Per Pavlos: il rapper antifascista assassinato da Alba Dorata
di: Leonidas Oikonomakis (*); da: rebelion.org; 20.9.2013
Ricordo ancora l’ultimo concerto che abbiamo fatto ad Atene come Social Waste nel lontano 2005. Ebbe luogo nel leggendario “An Club” di Exarchia e dividevamo il palco con Rymeshot, la nuova band di Killia P. in quel momento.
- “Pavlos, non siamo pronti, meglio se non suoniamo, è da troppo che non proviamo”
- “No, no! Nel nostro primo concerto vi voglio qui, ragazzi! Andiamo!”
Allora Pavlos aveva 26 anni e io 23. Ci eravamo conosciuti alla Freestyle Productions, un’èquipe di produzione di hip-hop sociopolitica formata attorno a Active Member, la più grande band di hip-hop del paese. Condividendo credo politico e rispetto per l’altro, diventammo amici e continuammo ad esserlo anche dopo aver lasciato entrambi Freestyle Productions.
Pavlos veniva da un quartiere operaia del Pireo e, come tutti i ragazzi nati e cresciuti là, era un tifoso dell’Olympiakos (“… e del Proodeftiki!”, avrebbe aggiunto lui) – un’altra delle cose che avevamo in comune e che ci avvicinavano. Ricordo che andavamo insieme alle manifestazioni ad Atene e in altri posti, spesso marciando nella stessa formazione. Pavlos è sempre stato presente nelle lotte sociali del suo tempo e della sua generazione, e ha cercato anche di contribuirvi con la sua musica e i suoi testi.
Il tempo passò. Io abbandonai la Grecia e ora, quando torno, passo pochissimo tempo ad Atene.
Perdemmo i contatti, ma avevo sempre sue notizie attraverso amici comuni. Seppi che aveva aperto un piccolo bar nel suo quartiere e seguivo le sue nuove canzoni e le sue attività dall’estero.
E la notte scorsa, dopo aver visto la partita della mia squadra favorita – e di Pavlos – in Internet, ho buttato un occhio sul web e la notizia è apparsa: “Antifascista pugnalato da neo-nazisti a Amfiali. E’ successo dopo la partita Olympiakos-PSG”. Ho seguito con lentezza il filo della notizia e allora ho letto questo: “Il giovane antifascista è morto. Il suo nome era Pavlos Fissas, conosciuto nei circoli dell’hip-hop come Killah P…”. Sono rimasto agghiacciato.
Non so neppure perché scrivo queste righe proprio adesso … O forse sì che lo so.
Perché un giovane è morto questa notte, un giovane che era mio amico, pugnalato a morte da una banda di neo-nazisti i cui membri oggi sono nel Parlamento greco e sembrano godere di grande appoggio popolare. E questo ha una ragione: l’ascesa del fascismo in Grecia è il diretto risultato delle politiche di austerità che qui hanno portato la gente ad un livello estremo di povertà, marginalizzazione e insicurezza, creando il brodo di coltura per i neonazi di Alba Dorata, che gli promettono la gloria nazionale in mancanza della sicurezza economica.
Le politiche di austerità neoliberiste che hanno portato la Grecia a questo punto continuano ad essere imposte dalla Troika dei prestatori stranieri: la Banca Centrale Europea, il FMI e l’Unione Europea, e vengono applicate dal servile governo del nostro paese.
Sia la Troika che il governo greco hanno scelto di chiudere gli occhi davanti alle azioni assassine di Alba Dorata. Le conoscono, non è che non le conoscano. Ma, fintanto che le misure di austerità vengono votate dal parlamento e il debito pagato, la Troika è contenta. Allo stesso tempo il partito di destra che governa, guidato da Antonis Samars, vede i seguaci di Alba Dorata come “la sua stessa gente”, e persino il primo ministro adotta con frequenza il discorso di odio di Alba Dorata, specialmente quando si tratta dell’immigrazione.
Niente di tutto ciò è nuovo. E’ così da tre anni e continua ad esserlo adesso, mentre le condizioni sociali ed economiche del paese peggiorano poco a poco, spingendo sempre più gente tra le braccia violente di Alba Dorata.e Pavlos non è l’unica vittima di questa banda di assassini. Solo un anno fa un immigrato pachistano di 27 anni fu pugnalato a morte da questi neonazisti, e molti altri sono stati feriti gravemente negli ultimi anni. E la polizia – tra cui ci sono molti seguaci di Alba Dorata – anche lei chiude gli occhi.
Ora, dopo gli immigrati, è toccato a Pavlos. E domani? Chi sarà il prossimo?
E fino a quando terrete gli occhi chiusi?
Hasta siempre, Pavlos. E stai sicuro …. No pasaran!
(*) Scrittore greco, ricercatore presso l’Università di Creta e la Middle East Technical University di Ankara.
(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
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