IL GOVERNO VENEZUELANO CONTRO L'AUMENTO DEI PREZZI

Tuttavia i pregiudizi non si piegano davanti alla realtà. Quando si è saputa la vera storia di Clotilde, gli sguardi si sono diretti al riproduttore di DVD. Il frullatore e il ferro da stiro, nella sua condizione di donna e casalinga, potevano avere una giustificazione. Ma il riproduttore di DVD….? Una nera povera non ha diritto di vedere i film che vuole.  Per una nera povera come Dio comanda, ci sono le telenovelas, che le mostrano qual è il suo posto nel mondo. Se è paziente e sottomessa, i ricchi le daranno qualche briciola ogni tanto.  

Succede, anche, che in Venezuela non ci sono saccheggi, e che Maduro non ha ordinato di assaltare i negozi.

Il presidente ha deciso di far uso delle sue prerogative legali per metter fine al ricatto a cui l’enorme potere padronale stava sottomettendo il popolo con l’obiettivo politico di rovesciare il Governo. I vertici padronali da mesi stanno alzando artificiosamente i prezzi per creare lo scontento sociale. La gran maggioranza dei commercianti si è unita a questa tattica, alcuni per identità ideologica, altri per desiderio di profitto, e il resto obbligati da questa dinamica.  

La loro gigantesca macchina mediatica – l’85% dei mezzi di comunicazione sono di proprietà della destra – ha permesso loro di diffondere il messaggio che lo smisurato aumento dei prezzi era colpa della politica economica governativa. 

Nelle ispezioni ordinate dal presidente venezuelano si sono trovati sovrapprezzi ingiustificati che raggiungevano persino il 1.200%, mentre la normalità è del 500, 600 e 700%. Sono state trovate lavatrici vendute a 7.500 euro, quando il loro costo di acquisizione da parte del commerciante era di 615 euro. 

Come sarebbe diversa la situazione della Spagna se Zapatero o Rajoy avessero obbligato le banche e i costruttori edili ad abbassare i prezzi delle case invece che sostenere irresponsabilmente una bolla il cui scoppio pagano ora le classi popolari! 

Le code nei magazzini sono formate da quelle persone che hanno appena potuto comprare ben pochi beni durante questi mesi  a causa dei prezzi esorbitanti. Ed è vero che c’è stato un saccheggio, quello già citato di Valencia, più un altro tentativo sventato  dalla polizia a Los Teques, città dormitorio di Caracas. Sono stati due incidenti isolati. La nota dominante è invece la tranquillità. 

Tutto questo non appare, né apparirà, sulla stampa venezuelana e internazionale.

Faccio il giornalista da 25 anni. Non rinnego la mia professione, ma nemmeno sono tanto ingenuo da ignorare che i mezzi di comunicazione di massa, e le persone che ci lavorano, hanno già da tempo rinunciato al loro dovere di informare con rigore e veridicità. Sono – siamo – meri strumenti di propaganda al servizio dei grandi poteri economici.

Il Venezuela è il pezzo che vogliono prendersi. Il suo peccato è aver osato prendere una strada diversa da quella del neoliberismo.  

Anche se sarà solo una piccola crepa in questo enorme muro mediatico, che questo articolo sia una scusa e un omaggio a Clotilde. Persone come lei sono il vero cuore del popolo. 

(*) Giornalista spagnolo residente a Caracas e membro della Fondazione CEPS – Centro di Studi Politici e Sociali con sede a Valencia, Spagna; da:rebelion.org; 7.12.2013  

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S. Giovanni)