaeda minaccia di bombardare il Vaticano, ecc.

Hanno unito il clero accademico, Lo scontro delle civiltà (N.d.t. il libro di Samuel Huntington The Clash of Civilizations and the Remaking of World Order)) , e molto altro.

Ma la carta definitiva sono stati gli impeccabili auto-attentati dell’11 setembre 2001, sotto i nomi di Al-Qaeda e Bin Laden. La verità su questa grande menzogna diventa indifendibile, il crimine è perfetto …. Al-Qaeda e Bin Laden. Il terrorismo islamico virtuale è la carta vincente del sionismo. Il mantello della “sicurezza” è la licenza per sanguinarie occupazioni in Afganistan (paese non arabo) e Iraq, invasione del Libano e invasioni di Gaza.

I sanguinari dittatori arabi, parassiti del potere, nella loro maggioranza si allineano ai dettami sionisti e statunitensi, per non fare la fine di Saddam Hussein. I dittatori arabi abbandonano i loro popoli. Il dittatore Mohammad Hosni Mubarak affama il suo popolo, esercita una ferrea repressione e corruzione, diventa il braccio strategico davanti al genocidio palestinese, in particolare Gaza. In pratica regala le risorse dell’Egitto, come è il caso del gas, al colonialismo israeliano mediante gli Accordi commerciali di Camp David. E’ l’Impero a stabilire la sua agenda politica e i prezzi. Tutta la base dati dei servizi segreti è controllata dal colonialismo israeliano. Così questo dittatore viene presentato mediaticamente dalla democrazia statunitense come un moderato che combatte Al-Qaeda…. la carta vincente del sionismo internazionale.

 

Dopo la caduta del Blocco Socialista, la sinistra mondiale soffre un duro colpo, e la sinistra araba, già massacrata dai dittatori arabi, si disarticola. In America Latina oggi si lotta duramente per una democrazia popolare e non d’élite, si parla di qualcosa di quasi proibito come il socialismo.

Ma i popoli arabi, dopo gli auto-attentati dell’11 settembre 2001, sono stati fatti a pezzi dai loro dittatori che obbediscono ad una agenda neo-colonizzatrice o all’impero globale che va molto al di là della piattaforma neoliberista.

 

Improvvisamente irrompe potente il conflitto di lotta di classe e richieste democratiche, libertà di espressione, ecc. ecc., in Tunisia e Egitto provocando un’ecatombe politica, un assalto alla storia dato che l’onda è fatta di quella carica popolare che fa cadere le ferree dittature arabe protette dagli Stati Uniti, dall’Europa e dal colonialismo israeliano, e la cosa più spettacolare è il suo effetto domino.

Questi fatti, da una parte registrano il rispetto e la solidarietà mondiale verso i popoli arabi nella lotta contro le dittature e, dall’altro, minacciano gli interessi statunitensi e del colonialismo israeliano se le loro corti e guardie pretoriane dei dittatori arabi vengono abbattute. Sappiamo bene che il sionismo farà di tutto per conservare questi sistemi dittatoriali anche se i dittatori cadranno. Giocherà di nuovo la carta della paura, cioè dell’estremismo islamico, questo grande nemico del popolo arabo, il più utile per il razzismo israeliano.  

(traduzione di Daniela Trollio)

 

 

Nota della traduttrice

Come chiunque, NON ho potuto fare a meno di notare guardando le immagini delle rivolte che hanno incendiato il Medio Oriente, che a scontrarsi con la violenza degli Stati arabi fantoccio nelle piazze c’erano laici, musulmani, cristiani, copti, uomini barbuti in costume tradizionale, giovani in jeans. Ma soprattutto c’erano donne, donne col burka, col velo, con i jeans.

In questi giorni terribili e gloriosi per i popoli arabi, la giunta di cosiddetta “sinistra” di Sesto S.Giovanni non ha trovato di meglio che votare una mozione bipartisan che vieta il burka nei luoghi pubblici, per “rispetto ai diritti delle donne”. Non una parola sulla svendita del corpo, dell’immagine e delle donne che, se ce n’era bisogno, ha portato alla luce in tutto il suo miserabile squallore il Ruby-gate.

Possiamo pensare che queste donne, che vanno in piazza disarmate con i loro figli in braccio per reclamare il loro diritto ad una vita decente, non abbiano la capacità di decidere come vestirsi, come coprirsi, non abbiano coscienza del loro valore e di ciò che vogliono e per cui sono disposte a battersi, a volte fino alla morte???! Togliamoci – una volta tanto - gli occhiali dell’eurocentrismo che a volte molti compagni portano ancora e impariamo a vedere il mondo com’è , non come ce lo fanno vedere capitalisti e politici asserviti ai loro interessi.

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