Lo Stato assassino
di Manuel E. Yepe (*); da:argenpress; 1/8/2012
Un saggio con lo stesso titolo pubblicato sulla rivista Counterpunch (1) definisce sorprendente il riconoscimento ufficiale e la nuova trasparenza con cui si è reso pubblico il fatto che gli Stati Uniti dispongono da più di mezzo secolo di un programma di assassinii mirati – che ora coincide con una visibilità senza precedenti dell’uso di aerei da guerra a controllo remoto (“droni”) in vari punti del pianeta.
Il fatto che esista una lista di persone da ammazzare al più alto livello del Potere Esecutivo statunitense ha fatto sì che il tema abbia avuto una grande copertura mediatica, cosa che denota preoccupazione per il fatto anche in alcuni settori del cosiddetto “potere invisibile”.
Il Washington Post ha segnalato, in un editoriale, che “nessun governo è dipeso tanto dall’assassinio di individui per far progredire gli obiettivi di sicurezza della nazione quanto quello attuale”. Da parte sua il New York Times descrive come “qualcosa senza precedenti nella storia presidenziale il ruolo di Obama quale supervisore diretto di questa guerra nell’ombra…”.
L’ex presidente James Carter, in un articolo scritto sul New York Times, insiste che “non si sa quante centinaia di civili innocenti siano morti in questi attacchi (con i “droni”), ognuno dei quali approvati dalle stesse autorità a Washington. E’ qualcosa che prima era impensabile”. Ma il fatto certo è che questi omicidi a distanza e gli assassinii mirati con approvazione presidenziale hanno avuto luogo segretamente da almeno mezzo secolo.
L’unica novità è che le rivelazioni recenti sulle liste di persone da uccidere e sugli assassinii mirati con l’uso dei “droni” vengano fatte tanto apertamente. “Quelli che si allarmano per le recenti rivelazioni circa le liste di persone da uccidere di Obama dovrebbero conoscere, dal punto di vista storico, quante persone il nostro paese ha assassinato nel mondo” segnala Noble (autore del saggio menzionato prima).
L’autore fa una rassegna di cinquant’anni di massacri e assassinii mirati degli Stati Uniti in tre parti.
- La prima descrive la storia letale del programma Fénix contro il Vietnam, che definisce la fonte originale delle strategie e tattiche terroristiche precedenti degli Stati Uniti.
- La seconda tratta delle note liste delle persone da uccidere in Latinoamerica e quelle meno divulgate di paesi di altri continenti.
- La terza descrive la resurrezione del programma Fénix in Iraq, Afganistan e in un crescente numero di paesi con i quali “non siamo in guerra”.
Fénix fu un programma molto segreto sviluppato nel 1967 dalla CIA in Vietnam per “neutralizzare” l’infrastruttura del Vietcong assassinando civili sudvietnamiti sospettati di appoggiare i combattenti vietnamiti del Nord e del Vietcong.
Anche se l’allora Direttore della CIA, William Colby, dichiarò davanti al Congresso nel 1971 che “Fénix non è un programma di assassinii”, successivamente ammise che le operazioni di Fénix uccisero più di 20.000 persone tra il 1967 e il 1972. La mattanza di My Lai fu solo una delle tante operazioni del programma Fénix.
La comunità dell’intelligence statunitense adattò Fénix al Sud America attraverso l’ultra segreto Progetto X. Con molti dati e argomenti Doug Noble descrive le ripercussioni che questo programma ha avuto in America Latina.
I metodi e le tecniche di Fénix furono utilizzate nell’Operazione Condor, responsabile dell’assassinio di centinaia di migliaia di patrioti latinoamericani. Le organizzazioni criminali di quasi tutti i paesi della regione servirono a Fénix per l’ottenimento e l’interscambio di informazioni e collaborarono nella repressione delle lotte e degli ideali contrari all’egemonia degli Stati Uniti nel subcontinente.
Durante l’amministrazione Carter, gli Stati Uniti sospesero l’applicazione del Progetto X per presunte violazioni dei diritti umani, ma ben presto l’amministrazione Reagan lo rimise in vigore.
“Il programma di assassinii attraverso i “droni” degli Stati Uniti è uscito dall’armadio. Noi - che per anni abbiamo protestato e combattuto l’illegale, immorale e strategicamente controproducente uso dei droni, l’attitudine schizo frenica di uccidere tramite controllo remoto, il terrore che genera un attacco di “droni” e l’inevitabile (o intenzionale) assassinio di numerosi civili ‘sospetti di terrorismo’- ora noi allertiamo contro la proliferazione di droni nel mondo e la loro utilizzazione da parte delle forze di polizia, delle pattuglie di confine per compiti di vigilanza e obiettivi presuntamente non letali” segnala Doug Noble, attivista contro la guerra residente a Rochester.
Il programma Fénix è diventato globale, contribuendo a proclamare gli Stati Uniti d’America vero e proprio Stato assassino
1) Bisettimanale satirico statunitense
(www.counterpunch.org).
(*) Giornalista cubano
(traduzione di Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
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