Grossa partecipazione di pubblico (in particolare operai e vittime dell’amianto) alla presentazione del romanzo: “La fabbrica del panico” (Feltrinelli) di Stefano Valenti.
Riportiamo il comunicato del Comitato e un articolo di Nuova Sesto.
Più di 60 persone, riunite nel salone del Centro di Iniziativa Proletaria “G:Tagarelli” di via Magenta 88, a Sesto S.Giovanni, hanno assistito – e partecipato calorosamente – alla presentazione del romanzo “La fabbrica del panico” (editore Feltrinelli), di Stefano Valenti.
Tra loro molti ex lavoratori Breda, che hanno voluto essere presenti e dire la loro su questo libro che racconta il dolore, le angosce e i patimenti di una famiglia operaia davanti alla malattia e le lotte per la difesa della salute degli operai della Breda Fucine contro l’amianto e la nocività in fabbrica e nel territorio .
Subito dopo la presentazione dei relatori fatta da Michele Michelino, del “Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio”, è intervenuto Guido Viale, economista e giornalista, commentando il libro. E’ stato quindi seguito da Stefano Valenti, l’autore, che ha spiegato come è maturato il suo romanzo.
Numerosi sono stati gli interventi degli ex lavoratori Breda e cittadini che fanno parte del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio, che hanno sottolineato i vari passaggi del libro portando le loro testimonianze o commentandone alcune parti.
Il risultato è stato un bel dibattito (sempre più raro
di questi tempi) non solo sul romanzo, e mai presentazione di un libro sulla condizione operaia - scritto da un autore non operaio - ha avuto più successo e riconoscimenti da parte degli operai e
delle vittime che si sono visti
raccontare.
Il pomeriggio è continuato con una cena nella sede del Comitato, durante la quale è continuato il dibattito e l’approfondimento di alcuni passaggi del romanzo tra Stefano Valenti e gli intervenuti.
Il video registrato è a disposizione per chi non ha potuto partecipare al dibattito su Youtube al link qui sotto.
1. http://www.youtube.com/watch?v=L0Y73MypEUs
2. http://www.youtube.com/watch?v=YRi4ahszHhk
3. http://www.youtube.com/watch?v=jdFytvTyT7M
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio”
Nuova Sesto Online
Stefano Valenti racconta la vita e le angosce della fabbrica
Al Centro d'Iniziativa Proletaria “Tagarelli” di via Magenta presentato "La fabbrica del panico”, opera prima del traduttore d'origine valtellinese
di Roberto Rossi
“Leggere questo libro è stato come guardarsi allo
specchio”. Salvatore, ex operaio della Breda Fucine, definisce così le
sensazioni al leggere “La fabbrica del panico”, opera di Stefano Valenti, 49
anni, traduttore, alla prima prova narrativa
Un libro presentato
sabato 20 luglio al Centro di Iniziativa Proletaria Tagarelli
di Sesto San Giovanni dall'autore, insieme all'economista e scrittore Guido
Viale e a Michele Michelino del Comitato per la Tutela della Salute nei Luoghi
di Lavoro e con la presenza tra il pubblico, oltre che di molti ex operai anche
di esponenti dell'associazione Peacelink di Taranto che tra i primi si è
occupata del caso ILVA.
Una autofiction (“Il contenuto, i fatti e le persone sono reali – spiega Valenti- ma sono trasfigurati durante la narrazione) che racconta la “morte industriale” non attraverso i dati di uno studio o le parole dei rapporti dei medici sulla pericolosità dell'amianto ma attraverso le angosce, le paure di una famiglia, quella di Stefano, il cui padre, pittore, è morto di mesotelioma dopo aver lavorato negli anni Cinquanta alla Breda.
La scoperta del tumore, i mesi di cura, tra casa e ospedali e a ritroso il racconto di quello che la fabbrica era davvero.
Un luogo di lavoro e di sfruttamento, in cui l'unica logica seguita era quella della produzione e del profitto. Ma anche un posto in cui lottare per i propri diritti. E nel libro, con l'aiuto di Cesare personaggio ispirato a Michele Michelino), Stefano Valenti racconta il cammino di consapevolezza degli operai, l'attività del Comitato per la Tutela della Salute nei Luoghi di Lavoro, fino al processo contro i dirigenti Breda. Il tutto narrato con uno stile semplice e profondo, in cui come ha spiegato Guido Viale si nota “il contrasto tra la durezza delle condizioni di fabbrica e la delicatezza nel raccontarlo”. Un libro importante per la lotta del Comitato. “E' un'opera che fa conoscere la nostra storia e il nostro lavoro– spiega Michele Michelino – al di fuori dei nostri circuiti tradizionali”
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