Obbligo di allattare
di Koldo Campos Sagaseta (*)
Nello stesso giorno il cui la FAO, organismo delle Nazioni Unite, si complimentava con il Venezuela per aver soddisfatto il suo impegno nella battaglia contro la fame, i grandi media di comunicazione mettevano in allarme il mondo rispetto ai piani del Venezuela di obbligare le madri ad allattare i loro figli e di proibire i biberon.
Quello che il parlamento bolivariano si dispone a proibire è la pubblicità di prodotti lattei artificiali nei centri di salute ma, come recita una vecchia massima giornalistica, “Non si può permettere che la verità ti rovini un titolone”.
Così i grandi media, sia sulla stampa che in televisione, oltre a tacere del riconoscimento delle Nazioni Unite al Venezuela per aver sradicato la fame, si sono accinti al compito di diffondere la “sinistra” misura che quel paese latinoamericano si propone di adottare e che, in realtà, è già stata adottata da anni nei nostri ospedali.
Quello che ancora quei grandi media non sanno e che io, con lo stesso rigore giornalistico che usano loro, svelerò in questo articolo come primizia informativa, è che il parlamento venezuelano si dispone anche a sostituire il tradizionale “Padre Nostro” con un altro più adatto ai nuovi tempi che il Venezuela vive e che, se approvato, suonerebbe così: “Madre nostra che ci dai il seno, santificata sia la tua opera, venga a noi il tuo latte e che il nutrimento venga da un petto o dall’altro, dacci oggi il nostro latte di ogni giorno, e non comprare i suoi succedanei così come non lo faremo noi, perché non c’è nulla di più sano del capezzolo, e liberaci dal mal..Nestlé”.
(*) Scrittore, poeta e umorista basco; da: rebelion.org; 18.6.2013
(traduzione di Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
Scrivi commento