DISCORSO PREMIER GRECO

Discorso integrale del primo ministro di Grecia annunciando il referendum a fronte del ricatto dei creditori (27.6.2015)

“Per la sovranità e la dignità del nostro popolo”

di Alexis Tzipras (*); da: rebelion.org; 29.6.2015

 

Compatrioti greci,

da più di sei mesi il Governo greco sta combattendo una battaglia in condizioni di asfissia economica senza precedenti, con lo scopo di attuare il mandato che il popolo ci ha affidato il 25 gennaio. L’obiettivo per cui stavamo negoziando con i nostri partners era mettere fine all’austerità e permettere così che la prosperità e la giustizia sociale tornassero nel nostro paese.

 

Era una proposta per un accordo sostenibile che rispettasse sia la democrazia che le leggi comuni dell’Europa e che ci conducesse finalmente ad un’uscita dalla crisi.

 

Nel corso di questo periodo di negoziati ci è stato chiesto di sviluppare gli accordi pattuiti dai governi precedenti tramite i memorandum, nonostante questi fossero stati categoricamente condannati dal popolo greco nelle recenti elezioni.

 

Ma neppure per un momento abbiamo pensato di arrenderci e di tradire la vostra fiducia.

 

Sfortunatamente, dopo cinque mesi di duri negoziati, i nostri partners hanno dettato, nell’Eurogruppo di ieri, un ultimatum alla democrazia greca e al suo popolo.

Un ultimatum contrario ai principi fondazionali e ai valori dell’Europa, i valori del nostro comune progetto europeo.

 

Hanno chiesto che il Governo greco accetti una proposta che aggiunge un nuovo insostenibile carico sul popolo greco e che mina il recupero della società e dell’economia greca. Una proposta che non solo perpetua lo stato di incertezza, ma che accentua ancor più le disuguaglianze sociali.

La proposta delle istituzione comprende: misure che portano ad una maggiore de-regolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, ulteriori riduzioni dei salari del settore pubblico e un aumento dell’IVA su alimentari, ristoranti e turismo, mentre si eliminano le esenzioni tributarie delle isole greche.

 

Queste proposte violano direttamente i diritti sociali e fondamentali dell’Europa: dimostrano che rispetto al lavoro, all’uguaglianza e alla dignità, nella prospettiva di alcuni dei partners e delle istituzioni non esiste un accordo praticabile e positivo per tutte le parti che non sia l’umiliazione di tutto il popolo greco.

Queste proposte sottolineano l’insistenza del FMI per una austerità severa e disciplinata, e rendono più opportuna che mai la necessità che le principali potenze europee approfittino del momento e pongano in campo iniziative che, una volta per tutte, mettano una fine definitiva alla crisi del debito sovrano della Grecia, una crisi che colpisce altri paesi europeo e minaccia il futuro stesso dell’integrazione regionale.

Compatrioti greci,

 

proprio ora ricade sulle nostre spalle la responsabilità storica di fronte alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per consolidare la democrazia e la sovranità nazionale. La responsabilità del futuro del nostro paese.

E questa responsabilità richiede che rispondiamo all’ultimatum basandoci sulla volontà sovrana del popolo greco.

 

Poco tempo fa, in una riunione di gabinetto, ho suggerito l’organizzazione di un referendum perché il popolo greco possa decidere in maniera sovrana. Il suggerimento è stato accettato unanimemente.

 

Domani la Camera dei rappresentanti sarà convocata d’urgenza per ratificare la proposta del gabinetto rispetto ad un referendum la prossima domenica, 5 luglio, sul quesito se accettare o rifiutare l’offerta delle istituzioni.

Ho già informato della mia decisione il presidente della Francia e la cancelliera della Germania, il presidente della BCE, e domani una mia lettera chiederà ai leaders della UE e alle istituzioni di estendere per alcuni giorni l’attuale programma di liquidità  perché il popolo greco possa decidere libero da qualsiasi tipo di pressione o di ricatto, come lo richiedono la Costituzione del nostro paese e la tradizione democratica d’Europa.

 

Compatrioti greci,

 

davanti al ricatto dell’ultimatum, che esige che noi accettiamo una severa e denigrante austerità senza fine e senza alcuna aspettativa di recupero sociale ed economico, vi chiedo di rispondere in modo orgoglioso e sovrano, come lo chiede la storia greca. Davanti all’autoritarismo e all’austerità inflessibile, risponderemo con democrazia, con calma e decisivamente.


La Grecia, culla della democrazia, invierà una risposta democratica che risuonerà in Europa e in tutto il mondo.

 

Sono personalmente impegnato a rispettare il risultato della vostra scelta democratica, qualunque essa sia.

E sono assolutamente convinto che la vostra decisione onorerà la storia del nostro paese e manderà un messaggio di dignità al mondo. In questi momenti critici, tutti dobbiamo ricordare che l’Europa è la casa comune dei popoli. In Europa non esistono padroni e invitati. La Grecia è e continuerà ad essere, una parte integrale dell’Europa, così come l’Europa è una parte integrale della Grecia. Ma, senza democrazia, l’Europa sarà un’Europa senza identità e senza direzione.


Invito tutti a dimostrare unità nazionale e calma per scegliere la soluzione corretta.

Per noi, per le generazioni future, per la storia dei greci.

Per la sovranità e per la dignità del nostro popolo.

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)


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