La guerra della natura
di Mumia Abu Jamal (*); da: lahaine.org; 29.5.2013
Tornadi con un fronte di ampiezza di più di 3 chilometri.Che colpiscono, strappano, distruggono. Vite, assi di legno, mattoni, famiglie e cuori fatti a pezzi. Edifici della grandezza di centri commerciali triturati come fossero giocattoli di bimbi. Auto, alberi, bambine e bambini. Dio mio! Bambine e bambini che volano in aria come foglie secche. Anche se non è stato l’uomo a creare queste forze primordiali della natura, la vita industriale moderna con la sua infinità di sostanze contaminanti non lenisce i danni: al contrario, li inasprisce. Per questo ci colpiscono tormente ogni volta più terribili, ogni volta più feroci.
La Natura scatena la sua rabbia coome una dea furiosa – spezzando, colpendo, strappando e schiacciando tutto. Vortici di vento davanti ai quali pochi osano rimanere in piedi
Intanto i politici discutono se il cambio climatico è reale o no, mentre le madri e i padri seppelliscono i loro bimbi.
Questa volta è toccato a Moore, Oklahoma.
C’è altro che ci aspetta.
Dalla nazione incarcerata, Mumia Abu Jamal.
(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
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