Un Eldorado di uranio, oro, petrolio e materiali strategici
di R. Teichman (*)
Il governo francese ha dichiarato che:
“invierà 2.500 soldati per appoggiare i militari del governo del Mali nel conflitto contro i ribelli islamisti. La Francia ha già inviato circo 750 soldati in Mali e gli aerei francesi sono arrivati a Bamako la mattina di martedì ….. Continueremo a dispiegare le forze di terra e di aria… Abbiamo un obiettivo. Garantire che quando ce ne andremo, quando il nostro intervento terminerà, il Mali sia sicuro, abbia autorità legittime, un processo elettorale e che non ci siano più terroristi a minacciare il suo territorio”. (1).
Questa è la versione ufficiale della Francia e di quelli che la appoggiano. E, naturalmente, questo è ciò che divulgano i mezzi di informazione di massa dominanti.
La Francia ha l’appoggio di altri membri della NATO. Il segretario alla Difesa degli USA, Leon Panetta, ha confermato che gli USA forniscono servizi di intelligence alle forze francesi in Mali (2). Canada, Belgio, Danimarca e Germania hanno anch’esse appoggiato pubblicamente l’incursione francese, promettendo appoggio logistico alle misure di forza contro i ribelli (3).
Se crediamo a questa storiella, ci inganneranno un’altra volta sulle vere ragioni.
Uno sguardo alle risorse naturali del Mali rivela di cosa si tratta in realtà.
Risorse naturali del Mali (4)
Oro: il Mali è il terzo produttore di oro dell’Africa con prospezioni su larga scala. Il Mali è famoso per il suo oro sin dai giorni del grande impero maliano e del pellegrinaggio alla Mecca nel 1324 dell’imperatore Kankou Moussa, che portava nella sua carovana più di 8 tonnellate di oro!
Per questo il Mali è stato, tradizionalmente, un paese minerario per più di 500 anni.
Il Mali ha, attualmente, 7 miniere operative di oro, che includono Kalana e Morila nel sud del paese; Yatela, Sadiola e Loulo nel Mali occidentale e miniere che hanno da poco ricominciato la produzione, in particolare Syama e Tabakoto. I progetti avanzati di prospezione dell’oro comprendono Kofi, Kodieran, Gounkoto, Komana, Banankoro, Kobada e Nampala.
Uranio: ci sono prospettive favorevoli e le prospezioni vanno a tutta velocità. Varie compagnie stanno attualmente realizzando le prospezioni e ci sono chiari segnali dell’esistenza di giacimenti di uranio in Mali. Il potenziale della produzione si trova in un’area che copre circa 150 km. quadrati nella conca di di Falea-Nord di Guinea, una conca sedimentaria dell’era neoproterozoica segnata da importanti anomalie radiometriche. Si ritiene che il potenziale di uranio di Falea sia di 5.000 tonnellate. Il Progetto Kydal, nella parte nord-orientale del Mali con un’area di 19.930 km. quadrati, copre una grande provincia geologica cristallina conosciuta con il nome di Adrar Des Iforas. Si pensa che – solo nel deposito di Samit, regione di Gao – il potenziale di amianto sia di 200 tonnellate.
Diamanti: il Mali ha il potenziale per sviluppare la sua prospezione di diamanti: nella regione amministrativa di Kayes (regione mineraria n. 1) sono stati scoperti 30 tipi di rocce di kimberlite (roccia “madre” all’interno della quale si formano diamanti, n.d.t.), otto delle quali mostrano indizi di contenere diamanti. Piccole tracce di diamanti sono state trovate nella regione amministrativa di Sikasso (sud del mali).
Pietre preziose: luoghi dove si trovano e tipi di pietre :
- Circolo di Nioro e Bafoulabe: granati e minerali magnetici rari;
- Circolo di Bougouni e Conca di Faleme: minerali di pegmatite;
- Le Gourma: granati e corindoni;
- L’Adrar des Ilforas: pegmatite e minerali metamorfosati;
- - Zona di Hombori e Douentza: quarzo e carbonati.
Minerali di ferro, bauxite e manganese: in Mali sono presenti importanti risorse di questo tipo ma ancora non sono sfruttate. Secondo i calcoli il Mali ha più di 2 milioni di tonnellate di potenziali riserve di minerali di ferro ubicati nelle aree di Djidian-Kenieba, Diamou e Bale.
Si ritiene che le riserve di bauxite arrivino a 1,2 milioni di tonnellate a Kita, Kenieba, Diamou e Bale.
Sono state trovate tracce di manganese a Bafing Makana, Tondibi e Tassiga.
