MENZOGNE USA

Il “missile iraniano” di Nikki Haley assomiglia molto all’ “antrace iracheno” di Colin Powell

 

di Nazanin Armanian (*)

 

“Questa è una prova inconfutabile  che l’Iran sta fornendo illegalmente armi” agli Houti yemeniti, affermava il 14 dicembre Nikki Haley, l’ambasciatrice USA all’ONU, mentre mostrava i rottami di un missile balistico a corto raggio. Diceva che si trattava del missile lanciato dallo Yemen contro l’aeroporto di Riad lo scorso 4 novembre. L’aver mostrato questa “prova” nella sede ONU aveva due motivi:

 

1. una sottile una minaccia militare per gli iraniani, dato che la “prima” del suo discorso era stata fatta dalla base militare Anacostia-Bolling a Washington;

 

2. il fatto che il Gruppo di Esperti in Yemen del Consiglio di Sicurezza ONU aveva già scartato questa accusa, affermando che quel missile non rappresentava alcuna prova e non era per nulla chiaro che fosse di fabbricazione iraniana.

 

Ma, se gli Stati Uniti vogliono demonizzare un paese per giustificare la guerra che stanno preparando, sono capacissimi di inventarsi dati e di mentire persino ai loro stessi cittadini, mandandoli ad uccidere, e a morire, per gli interessi delle società che governano.

 

Il 5 maggio 2003 il segretario alla Difesa USA, Colin Powell, arrivò a mostrare al Consiglio di Sicurezza dell’ONU un tubo con del gesso bianco e disse che era una prova dei 25.000 litri di antrace che possedeva l’Iraq.

 

In seguito, con toni sensazionalisti, la rappresentante dello stesso paese che ha ucciso centinaia di migliaia di civili negli ultimi anni con le sue bombe e i suoi missili – e che ora fa da portavoce degli interessi sauditi/israeliani – ha detto che non avrebbero permesso che “missili come questo vengano sparati contro civili innocenti”. Solo i missili ‘made in USA’ dell’Arabia e degli Emirati Arabi Uniti sono autorizzati a farlo!

La provenienza delle armi degli Houti

 

All’Iran è impossibile fornire armi alla milizia Houti per la posizione geografica dello Yemen, paese le cui frontiere terrestri – una con l’Arabia e l’altra con l’Oman – sono bloccate da Riad. Oltretutto non solo le città yemenite vicine all’Oman sono controllate da al-Qaeda, ma gli Houti stanno nell’ovest del paese, vicino al Mar Rosso, dove gli USA hanno una base militare e i porti sono controllati dalla coalizione degli aggressori (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Kuwait, Qatar e Giordania, appoggiati da USA e Gran Bretagna, n.d.t.).

 

Nel 2013 gli USA accusarono l’Iran di essere il proprietario della nave, intercettata, chiamata Yahan 1 (Mondo, in persiano) che trasportava lanciamissili Katiusha, nonostante gli esperti dell’ONU non avessero potuto “confermare in modo indipendente l’accusa”. E’ più probabile che le armi fossero destinate ai palestinesi che non agli Houti.

 

Le armi della milizia Houti provengono dall’equipaggiamento militare dell’esercito yemenita, equipaggiamento fornito dagli USA nel 2006, come veicoli Humvee, granate, radio avanzate, occhiali per la visione notturna ecc., il cui valore arrivava a 500 milioni di dollari sull’immenso  mercato nero dello Yemen, comprese armi “sovietiche” dello Yemen Socialista del Sud, e dai comandanti militari yemeniti corrotti.

 

La storia che gli Houti sono la quinta colonna dell’Iran è stata inventata dal governo yemenita stesso per ricevere maggiori finanziamenti per la presunta lotta al terrorismo.

 

Patrocinare il terrorismo” è il pretesto che il regime di Trump sta utilizzando contro Teheran, insieme a quello del “non compimento dell’accordo nucleare”, per isolare l’Iran e questo nonostante i principali beneficiari dell’accordo siano Israele e l’Arabia, visto che si tratta del monitoraggio nucleare più intrusivo della storia. Invalidarlo significa perdere il controllo sull’Iran, spingerlo a dotarsi di armi di distruzione di massa, provocare uno scenario a dir poco apocalittico. Se ciò succederà, il responsabile principale saranno gli USA, visto che l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica ha confermato che l’Iran sta facendo la sua parte.

 

Perché accusano l’Iran?

 

Le dichiarazioni aggressive degli USA contro l’Iran si intensificano per:

 

. mostrare la necessità di aumentare la pressione militare su Teheran, preparando l’opinione pubblica per una nuova guerra;

 

. giustificare l’embargo delle armi agli Houti mentre la coalizione diretta da USA-Arabia continua a bombardare la poolazione yemenita indifesa;

 

. presentare l’aggressione allo Yemen come una guerra di potere tra Iran e USA-Arabia, mentre la coalizione persegue una serie di obiettivi energetici e geopolitici;

 

. nascondere la catastrofica situazione degli yemeniti, criticata persino dai burocrati come il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres e indurire l’embargo verso il popolo yemenita, embargo che ha già provocato la più grande crisi umanitaria del mondo;

 

. sviare l’attenzione dalle ragioni per cui gli USA hanno riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele.

