Dove finirà questo mezzo bilione di euro?
da: gara.net (*); 1.3.2012
La Banca Centrale Europea (BCE) ha prestato in questi giorni più di mezzo bilione di euro a 800 entità finanziarie della zona euro, a condizioni di interesse molto favorevoli (l’1%) con un termine di restituzione di tre anni.
Non è la prima volta che l’entità di emissione porta a termine un’operazione con queste caratteristiche, ma la quantità offerta in questa occasione è particolarmente alta, superiore persino a quanto si prevedeva. Non ci si aspettava neppure che tante entità facessero la coda allo sportello della BCE alla ricerca di fondi.
Quanto allo scopo, l’obiettivo di questa iniezione economica (di denaro fresco) è ottenere che banche e casse possano ora fare credito a famiglie e imprese che hanno necessità di denaro, cioè che questo apporto di liquidità vada all’economia reale.
Ma ci sono seri motivi di non fidarsi che succeda proprio questo, e quanto è accaduto lo scorso dicembre – quando i fondi non presero questa strada – è uno di questi motivi. Così gli analisti danno per scontato che la maggior parte di quei 529.531 milioni di euro servirà a “sanare i bilanci” delle entità che la percepiranno e, soprattutto, perché queste possano comprare quote di debito sovrano di alcuni paesi ad un interesse molto più alto di quello che esse devono alla BCE.
Si tratta di un affare fatto e finito e di un paradosso dal punto di vista delle istituzioni europee, visto che, mentre stanno destinando ingenti quantità di denaro per “riscattare” i paesi colpiti dalla crisi del debito, finanziano a basso costo le banche perché queste possano comprare quello stesso debito con un interesse molto più alto di quello che le istituzioni europee fanno pagare loro.
E’, in definitiva, un trasferimento di denaro pubblico a tasche private.
In uno scenario di contrazione economica e di tagli sociali e dei diritti, destinare questa quantità di denaro a favorire gli affari delle banche non è accettabile. In tre mesi la BCE ha prestato un bilione di euro e almeno dovrebbe avere la garanzia che questi soldi finiscano in mano a coloro che davvero ne hanno bisogno.
(*) quotidiano basco
(traduzione di Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto San Giovanni)
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