Altre risorse minerali potenziali in Mali: depositi di roccia calcarea. Si stimano in 10 milioni di tonnellate a Gangotery; 30 milioni di tonnellate ad Astro e a Bah El Heri (a nord di Goundam) 2,2 milioni di tonnellate.
Rame: potenziali depositi a Bafing Makan (Regione Occidentale) e a Ouatagouna (Regione del Nord).
Marmo: a Selinkegny (Bafoulabe) sono stimati 10,6 milioni di tonnellate e vi sono indizi di presenza del minerale a Madibaya.
Gesso: a Taoudenit 35 milioni di tonnellate e a Indice Kereit (a nord di Tessalit) o,37 milioni di tonnellate.
Caolino: riserve potenziali stimate in 1 milione di tonnellate a Gao (Regione del Nord).
Fosfati: Riserva di Tamaguilelt, produzione di 18.000 tonnellate annue e un potenziale stimato di 12 milioni di tonnellate. Vi sono altri quattro depositi potenziali nel nord, stimati in circa 10 milioni di tonnellate.
Piombo e zinco: 1,7 milioni di tonnellate di riserve stimate a Tessalit nella Regione Nord e indizi di presenza del minerale a Bafing Makana (Regione Occidentale) e a Fafa (Nord del mali).
Litio: indicazioni della presenza del minerale e un potenziale stimato in 4 milioni di tonnellate a Bougouni (Regione del Sud).
Scisto bituminoso: un potenziale stimato in 870 milioni di tonnellate nelle località di Agamor e Almoustrat, nella Regione del Nord.
Lignite: potenziale stimato in 1,3 milioni di tonnellate nella località di Bourem (Regione del Nord).
Sale di roccia: potenziale stimato in 53 milini di tonnellate a Taoudenni (Regione del Nord).
Diatomite: potenziale stimato di 65 milioni di tonnellate a Douna Behri (Regione del Nord).
Il potenziale di petrolio del Mali attrae già da tempo il significativo interesse degli investitori.
Tale potenziale è documentato fin dagli anni ’70, quando alcuni movimenti tellurici sporadici e alcune prospezioni rivelarono segnali dell’esistenza di giacimenti di petrolio.
Con l’aumento globale dei prezzi del petrolio e del gas il Mali ha aumentato prospezioni, ricerche, sfruttamento, produzione e potenziali esportazioni di petrolio.
Il paese potrebbe anche rappresentare una rotta strategica di trasporto per le esportazioni di petrolio e gas del sub-Sahara verso il mondo occidentale e vi è la possibilità di connettere la conca di Taoudeni con il mercato europeo attraverso l’Algeria.
E’ già cominciato il lavoro di interpretazione dei dati geofisici e geologici raccolti in precedenza, che si concentrano in cinque conche sedimentarie nel nord del paese, cioè a Taoudeni, Tamesna, Ilumenden, Ditch Nara y Gao.
Quanto sopra spiega tutto.
Non importa ciò che dicono i media dominanti; l’obiettivo di questa nuova guerra non è altro se non spogliare un altro paese delle sue risorse naturali, garantendo l’accesso delle multinazionali.
Quello che oggi si sta facendo in Mali con bombe e pallottole è lo stesso che si fa in Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna (e Italia, aggiungiamo noi, n.d.t.) attraverso la schiavitù del debito.
E la gente soffre e muore.
The Guardian ha scritto 2 giorni fa (5): “La perdita di vite non è stata ancora calcolata, ma un comunicato letto alla televisione statale la sera di sabato ha informato che almeno 11 maliani sono morti a Konna. Sory Diakite, sindaco di Konna, dice che tra i morti ci sono bambini annegati dopo essersi buttati nel fiume per sfuggire alle bombe. Altri sono morti nei cortili delle loro case o davanti ad esse. La gente cercava di fuggire per trovare rifugio. Alcuni sono annegati nel fiume. Almeno tre bambini si sono buttati nell’acqua, cercando di raggiungere l’altra riva. Anche le infrastrutture sono state pesantemente danneggiate, dice il sindaco che è fuggito dalla città con la sua famiglia e che ora si trova a Bamako”.
Chissà quante vittime ci saranno oggi.
Che Dio protegga qualsiasi paese e qualsiasi popolo se posseggono risorse naturali da sfruttare.
(*) da : Global Research; 17.1.2013
Note:
[1] [2] [3] http://rt.com/news/france-mali-french-troops-006/
[4] Tutte le informazioni provengono da Le Journee Miniere et Petrolieres du Mali (informazione governativa) http://www.jmpmali.com/html/miningandpetroleum.html
[5] http://www.guardian.co.uk/world/2013/jan/13/mali-neighbours-troops-french-intervention
(Traduzione di Daniela Trollio del Centro di Iniziativa Proletaria "G: Tagarelli" di Sesto San Giovanni)
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