PER NON DIMENTICARE

8 marzo 2013

festeggiare o Lottare?

 

L’8 marzo del 1908, 129 operaie della fabbrica tessile Cotton, a New York bloccate dal loro padrone nello stabilimento in cui si sviluppò un incendio, fecero una morte orribile: bruciate vive nella fabbrica in lotta Oggi nel ricordarle vale la pena di chiederci se abbiamo qualcosa da festeggiare o ancora più motivi per lottare.

Sono passati 105 anni, ma nelle fabbriche, nei cantieri e nei luoghi di lavoro di lavoro si continua a essere sfruttati e morire come cento anni fa.

Lo sfruttamento si è perfezionato e ci sono tanti modi per ammazzare i lavoratori e i popoli. Direttamente con la guerra, come in Afganistan, in Iraq, in Libia Siria e in tante parti del mondo; con lo strangolamento economico, come in Grecia, e ogni giorno nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro di tutto il mondo, dove il profitto conta più della vita umana.

 

Anche nella crisi, mentre si licenzia, e si delocalizza la produzione, ai padroni interessa aumentare la produttività: così ci dicono usciremo dalla crisi. Ai capitalisti interessa che la produzione non s’interrompa, che i lavoratori e le lavoratrici lavorino, anche se non ci sono condizioni di sicurezza. L’estrazione del plusvalore non può fermarsi.

 

Sono passati più 100 anni e, nella sostanza e ormai anche nelle forme, la barbarie del capitalismo non è cambiata.

Oggi nella giornata in cui ricordiamo le nostre compagne bruciate vive e tutte le vittime dello sfruttamento imperialista e capitalista ribadiamo che la lotta continua fino all’abbattimento di questo sistema.

Viva l’8 marzo giornata di lotta per l’emancipazione del proletariato femminile.

 

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88 – Sesto San Giovanni

Tel. 02.26224099 e-mail: cip.mi@inwind.it

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