PALESTINA

 

Palestina: chi passerà alla storia, il carceriere o chi fa lo sciopero della fame?

 

di Gideon Levy

 

Comincia la quarta settimana di sciopero della fame di più di 1.200 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Viene mantenuta l’incomunicabilità e l’isolamento dei prigionieri, mentre in tutto il mondo ci sono manifestazioni di solidarietà, in particolare in israele e nei Territori Occupati della Palestina.

 

L’aneddoto della settimana è stato il tentativo di screditare Marwan Barghouti, con un video nella cella dove è incarcerato senza contatti in cui lo si vede mangiare una galletta salata.

 

Il video è stato diffuso nell’ora di maggiore audience dalla TV israeliana, che si è fatta beffe della “serietà” del suo sciopero della fame. Questo primitivo e basso esercizio di “verità alternativa” ha avuto la reazione contraria a quanto ci si aspettava, come ha messo  in rilievo il comico israeliano Assaf Harel in un video.

 

Qui sotto riproduciamo la giusta indignazione di Gideon Levy, editorialista politico del quotidiano Haaretz. 

 

 

 Alla fine la storia giudicherà. E chi ricorderà la storia, Gilad Erdan (ministro della Sicurezza Interna di Israele, n.d.t.) o Marwan Barghouti? Il commerciante di pneumatici di Ramat Aviv Guimel (prima Savion) che vive, tra l’altro, in una via che porta il nome di un assassino ebreo, o l’attivista del Centro di Detenzione di Khison (prima prigione di Hadarim)? Il carceriere o il prigioniero? Quello che ha nascosto i dolci o la persona che se li è mangiati? Il ministro o l’arci-assassino, come l’ha chiamato il corrispondente di Canale 2 Moshe Nussbaum?

  

Chi dei due lotta per una causa più giusta? Chi di loro, di fatto, lotta? Chi di loro ha sacrificato qualcosa nel corso della sua vita? E chi è responsabile di più spargimento di sangue? A chi interessa di più la pace?

 

Alla fine, la storia giudicherà. 

 

In realtà la storia ha deciso da molto tempo. Erdan non sarà neppure una nota a pié di pagina. Come ministro responsabile della Polizia e della polizia di frontiera di Israele, è anche responsabile dello spargimento di sangue che questa causa. In quanto a Barghouti, egli ha lavorato a favore della pace molto più di Erdan, finchè ha perso la speranza … e con ragione.

  

Erdan porta i capelli tagliati meglio, il suo vestito è di sartoria e il suo orologio brilla al buio. L’ultima volta che ho visto Barghouti, lui portava un Casio da pochi soldi.

 

Tutti e due hanno studiato scienze politiche e Erdan ha studiato anche diritto. Ha avuto, senza dubbio, un’educazione migliore. Erdan ha frequentato una scuola secondaria religiosa e Barghouti no. Erdan ha lavorato per l’Associazione Costruttori, Barghouti no. Entrambi hanno quattro figli ed Erdan dedica loro più tempo perché può vederli.

 

Alla stessa età in cui Erdan studiava nella sua yeshiva, Boarghouti entrava nella lotta palestinese. Alla stessa età in cui Erdan diventava ufficiale aggiunto, Barghouti era già statao arrestato per la prima volta.

  

Quando Erdan condannò gli Accordi di Oslo, Barghouti bussava alle porte di Israele e cercava di convincere la gente dell’importanza della pace. Erdar può essere “l’uomo del decennio nella lotta agli incidenti stradali” (come l’organizzazione per la sicurezza stradale O Yarok l’ha chiamato), ma l’uomo del decennio della lotta in realtà è Barghouti.

 

Erdan non ha mai lottato per nulla in vita sua, ad eccezione del suo posto nelle liste della Knesset (il parlamento israeliano, n.d.t.). Deputato alla Knesset per 5 legislature e ministro di 3 governi, non ha mai sacrificato niente sull’altare per un’idea. Non ha nemmeno lottato per la radiotelevisione pubblica che tanto gli è costato creare; si è piegato, è rimasto in silenzio e ha debolmente ceduto, intimorito dal primo ministro Benjamin Netanyahu. Erdan non è di quelli che sono disposti a pagare un prezzo personale per qualcosa.

 

Barghouti ha sacrificato la sua vita, la sua famiglia e il suo destino per le idee più elevate. Barghouti è un lottatore per la libertà. Erdan lotta nelle primarie del suo partito. Barghouti è un gatto di strada. Erdan è un docile cagnolino. 

 

Barghouti è in sciopero della fame ed Erdan gli ha teso una trappola. Bisogna attribuire onori ad Erdan e al Servizio Carcerario di Israele: non hanno vergogna, neanche la più piccola vergogna. 

 

Avanti carcerieri, filmateli, voi che fate gli eroi sulla pelle dei più deboli.

 

Continuate a filmarli nei gabinetti, nei bagni e sotto di essi, e trasmettete i cortometraggi nell’orario di massima audience.

 

Mettete una trappola per topi e pubblicizzate tutte le vostre prede, anime miserabili.  

 

Saranno felicissimi, nel partito del Likud.

 

Erdan versus Barghouti: “Non posso dare particolari su chi l’ha messa (la telecamera). Quando andrò in pensione potrò dirlo” ha detto il ministro Tortit (ironico, si tratta della marca di una barretta di cioccolato, n.d.t.), come se stesse mantenendo un grande segreto.

 

Il John Le Carré israeliano (scrittore britannico, autore di molti fra i più venduti romanzi di spionaggio tra cui La Talpa e La Tamburina,  è stato un agente segreto del Secret Intelligence Service, n.d.t.) ha anche elogiato il “lavoro di intelligence” del Servizio Carcerario di Israele. Bel lavoro di intelligence!! Non ci può essere, né ci sarà, qualcosa di più patetico. L’uomo che è responsabile di una forza di polizia che insegna ai ragazzini ad uccidere un ferito indifeso o ad aizzare i cani contro gli esseri umani è, naturalmente, altrettanto orgoglioso dell’eroico lavoro del Servizio Carcerario nella “Operazione Tortit”. 

 

1 a 0 a favore di Erdan. L’arci-carceriere ha vinto l’arci-terrorista.

 

Barghouti (si presume) si è mangiato la galletta, la battaglia è decisa. Barghouti non è in sciopero della fame, perché (presumibilmente) ha dato un morso. Ma in un giorno di sciopero della fame, compresa la barretta Tortit, Barghouti ha sacrificato qualcosa più che Erdan in tutta la sua vita. E in un solo giorno di sciopero della fame, Barghouti sta lottando per una causa più giusta  di qualsiasi problema al quale Erdan abbia mai pensato, compresa la sua lotta contro gli incidenti stradali. 

 

Salute Erdan, eroe del momento! La Storia si ricorderà di Barghouti.

   

Da: lahaine.org; 16.5.2017 

 

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

News