 

Iraq: per rinfrescare la memoria

 

Gli USA guidarono l’attacco di una decina di paesi per distruggere l’Iraq, con lo scopo di:

 

. smantellare un potente stato arabo;

 

. impadronirsi del suo territorio situato nel cuore del  Vicino Oriente per la sua ubicazione strategica;

 

. militarizzare la regione per volgersi contro l’Iran, la Libia e la Siria (ci sono altri paesi della regione nella loro lista);

 

. controllare sul lungo periodo il suo mare di “oro nero”;

 

. risolvere i loro problemi finanziari con un’economia di guerra;

 

. favorire il ruolo di Israele nella zona, distruggendo un paese rivale. Poi faranno lo stesso con Libia e Siria;

 

. bloccare i progetti petroliferi delle compagnie francesi, cinesi e russe.

 

 

Per quanto sopra cospirarono contro la nazione irachena, accusando il suo presidente di:

 

. collaborare con al-Qaeda; ma come poteva un regime laico allearsi con un gruppo terrorista di fanatici, che oltretutto era stato creato dalla CIA?

 

. partecipare agli attentati dell’11 settembre. Ma se i documenti declassificati della CIA del 2001 affermano che le Torri Gemelle furono attaccate dall’Arabia Saudita, loro amica del cuore e nemica di Saddam Hussein…

 

. cercare di importare uranio dal Niger per rilanciare il progetto iracheno di armamento nucleare. Dopo l’occupazione del paese la CIA ammise che questa informazione era falsa.

 

. conservare grandi arsenali chimici e biologici che, secondo Tony Blair, erano sufficienti ad uccidere tutta l’umanità. Ma allora perché Saddam non li utilizzò nella guerra del 1991?

 

. poter realizzare un attacco con armi di distruzione di massa in soli 45 minuti, giurava Blair, che non chiarì perché Saddan non le utilizzò nei 45 minuti dopo essere stato aggredito. Affermazione che ricorda l’avviso di Netanyahu che, davanti all’ONU, con un disegno in mano, mostrava la “bomba nucleare iraniana” sul punto di scoppiare e distruggere il pianeta, sapendo che all’ONU nessuno avrebbe osato fargli domande sul suo arsenale (arsenale,  e non progetto) di bombe nucleari illegali. Oltretutto falsificarono le dichiarazioni di Hans Blix  (svedese, ex ministro degli Esteri e capo della Commissione dell'Onu per il controllo, la verifica e le ispezioni – Unmovic; n.d.t.) che sottolineava: “Se avessi contato su qualsiasi prova solida che l’Iraq conservava armi di distruzione di massa o le stava fabbricando, l’avrei immediatamente presentata al Consiglio di Sicurezza”. Quindi tutto il mondo sapeva che tali armi non esistevano.

 

. ostacolare il lavoro degli ispettori dell’ONU. Il dott. Blix stesso disse, nel febbraio 2003, che l’ONU aveva realizzato più di 400 ispezioni, che erano stati ispezionati più di 300 siti e che non avevano mai avuto problemi.

 

. inviare lettere contaminate con antrace per uccidere gli statunitensi. Quando Colin Powell fece questa dichiarazione all’ONU, fece sedere dietro di sé il Direttore dell’Intelligence Centrale George Tenet per mostrare la veridicità della sua “informazione”, smentita da The New York Times che affermava che “l’FBI sa da tre mesi che l’autore degli attacchi con l’antrace è uno statunitense. Se il signor Z – così chiama l’autore delle lettere inviate – fosse arabo, sarebbe già in prigione, ma si tratta di un americano di ceppo puro molto vicino al Dipartimento di Stato, alla CIA e al programma di biodifesa, che non è stato arrestato perché potrebbe rivelare segreti di stato”.  Il giornale si riferiva a Bruce Ivins, che  “si suicidò” in carcere nel 2008.

 

. possedere due dei tre componenti chiave necessari a costruire la bomba nucleare. Parecchio tempo dopo l’invasione, gli stessi USA confessarono che il programma nucleare iracheno era stato cancellato anni prima.

 

Ma il risultato furono  le centinaia di migliaia di iracheni assassinati, i milioni di mutilati, di profughi, di rifugiati, ed un paese ridotto in macerie.

 

Se l’Iran deve prendere molto sul serio le minacce di Washington, il mondo non deve perdere – una volta di più – la memoria.

 

 

 

(*) Giornalista iraniano-spagnola; da: publico.es; 28.12.2017

 

 

(traduzione di Daniela Trollio Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

 

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