CONTRO I BOMBARDAMENTI E L’INTERVENTO MILITARE IMPERIALISTA GRIDIAMO LA NOSTRA OPPOSIZIONE
Dopo tante chiacchiere sulle soluzioni pacifiche dei contrasti internazionali, ancora una volta la parola è passata alle armi. La crisi economica ha acuito i contrasti interimperialisti accentuando la lotta per il controllo delle materie prime, dei mercati e delle zone di influenza strategiche e la guerra commerciale è diventata guerra militare.
Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, organismo dominato dai maggiori paesi imperialisti, dopo le minacce attua con bombardamenti a tappeto sulla Libia il suo “diritto” a salvaguardare i suoi interessi cercando di imporre la pace con i missili e raid aerei.
USA, Francia e Gran Bretagna, il Consiglio di sicurezza dell'ONU, (compreso il governo italiano, fino a ieri massimo sostenitore di Gheddafi a cui ha venduto armi e concesso miliardi di euro per il suo lavoro sporco di secondino contro gli sbarchi degli immigrati), hanno approvato una risoluzione che autorizza la “no fly zone” sulla Libia. La decisione dei bombardamenti presa con l'astensione di Russia, Cina, Germania, Brasile e India, dimostra i diversi interessi in gioco. Come è gia successo in Iraq, Somalia, Afganistan, Kossovo e in altre guerre.
Come sempre si usano due pesi e due misure a seconda dei propri interessi e si tace sui massacri compiuti dal governo sionista israeliano, o sugli yemeniti massacrati da un regime reazionario.
Questa nuova guerra, come le precedenti è scatenata delle potenze imperialiste con l’obiettivo di impadronirsi delle materie prime in questo caso, petrolio, gas, riserve d'acqua.
Contro questa aggressione imperialista, noi operai e lavoratori leviamo forte la nostra voce di dissenso e di protesta nelle assemblee di fabbrica, nei luoghi di lavoro e nelle mobilitazioni di piazza.
Contro la guerra di aggressione alla Libia, contro l’uso delle basi concesso dal governo italiano sostenuto da tutti i partiti di centrodestra e centrosinistra, ribadiamo la nostra opposizione attiva nelle fabbriche, nelle scuole, nelle piazze e ovunque è possibile esprimere la nostra protesta
La sorte della Libia e il suo futuro va deciso dai proletari e dal popolo libico. Sono loro gli artefici del proprio destino. A loro spetta decidere il proprio futuro e farla finita col regime di Gheddafi, senza ingerenze e interventi imperialisti.
Il nemico è in casa nostra: sono i padroni e il governo i partiti borghesi di centrodestra e centrosinistra che spendono miliardi di euro in armamenti a scapito dei più elementari diritti per i proletari e la popolazione come il diritto al lavoro, allo studio, alla salute, alla casa, ad una vita decente.
A fianco del proletariato internazionale contro i padroni di tutto il mondo.
Contro le guerre dei padroni, solidarietà fra i lavoratori e i popoli sfruttati di tutto il mondo.
Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto San Giovanni, telefax 02. 26224099
Mail: cip.mi@tiscali.it
Sito Web: http://ciptagarelli.jimdo.com/
Sesto San Giovanni 20 -3 - 2011
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