DRONI E NONNE

Storia di due nonne

di Amy Goodman e Denis Moynihan (*); da: rebellion.org; 24.1.2016

 

In una notte nevosa di gennaio, alcuni giorni fa, nel nord dello Stato di New York, una nonna si è consegnata alle autorità del centro penitenziario di Jamesville per scontare una condanna di sei mesi di prigione. Il suo delitto? Scattare fotografie.

Mary Anne Grady Flores stava scattando fotografie di altre 8 persone che manifestavano all’entrata della Base Aerea della Guardia nazionale Hancock Field, nella periferia di Syracuse, New York. Il gruppo, chiamato Upstate Coalition to Ground the Drones and End the Wars (Coalizione del nord di New York per sotterrare i droni e mettere fine alla guerra) si era riunito là il Mercoledì delle Ceneri del 2013, un 13 febbraio, per manifestare contro i droni armati utilizzati nel programma di assassinii diretto dal Governo di Obama. Quella fu una delle tante proteste pacifiche del gruppo.

 

Alcune ore prima di consegnarsi alle autorità, Mary Anne Grady Flores disse, nel programma Democracy Now!: “Era il mercoledì delle Ceneri, un giorno di espiazione secondo la nostra tradizione di lavoratori cattolici. E per noi era davvero importante far sapere cosa stava succedendo nella base, far sapere che sono crimini di guerra.”. Hancock Field ospita la 174a divisione di attacco della Guardia nazionale Aerea che gestisce una flotta di aerei senza pilota MQ-9 Reaper, “un persistenza caccia-assassino di bersagli emergenti”, nelle parole dell’Aviazione stessa.

Grady Flores era staccata dal gruppo che protestava, scattando fotografie, in parte perché un giudice aveva emesso “un ordine di restrizione” contro di lei e altri manifestanti per un’altra manifestazione del 2012 in cui il gruppo era riuscito a bloccare tre entrate della base per un’ora. L’ordine era stato emesso su richiesta del comandante del Gruppo di Appoggio alla missione della 174a divisione, il Colonnello Earl A. Evans. Infrangere l’ordinanza di restar lontana dalla casa, dalla scuola o dal “luogo di lavoro” di Evans costituisce delitto punibile con pene fino a sette anni di prigione. Mary Anne Grady Flores ha scoperto, quando l’hanno arrestata, che la proprietà della base si estendeva oltre i confini del recinto e comprendeva anche l’altro lato della strada, dove lei si trovava.

 

Scattare fotografie è, ovviamente, un’attività protetta dal primo Emendamento. Manifestare è un’attività protetta dal Primo Emendamento”. Questo ha detto l’avvocato Jonathan Wallace nel suo intervento a Democracy Now! Insieme a Grady Flores. Wallace è un avvocato che ha lavorato molto con il movimento di resistenza ai droni: “Queste ordinanze restrittive sono un formulario prestampato con spazi bianchi che la polizia e i pubblici ministeri completano tutti i giorni per proteggere i coniugi vittime di maltrattamenti”.

 

Un altro colonnello ha espresso la sua opinione sul caso.

Ann Wright ha servito per 29 anni nelle forze armate. Successivamente ha lavorato come funzionaria di alto livello nel Dipartimento di Stato. Nel 1997 ricevette la medaglia di eroe del Dipartimento di Stato per aver aiutato ad evacuare migliaia di persone nella guerra civile in Sierra Leone. Era sotto-capo della missione quando l’Ambasciata degli Stati Uniti riaprì la sua sede in Afganistan nel 2001. Nel 2003 rinunciò all’incarico per protesta contro la guerra in Iraq. Wright ha scritto, appoggiando Grady Flores: “Mi pare abbastanza vergognoso e assurdo che un comandante dell’esercito degli Stati Uniti ritenga che la sua sicurezza personale sia minacciata da manifestanti pacifici, non violenti, che protestano contro la politica dei droni degli Stati Uniti. Mi sarei aspettata che un comandante degli Stati Uniti avesse il coraggio di incontrare il gruppo di cittadini preoccupati invece di ottenere vigliaccamente un ordine di restrizione”.

 

Due mesi dopo la protesta del mercoledì delle Ceneri in cui Grady Flores è stata accusata di aver violato l’ordinanza, il 23 maggio 2013, il Presidente Obama pronunciò un discorso all’Università della Difesa Nazionale in appoggio al suo programma: “Prima di lanciare un attacco, bisogna avere la certezza quasi assoluta che nessun civile morirà né sarà ferito. E’ il massimo standard che possiamo fissare”. Nonostante le promesse di Obama, il numero di morti civili negli attacchi degli Stati Uniti con i droni continua ad aumentare.

 

Raramente si sanno i nomi delle vittime.

Il 24 ottobre 2012 la CIA lanciò un attacco con un drone nel Waziristan del nord, Pakistan.

Mamana Bibi, una nonna di 67 anni che stava raccogliendo dell’ocra, fu assassinata. Suo nipote, Zubair Rehman, di 12 anni, e sua sorella di 8, Nabila, furono alcuni dei feriti. Dopo vari interventi chirurgici, Zubair e Nabila vennero negli Stati Uniti con il loro padre Rafiq, un maestro di scuola, per parlare davanti al Congresso. Dopo la loro testimonianza vennero nei nostri studi di New York, dove li intervistammo. Nella sua dichiarazione al Congresso il piccolo Zubair disse: “Non mi piace più il cielo azzurro, adesso preferisco il cielo grigio. I droni non volano quando il cielo è grigio…. Ma quando il cielo è sereno, i droni tornano e con loro la paura”.

 

Mary Anne Grady Flores portava una sciarpa il giorno in cui è entrata in prigione, ma non per proteggersi dalla neve: “Oggi porto una sciarpa azzurra. I bambini dell’Afganistan hanno mandato questo pezzo di tela perché un giorno possiamo vivere con la visione di un futuro di cielo azzurro, di pace”.

 

(*) Conduttori del programma democracy Now!, un notiziario internazionale trasmesso giornalmente da più di 800 radio e televisioni in inglese e da più di 400 in spagnolo. Goodman è co-autrice del libro “Quelli che lottano contro il sistema: eroi ordinari in tempi straordinari negli Stati Uniti”, edito da Le Monde Diplomatique Cono Sur.

 

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

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