21 note sui “violentatori non bianchi” in Germania
di Nazanìn Armanian (*)
Le informazioni diffuse sui brutti incidenti di Capodanno nella città tedesca di Colonia sono sconcertanti, surrealiste:
1. Com’è possibile che nella festa di fine anno circa un migliaio di uomini non armati abbiano aggredito sessualmente centinaia di donne (compresa un’agente di polizia armata!)? E come è possibile che questo sia successo in una piazza centrale di una città in stato di massima allerta antiterroristica – per le minacce del Daesh – e che oltretutto è vigilata da 230 poliziotti in divisa e da un numero indeterminato in borghese?
2. Come è possibile che non ci sia una sola immagine delle aggressioni con la quantità di cellulari che c’erano tra chi assisteva e tra le vittime, mentre ogni giorno riceviamo decine di foto delle guerre in Afganistan, Iraq, Siria o Sudan?
La foto che è stata diffusa corrisponde all’aggressione ad una donna in piazza Tahrir al Cairo!
3. E’ credibile che i poliziotti tedeschi – come armadi e oltretutto armati – avessero paura della massa di uomini piccoletti, disarmati e con “la pelle scura” del Terzo Mondo? Avevano ordine di non agire?
4. Il rapporto della polizia di Colonia del 1° gennaio parla di “un ambiente rilassato” e di “celebrazioni pacifiche”, dicono i gruppi progressisti; ma giorni dopo in un altro rapporto si menzionano furti, aggressioni sessuali e persino stupri. Con il passare dei giorni, le donne tedesche (che non hanno lo stesso profilo di quelle dello Yemen) si armano di coraggio e fanno dalle 200 alle 500 denunce, secondo la fonte citata.
5. Perché quei sacerdoti che avvertono della “invasione di migranti” e che “non tutti i rifugiati sono persone oneste”, non hanno avvisato afgani e iracheni del fatto che centinaia dei 600.000 uomini cristiani, armati fino ai denti, avrebbero distrutto le loro case e i loro paesi, e avrebbero violato e ammazzato donne e uomini della nazione assaltata?
Ron Atkey, l’ex ministro canadese per l’immigrazione, che autorizzò l’entrata di circa 60.000 rifugiati nel decennio 1970, ricorda che lo misero in guardia sul fatto che ”i vietnamiti appena arrivati potrebbero essere dei comunisti infiltrati dal Governo Vietnamita” Ma non è stato così.
6. C’è chi afferma che i richiedenti asilo con i cellulari in mano e che parlano inglese non hanno bisogno di aiuto. Certo, decenni e decenni di propaganda massiccia su un Sud ancorato all’Età della Pietra, che ha bisogno delle guerre civilizzatrici dell’Occidente, ora portano conseguenze: la Siria o l’Iraq erano società avanzate e qualsiasi essere vivente, compresi gli esseri umani delle classi medio-alte, fugge da bombe e missili.
7. Secondo Heiko Maas, ministro della Giustizia tedesco, l’incidente, a quanto pare, era stato pianificato ma dalla delinquenza organizzata o a fini politici? Giorni prima ci avevano detto che un oscuro gruppo del Daesh aveva distribuito un manuale perché i suoi uomini non sembrassero dei terroristi.
8. Ben sapendo che in molti eventi di grande importanza come i carnevali, con alcool e droghe in mezzo, ci sono uomini che aggrediscono sessualmente le donne come una normalità –come durante la festa tedesca della birra Oktoberfest dove vi sono circa 200 denunce ogni anno – qual è stata la vera dimensione dell’incidente di Colonia, quando nel 2014 ci sono state 199 denunce di aggressione sessuale nella stessa città?
9. La rivista Charlie Hebdo ha pubblicato un’aberrante caricatura in cui alcune donne tedesche fuggono dal cadavere del piccolo Aylan giacente sulla spiaggia, insinuando che, se fosse sopravvissuto, da adulto sarebbe stato un violentatore. Cosa pretende Charlie Hebdo?
10. E’ sorprendente la repentina sensibilità di alcuni partiti verso l’integrità fisica dei cittadini, quelli che precedentemente guardavano da un’altra parte quando almeno 200 bambini del coro religioso diretto niente meno che da Georg Ratzinger – che non era né un rifugiato né un musulmano – soffrirono abusi sessuali per tre decenni. Nel 70% degli orfanatrofi tedeschi migliaia di bambini e bambine hanno sofferto abusi sessuali.
