La manovra del governo passa anche al Senato.
Dopo la Camera la manovra del governo Monti ottiene la fiducia anche al Senato con 257 sì.
Rispetto ai 281 voti favorevoli della fiducia al Governo dello scorso 17 novembre i sì alla fiducia oggi sono stati 257, 24 in meno rispetto ai 281 di novembre. Ai no della Lega vanno aggiunti l'Idv, Svp e Union Valdotaine: cioè 41.
Ancora una volta a pagare sono i proletari-. La salvezza dell’Italia si basa sulla nostra miseria.
Invece di far pagare la crisi ai grandi patrimoni, alle rendite finanziarie, agli industriali, agli evasori, alla casta politica-sindacale, il governo dei banchieri scarica i sacrifici sui salariati e i pensionati proletari.
Dopo la soddisfazione per la caduta di Berlusconi, le illusioni su Monti salvatore della patria sono durate solo qualche giorno. Le decisioni del “governo tecnico” hanno riportato tutti alla dura realtà.
Ecco sinteticamente i punti principali della manovra:
Pensioni: Dall’1°gennaio 2012 è abolito il sistema retributivo e sostituito con il contributivo per tutti, che porterà pensioni molto più povere. Sempre dal 2012 sono abolite le pensioni di anzianità, sostituite da 42 anni di contributi e un mese per gli uomini e 41e un mese per le donne. L’età, di vecchiaia sarà portata a 66 anni: subito per gli uomini, progressivamente da 62 a 66 per le donne con un aumento di 1 anno ogni 18 mesi. Nel 2018, tutti, uomini e donne, andranno in pensione solo per vecchiaia.
A questi provvedimenti ci sono due eccezioni: i nati nel 1952 con 35 anni di contributi nel 2012 dipendenti privati potranno uscire con 64 anni, così come le lavoratrici private con 60 anni di età e 20 di contributi sempre nel 2012.
(Questa norma non vale per i dipendenti pubblici e per i lavoratori autonomi attuando una discriminazione palese fra lavoratori dei vari settori).
Indicizzazione delle pensioni: La rivalutazione automatica sarà mantenuta solo per gli importi sino a tre volte il minimo Inps (1400 euro lorde). Contro i già pensionati è colpito l’adeguamento all’inflazione: sarà parziale fino a 1000 euro, e sparisce sopra i 1400, colpendo quindi il 76,5% dei pensionati.
IRPEF: dal 1° gennaio 2011 l’aliquota di base dell’addizionale regionale all’Irpef, destinata alla copertura del fabbisogno nazionale, passa dallo 0,9% all’1,23%. Particolarmente odioso e che questa misura è retroattiva e si applica dal 2011.
IMU: Entra in vigore dal 1° gennaio 2012. La nuova imposta ricalca la vecchia ici ma con una base imponibile aumentata (per le abitazioni) del 60% e un’aliquota di base dello 0,76%. Per le abitazioni principali è prevista una detrazione di 200euro, più 50 per ogni figlio, e un’aliquota dello 0,4%.
La rivalutazione della rendita catastale dell’IMU è odiosa per tutti, in particolare per i lavoratori e le lavoratrici a basso reddito che spesso non hanno ancora finito di pagare la casa.
IRAP: dall’1°gennaio 2012 aumentano le deduzioni sulle assunzioni di giovani (under 35) e donne. Per questi nuovi contratti lo sgravio sull’Ires sale da 4.600 euro a 10.600 (da 9.200 a 15.000 euro al sud). Prevista inoltre la totale deducibilità del costo del lavoro dalle imposte dirette. Un bel regalo ai padroni.
IVA: le aliquote del 10 e del 21% sono incrementate con l’aumento di 2 punti percentuali dall’1 ottobre 2012 e dello 0,50 dal gennaio 2014. Questa misura deruberà ancor più famiglie e settori popolari .
Accise: dal 7 dicembre 2011 le aliquote per i carburanti e la benzina è arrivata a 704,2 millesimi al litro. Le aliquote saliranno di un altro 05% dal 2014.
Conti correnti: per conti di persone fisiche sotto i 5 mila euro si prevede l’esenzione del bollo di 34,2 euro. Che salirà da 73 a 100 euro per le persone non fisiche.
Con questa manovra Il governo “comitato d’affari della grande borghesia, della finanza, delle banche, dei grandi industriali, degli speculatori e di tutti i parassiti, difende i suoi interessi e scarica sugli operai, sui lavoratori e i pensionati degli starti più bassi, sui proletari.
Se non scenderemo in piazza, nelle strade con scioperi e manifestazioni contro questi parassiti altre stangate ci arriveranno.
Scrivi commento
ANTONIO (sabato, 24 dicembre 2011 11:59)
Vorrei far presente, in merito ad una vostra pubblicazione sulle pensioni, che il cosiddetto "sconto" ai 64 anni, per i nati nel '52 con 35 anni di contributi, è valido solo per i dipendenti privati e non per i dipendenti pubblici ed i lavoratori autonomi. Questa discriminazione, probabilmente incostituzionale, oltre che iniqua ed ingiustificata, è priva di qualunque risalto sulla stampa. Vi prego di cominciare voi a dare pubblicità al fatto. Un docente del '52 con 38 anni di contributi.....