Corteo contro i morti per amianto, 18 aprile 2015
video del corteo contro l'amianto e lo sfruttamento https://youtu.be/tTtnZ_8euvY
Numerosi ex lavoratori esposti all’amianto, insieme ai famigliari delle vittime, e semplici cittadini hanno manifestato partendo dalla sede del nostro Comitato - il Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli” - sfilando per le vie della città di Sesto San Giovanni accompagnati dalla banda degli ottoni, fino alla lapide che ricorda tutte le vittime dell’amianto e dello sfruttamento. La manifestazione ha voluto anche denunciare che di amianto si continua a morire nell'indifferenza e nel silenzio della società e senza giustizia, come dimostrano le ultime sentenze: Eternit di Casale Monferrato, Marlane di Praia a Mare, Enel di Turbigo.
Davanti alla lapide che recita “ A perenne ricordo di tutte le vittime dello sfruttamento capitalista” posta dagli operai Breda nel 1997 a ricordo dei loro compagni assassinati dalla fibra killer, il presidente del Comitato Michele Michelino, dopo aver ricordato gli ultimi compagni e compagne morti, ha ricordato anche che in Italia l’amianto provoca un morto ogni 3 ore, 8 al giorno e che secondo la mappa del ministero della Salute ci sono 38 mila siti a rischio che, se non vengono bonificati, continueranno a produrre morte.
Nel corteo insieme al comitato hanno manifestato anche diverse associazioni: ANMIL Medicina Democratica, AIEA, Comitato a sostegno delle vittime operai dell’Eureco, Assemblea Antifascista Bassanese, Antonio Pizzinato e lo scrittore Stefano Valenti. Quest’anno al corteo ha partecipato anche il sindaco della città Monica Chittò che ha portato il saluto dell’amministrazione comunale.
Negli interventi è stato evidenziato che l’amianto non è un problema del passato. Ancora oggi si continua a morire per le fibre killer che hanno arricchito i padroni dell’Eternit, della Breda, della Falck, della Pirelli, della Marelli e di tante altre fabbriche.
Noi vittime non possiamo accettare che la “democratica” società capitalista consideri normale che ogni anno migliaia di lavoratori e cittadini siano sacrificati nella ricerca del massimo profitto e muoiano a causa del lavoro e di malattie. Una nazione in cui non sono condannati i responsabili degli assassini è una società barbara in cui Il diritto del padrone vale più della vita e della salute umana.
Non si può accettare che padroni e manager che hanno consapevolmente mandato a morte migliaia di operai e cittadini continuino a godere di una legislazione di favore che consente loro la licenza di uccidere impunemente. Lo sfruttamento in Italia produce una realtà di decine di migliaia di morti sul lavoro e di lavoro e una “giustizia” di classe che dice che nessuno è colpevole.
Nella società capitalista la medicina, la giustizia e in generale i diritti conquistati e previsti dalla Costituzione Repubblicana, a 70 anni dalla liberazione del nazifascismo, purtroppo oggi sono solo quelli del padrone. Per gli sfruttati non c’è pace né giustizia.
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Sesto san Giovanni (Mi) 18 aprile 2015
e-mail: cip.mi@tiscali.it
web: http://comitatodifesasalutessg.jimdo.com
per contatti. 3357850799
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