LIBIA. TRIPOLI ASSEDIATA.

Probabilmente domani la verde Libia sarà morta dissanguata

di Raul Bracho (*); da: kaosenlared.net, 22.8.2011

 

Cecchini mercenari sterminano la poesia di un popolo abbandonato nella storia, l’impero avanza in una guerra senza soldati, una vittoria di Pirro del brusìo mediatico e delle bombe, il terrorismo servile che si ripeterà se non siamo capaci di fronteggiarlo.

Il popolo libico ha resistito coraggiosamente davanti alla sopraffazione infernale delle bombe della NATO; forse domani non potrà più farlo, forse la paura e la fame, il terrore e il sangue lo avranno sconfitto; forse domani sarà ormai territorio nordamericano.

I titoloni diranno che il dittatore è caduto, dipingeranno l’imboscata con titoli vittoriosi; per la storia rimarrà questa spaventosa morte di un popolo abbandonato davanti ai rivoluzionari del mondo.

L’impero si mette la sua medaglia vittoriosa e anche quelli che si dicono avanguardie taceranno.

Un popolo vincitore è stato sconfitto. E’ stato massacrato con bombe e aerei senza piloti: la guerra del futuro incassa la sua prima vittima. Né un soldato statunitense né uno europeo hanno dato il loro sangue per questo assalto, la Libia e Gheddafi saranno storia.

 

 

Che rimanga nelle coscienze dei popoli in lotta questa menzogna che oggi sconfigge e guadagna su un terreno pieno di petrolio; restino nella nostra coscienza le donne e i bambini assassinati, i mille trecento morti degli ultimi tre giorni.

La Libia e la sua Jamahiriya dormiranno l‘incubo, il dolore è stato solo loro.

Questo imperdonabile silenzio dei popoli in lotta serva a darci coraggio quando il nuovo bersaglio dell’impero si chiamerà Cuba o Venezuela.

 

“Cecchini ribelli a Tripoli: parte del piano NATO per seminare il panico tra la gente”

 

Che vivano i popoli che lottano, essi capiranno questa bolgia crudele del sistema mediatico che ha sconfitto la loro storia. Non importa, che le lotte continuino. Il mio amore e il mio sentire solidario a quelli che nelle strade hanno affrontato l’impero della paura e della morte.

 

Che tutti e tutte comprendano finalmente i poteri mediatici con cui ci narcotizzano, che stiano all’erta quando cambiano le carte geografiche e prendono di mira le nostre teste. Non si può permettere tanta ignominia, non si può perdere con tanta negligenza, non si può essere tanto tonti e maldestri davanti all’attacco imperiale.

 

Andiamo avanti con l’indignazione e la furia degli espropriati, superiamo le barriere della stessa sinistra stupida che gioca a favore dell’oligarca, svegliamoci e liberiamo il pianeta dagli artigli di un sistema che agonizza, anche quando si sente vittorioso, in questo giorno di tremula tristezza.

 

Viva il popolo libico e i popoli del mondo!

Vivremo e vinceremo!

 

(*) Giornalista venezuelano

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

 

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