VENEZUELA

Testo originale dell’articolo di Arthur Gonzàlez – Blog “Heraldo Cubano”

A dimostrazione della sua scarsa creatività e della ripetizione dei suoi piani più vecchi, la CIA cerca di clonare in Venezuela le salariate di Washington all’Avana, chiamate dal loro apparato di propaganda Dames de Blanco.

Manipolando la vera situazione che oggi vivono i venezuelani, provocata proprio dagli uomini e dalle donne che costituiscono la cosiddetta “opposizione” al servvizio degli interessi imperiali, Lilian Tintori, moglie del leader dell’opposizione Leopoldo Lòpez, ha fato dichiarazioni alla stampa privata “sulla naturale unità di tutte le donne venezuelane che sfilano per le strade chiedendo alla Guardia nazionale che non ci sia più violenza, non vogliamo più né sangue mé morti, vogliamo solo la pace”.

 Per quale pubblico parla Liliana? A quale pace si riferisce e quale sangue non vuole?

 Tutto il popolo del Venezuela sa perfettamente che sono stati gli oppositori al servizio dell’ambasciata nord-americana e compari di leopoldo Lòpez a commettere atti di violenza nelle strade, a uccidere più di 14 persone e ferirne quasi 100, a bruciare omnibus e auto della polizia, ad attaccare i locali del Tribunale nazionale e a riempire le strade di ostacoli che impediscono il normale svolgimento della vita cittadina, compreso il transito di ambulanza con malati gravi.

Abbiamo potuto sentire le dichiarazioni rilasciate alla stampa televisiva da Leopoldo Lòpez e come arringava perchè si continuasse a compiere atti vandalici e di disobbedienza civile, prestabiliti dall’agente della CIA Gene Sharp dell’Albert Einstein Institution.

Con lo stesso stile delle salariate cubane, alle venezuelane gli yankees hanno suggerito di fornire un’immagine falsa di ciò che succede nel loro paese, il che serve solo ad aumentare le campagne mediatiche all’estero, ma questo è esattamente l’errore commesso dalle alunne della Sezione di Interessi degli Stati Uniti all’Avana, mentire rispetto alla situazione interna cubana.

Per questa ragione e cosiddette Damas de Blanco vengono rifiutate dalla gente, non riescono a guadagnare neanche un membro con un’ideologia vera e ogni giorno affrontano sempre più divisioni interne, dovute al desiderio di avere più denaro di quello che dagli Stati Uniti inviano loro per  sostenerle. 

Il popolo venezuelano ha imparato a leggere e a pensare grazie anhe ai programmi introdotti dal comandante Hugo Chàvez e non vuole perdere quello che ha guadagnato in questi anni. 

I nordamericani hanno già cominciato a utilizzare le stesse frasi preconfezionate che sviluppano contro Cuba, per confondere e ingannare l’opinione pubblica mondiale.

Le più utilizzate dalla stampa al servizio della guerra psicologica sono: “brutale repressione”, “si intensifica la repressione”, “oltraggioso attacco alle libertà di espressione e di riunione”, “decone di dissidenti sono stati arrestati”, “ondata di intimidazioni”, “detenzioni arbitrarie per motivi politici”. E’ più o meno lo stesso e vechio cliché. 

I latrati da Madrid della ignorante e grossolana Berta Soler servono solo a screditare la sussidiaria venezuelana che vogliono sviluppare, quelle che – come le cubane  sono destinate  a fallire, nonostante le centinaia di migliaia di dollari che ricevono.

Secondo le dichiarazioni di Berta fatte dalla capitale europea, “si tratta di donne che stanno soffrendono, come noi a Cuba, soffrendo la violenza poliziesca da parte del regime di Maduro”.

La “sofferenza” della grossolana Berta viene espressa dalla stanza di un lussuoso albergo madrileno con prima colazione, pranzo e cena senza alcun costo, oltre a qualche centinaia di euro da spendere nei grandi centri commerciali.  

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)