11. I razzisti voglio provocare xenofobia-aporofobia (paura della povertà e dei poveri, n.d.t.), dividendo la popolazione tra nativi e stranieri, arabi ricchi civilizzati (con cui fanno gradi contratti per le armi)e arabi poveri e incolti, e evitando che i rifugiati ottengano in futuro la cittadinanza tedesca.
12. Perché e chi sono quelli che stanno centrando il dibattito sull’origine degli aggressori e non sull’assalto sessuale alle donne, in un paese dove, secondo un rapporto dell’anno 2008 – prima dell’arrivo di uomini non bianchi – il 40% della popolazione femminile soffriva abusi sessuali e violenze, e due su tre di questi, oltretutto, in ambito familiare?
13. Siamo di fronte ad una nuova formula di criminalizzazione degli stranieri arrivati dai paesi musulmani: prima erano potenziali terroristi; adesso sono anche immorali, sgraditi e pericolosi per la civilizzazione europea.
Angela Merkel in difficoltà
14. Jakob Augstein, giornalista dello Spiegel, afferma che questa crisi è un “Putsch” (colpo di stato) del Ministro degli Interni, Thomas de Maizière, e di quello delle Finanze, Wolfgang Schäuble, contro la cancelliera, mentre l’estrema destra ha chiesto le dimissioni della dirigente “ex comunista”.
15. La permanenza della Merkel al potere, mentre stava per diventare il personaggio dell’anno per aver accolto migliaia di rifugiati, dipende ora dalla sua capacità di impedire l’entrata di altri rifugiati e anche di ridurre il loro numero, come esige l’Unione Sociale Cristiana (CSU), socia della CDU al governo, la quale minaccia di spezzare la coalizione.
16. Le promesse della Merkel alla Turchia di lasciarla entrare nell’Unione Europea e pagarle anche 3.000 milioni di euro per fare la polizia delle frontiere (si smette di inviare migliaia di rifugiati in Europa) non hanno avuto ancora effetto. Sopraffatta da un problema europeo, trasformato in un problema tedesco, cercherà di dividere i rifugiati tra i soci della UE? Fino a che punto le autorità della Turchia o della Grecia sono interessate a tendere una mano alla Merkel?
17. L’ultra-destra, che alimenta i timori del subcosciente del cittadino per conquistare il potere, è riuscita a far sì che una centrista Merkel, che continua a negarsi a chiudere le frontiere tedesche (soprattutto per l’inutilità della misura) affermasse che il multiculturalismo (certo, mal capita dalle forze progressiste) è una farsa. La cancelliera, la cui tappa al potere pare giunta alla fine, prenderà misure repressive contro i rifugiati. Se l’imperialismo tedesco ha l’ambizione di recuperare il suo peso nel Vicino Oriente e nel mondo, non può essere isolazionista come alcuni chiedono.
18. Il diritto al rifugio verrà ristretto sostituendo il “procedimento accelerato” con la “protezione sussidiaria”. Così, un rifugiato che poteva restare in Germania per tre anni – con il diritto al riavvicinamento familiare e a conseguire la residenza permanente nel caso in cui il motivo della sua fuga continuasse – dovrà abbandonare il paese dopo un anno.
19. E’ fondamentale un’educazione secolare nella cittadinanza contro il razzismo e il sessismo, e il non confondere la libertà religiosa con la libertà di utilizzare i testi sacri pieni di apologia che inciti alla discriminazione e all’attacco all’altro o all’altra.
Confondere una donna vestita con abiti leggeri come un invito ad essere aggredita è sintomo di un sistema patriarcale guidato dagli uomini che, allo stesso tempo, appartengono a quella stessa classe di persone che spiega uno striscione osceno su un campo di calcio contro la cantante Shakira per attaccare il giocatore Gerard Piqué (suo compagno).
20. I rifugiati non devono essere il capro espiatorio per servire gli interessi infami e pericolosi degli stessi politici che sono responsabili della loro tragedia.
21. Le notizie riguardo all’incidente di Colonia sembrano essere una tattica di commozione e terrore (Shock and Awe, nome che il pentagono diede al bombardamento massiccio che cominciò l’invasione dell’Iraq) per assaltare, nuovamente, i diritti dei cittadini e di coloro che sono appena arrivati, né per giustificare un intervento militare tedesco nel Vicino Oriente.
(*) Giornalista e politologa iraniano-spagnola; da: publico.es; 27.1.2016
(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli” Via Magenta 88, Sesto San Giovanni)
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