Hugo Chavez.

Nell’ora dei popoli, sempre avanti Comandante Chàvez!

di Carlos Aznàres (*), da: rebelion.org, 23.11.2011

 

 

Ci sono momenti nella vita dei popoli in cui ci vogliono azioni rapide ed effettive per segnare il territorio di fronte ai nostri nemici. Siamo in uno di quei momenti chiave, senza dubbio. La ragione fondamentale è l’offensiva che si è già messa in marcia per colpire di nuovo il Venezuela Bolivariano, a partire dal sorprendente annuncio fatto dal comandante Hugo Chavez sulla sua malattia.

 

L’oligarchia che, prima del 1998 aveva trasformato il Venezuela in una dipendenza carnale dell’imperialismo nordamericano, quella che non ha mai smesso di combattere il processo rivoluzionario dal suo inizio, gongola pensando che finalmente ha trovato una fessura per far filtrare il suo discorso destabilizzatore, e per questo conta sulla complicità di tutta la canaglia mediatica (nazionale e mondiale), che lancia parole d’ordine per chiedere la sostituzione immediata del leader bolivariano. A mostrare quanto sono miserabili basti il fatto che la catena gringa CNN ha affermato che “il regime cubano – come a loro piace chiamare la gloriosa Rivoluzione spinta da Fidel e Raul – ha utilizzato una controfigura nel recente annuncio fatto da Chavez sulla sua infermità”. Di questo sono capaci, e di altro ancora.

Ma il Comandante è riuscito a innervosirli ancora. Dall’Avana, il miglior luogo possibile per avere cure mediche - sia che il paziente sia un presidente o un anonimo cittadino - Chàvez ha lanciato un chiaro segnale che molto presto tornerà a riunirsi al suo popolo per continuare ad avanzare su una via senza ritorno. Ciò significa che continuerà a costruire la Patria Socialista là dove il capitalismo aveva fatto terra bruciata delle speranze dei più poveri, come continua a succedere in altri paesi del Terzo Mondo dove non hanno soffiato, né soffiano, venti di emancipazione.

Ora più che mai è necessario rinfrescarci la memoria: con la guida rivoluzionaria di Chàvez il popolo ha conquistato l’alfabetizzazione piena, sono state messi in opera molti tipi di Missioni che, oltre a spezzare le pastoie burocratiche, hanno trasformato la salute e l’educazione in un obiettivo raggiungibile per tutti quelli e quelle che, fino alla Rivoluzione, mai vi avevano avuto accesso. La povertà estrema e la mortalità infantile sono cadute alla metà degli indici della Quarta Repubblica, si sono create iniziative come le Banche Comunali, la Banca delle Donne e sono state prese misure per aumentare la produzione interna, l’importazione e la distribuzione di alimenti a basso costo grazie a numerose stabilimenti di proprietà sociale. Migliaia di cittadini si riuniscono oggi nei Consigli Comunali, strumenti fondamentali per lo sviluppo del Potere Popolare. Si è sviluppato l’appoggio ufficiale ai mezzi di comunicazione alternativi per vincere, poco a poco, il discorso unico portato avanti dall’Impero. Non c’è bisogno di dire ciò che significa questa Rivoluzione a livello del continente latinoamericano e del Terzo Mondo, che giorno per giorno produce iniziative per spezzare la dipendenza, far nascere un nuovo discorso per fronteggiare l’insolenza di Washington e portare avanti proposte liberatrici come l’ALBA, Petrocaribe, la Banca del Sud e la futura costituzione della CELAC (Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi).

 

Tutto questo e molto di più è il Venezuela Bolivariano guidato da Hugo Chàvez. E per questo, in questi momenti difficili, bisogna unire tutta la solidarietà del mondo per sostenere una Rivoluzione che è anche nostra per averci ridato la dignità e mille proposte per riconquistare l’autostima continentale.

Oggi siamo al fianco del popolo venezuelano nella sua parola d’ordine di lotta “Avanti, Comandante!”, che vuole anche dire “Non provateci”, perché siamo in molti a difendere la continuità della rivoluzione. Lo diciamo con la libertà di scelta che abbiamo sempre difeso per questo processo liberatore, ma anche con la rivendicazione del pensiero critico che ci ha portati a segnalare molto fraternamente alcune differenze sull’interpretazione delle sue politiche di Stato.

Il Venezuela senza il suo popolo rivoluzionario non sarebbe quello che è oggi, un esempio per tutti/e coloro che lottano in tutti i continenti. Per ciò questo popolo, che abbraccia con amore e fiducia la sua guida nella persona di Hugo Chàvez Frìas, è proprio quello che ci chiama all’unità e all’impegno a portare avanti un’altra parola d’ordine nata dal criterio della solidarietà: “l’amore si paga con l’amore”.

In questo senso, e in molti altri, lei potrà contare su milioni di voci e di azioni, Comandante.

In questa ora dei popoli abbiamo bisogno di lei per andare avanti, per la Rivoluzione e il Socialismo. Per raggiungere la Seconda e irreversibile Indipendenza latinoamericana, come voleva il Che.

 

(*) Direttore della rivista Resumen Latinoamericano

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

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