Oggi venerdì 26 settembre 2014 presidio al Tribunale di Milano
a sostegno dei famigliari dei lavoratori della Breda/Ansaldo.
Oggi 26 settembre davanti alla nona sezione penale si tiene la prima udienza del processo contro i dirigenti della BredaTermomeccanica/Ansaldo imputati della morte per amianto di 11 lavoratori e lesioni gravissime di un 12° (ancora vivo).
Per esprimere solidarietà alle vittime e sostenere la loro voglia di giustizia il nostro Comitato manifesta oggi con un PRESIDIO davanti al Palazzo di Giustizia.
Da anni insieme ad altre associazioni lottiamo contro chi afferma e sostiene che i morti sul lavoro e da lavoro sono inevitabili, cercando di far luce su tutte le morti innaturali e lottando nelle fabbriche, nelle piazze e nei territori, fuori e dentro le aule dei tribunali, perché vogliamo e pretendiamo giustizia.
Anche se siamo coscienti di andare contro interessi economici giganteschi, e contro una società che vive e prospera mettendo il profitto prima degli esseri umani, noi continuano a lottare. In una società civile non si può accettare come “normale” che più di mille lavoratori perdano la vita sul lavoro ogni anno e altre migliaia a causa di malattie professionali.
Da anni le associazioni e i comitati lottano perché i morti sul lavoro e da lavoro siano considerati crimini contro l’umanità e non vadano mai in prescrizione.
La nostra lotta contro la monetizzazione della salute e della vita umana, per il rispetto delle leggi sulla sicurezza, si scontra spesso non solo con datori di lavoro e dirigenti che in nome del profitto calpestano la salute e la vita umana, ma anche contro un nemico ancor più terribile; l’indifferenza, che fa calare il silenzio attorno agli infortuni, i morti sul lavoro e le malattie professionali.
Una delle parole d’ordine che abbiamo sempre sostenuto in fabbrica fin dagli anni ‘70 è stata: “La salute non si paga – la nocività si elimina”, scontrandoci con il padrone (che dava la paga di posto più alta per i lavori nocivi e mezzo litro di latte), e spesso anche con il sindacato che barattava salario e salute e con alcuni sindacalisti sul libro paga del padrone.
Le lotte hanno prodotto maggior coscienza, anche nell’opinione pubblica, dei pericoli derivanti dalle sostanze cancerogene.
L’amianto e le sostanze cancerogene hanno ucciso prima gli operai ma poi, uscendo dalla fabbrica, hanno inquinato l’aria, le falde acquifere e il territorio e causato morte e malattie in cittadini mai entrati in una fabbrica.
Per questo noi ci battiamo: perchè gli infortuni e i morti sul lavoro e di lavoro non vadano mai in prescrizione e siano considerati crimini contro l’umanità.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Milano 26 settembre 2014
e-mail: cip.mi@tiscali.it
web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
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