Notte di dolore, notte di rabbia
di Mumia Abu-Jamal
Una volta ancora un nero disarmato è stato assassinato dalla polizia.
Anche se i fatti dell’attacco non sono ancora chiari, quello che è chiaro è che un poliziotto ha sparato otto volte al giovane Michael Brown.
Secondo un testimone presente, Brown è stato colpito quando aveva le mani alzate.
Per chi conosce la storia degli Stati Uniti, questo non è per niente strano.
E’ il risultato della funzione sistematica della polizia in tutto il paese: reprimere, monitorare e minacciare la poolazione nera della nazione.
Questo è successo per generazioni.
Vedremo di sicuro portavoce designati a fare appello alla tranquillità, mentre la furia cresce nei cuori dei neri rispetto a questo scandaloso trattamento fatto al giovane.
Quelli che fanno appello alla tranquillità non lo fanno mai ad una vera giustizia, perchè questa implica l’eguaglianza, e chi osa esigere che i poliziotti siano trattati come la gente che opprimono?
Questi portavoce non hanno alcun influenza sulle forze repressive; di fatto nessun politico nel paese ce l’ha, perchè tutti sono stati comprati o venduti.
Ascoltate le voci dei politici “neri”.
Ascoltate le voci dei politici bianchi.
Ascoltate il loro feroce silenzio.
Quello di cui c‘è bisogno nei sobborghi di St. Louis, Missouri – e in ogni comunità nera negli Stati Uniti – sono collettivi neri che siano indipendenti, decisi e rivoluzionari.
Collettivi decisi a proteggere la vita e il benessere della gente nera. Punto.
Le strutture politiche esistenti – che tacciono davanti ad atrocità come questa – ci sono mancate e non si possono cambiare per servire i nostri interessi.
E’ ormai ora di imparare da questa situazione e di costruire qualcosa per risolvere le nostre necessità attuali e future.
Dalla nazione incarcerata, Mumia Abu-Jamal.
da: lahaine.org; 11.8.2014
(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)
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