NUOVA UNITA'

Di male in peggio


Finché esisterà il capitalismo non ci saranno governi che daranno risposte ai problemi che attanagliano il paese.


È brutto cominciare un ragionamento con l'affermazione "lo avevamo già detto", ma in questo momento di grandi manovre per la formazione di un "nuovo" governo pensiamo sia appropriato. Abbiamo tenuto in sospeso la chiusura del giornale, in attesa di conoscere la formazione del nuovo governo.

utti sostengono di aver vinto (ma le elezioni non sono una lotteria) - tranne gli accasciati del PD che non perdono occasione per ribadire la loro sconfitta come un vanto -, e tutti - che non avevano fatto i calcoli di una legge truffa e pasticciata confezionata a misura per far governare PD e Forza Italia -, si accorgono che senza il premio di maggioranza non raggiungono il numero necessario per governare. E allora è stato inventato un nuovo metodo, quello del cosiddetto "contratto di governo" che si può fare con chi ci sta e si candida a gestire e amministrare la crisi del capitalismo italiano e il montante malcontento e rancore dei settori popolari più colpiti che si manifesta apertamente tramite l'astensione, ma anche nell'appoggio ai cosiddetti populisti cui è stato aperto un certo credito nelle ultime elezioni.

Vogliono il potere, ma devono trovare il modo migliore per nascondere le loro intenzioni e come ingannare il loro stesso elettorato e le masse del nostro paese di fronte alle decisioni economiche, l'approvazione del bilancio dello Stato con il conseguente aumento dell'Iva e la ricaduta oggettivamente antipopolare, il futuro dei lavoratori Ilva ecc., le esigenze dei padroni che vogliono più soldi, una crescente povertà estesa sempre più anche ai lavoratori occupati e l'aumento della disoccupazione.

La formazione non è ancora arrivata e la cosa non ci scompone anche perché, come abbiamo già scritto nello scorso numero, chiunque prenda in mano il governo lo potrà fare solo se garantirà gli interessi del grande capitale.

La differenza per noi è solo di sapere se si torna alle urne e dobbiamo subire una campagna di promesse improbabili e di illusioni, per rilanciare la nostra posizione di astensionismo. Un astensionismo attivo per rimancare il divario che esiste tra i bisogni della classe lavoratrice, del proletariato, delle masse popolari sempre più in difficoltà e lo Stato borghese con tutto il suo apparato e i suoi strumenti di oppressione e repressione.


Intanto il paese ha proseguito due mesi con un governo, Gentiloni, in carica per l'"ordinaria amministrazione". Quella della gestione capitalistica, di pressione sulle masse popolari, persino la concessione della cittadinanza ad un bambino (extracomunitario, ma inglese) morente. Ha proseguito per coprire le montature - organizzate dai servizi segreti occidentali che non accettano che la Siria resista agli attacchi dell'imperialismo -; per l'appoggio al terrorista Stato di Israele. 

E di una frenetica corsa al riarmo - garantisce il supporto logistico (è il quinto avamposto statunitense nel mondo): lo spazio aereo e navale per trasferire armi, munizioni, veicoli militari dalle Basi Usa e Nato che invadono il nostro territorio, che trasformano l'Italia in una portaerei per aggredire e rapinare popolazioni, distruggere paesi e inquinare l'ambiente -. Il tutto per mantenere in vita un sistema in crisi, che cerca di salvarsi solo intensificando lo sfruttamento capitalistico fino a portarci ad una guerra imperialista sempre più vicina ai nostri confini.


Il Presidente Mattarella, che non ha voluto prendere la decisione dell'assegnazione dell'incarico, ha escogitato nuove formule proponendo un governo di "servizio", "transitorio", di "garanzia", "neutrale" (chi può essere neutrale quando deve prendere delle decisioni?). O il governo o le elezioni ha riaperto i giochi e sono ricominciati i balletti degli ambiziosi Salvini e Di Maio per trovare il modo di prendere il potere dopo mesi di insulti e il risoluto "mai con il M5S", "mai con Berlusconi" ed evitare nuove elezioni anche per garantire il posto ai neoeletti che, dopo il primo compenso, non mollerebbero la presa!


In particolare il M5S, che si è sempre vantato di non essere né di destra né di sinistra sembra invece molto in sintonia proprio con Salvini, quel Salvini che è stato contestato in tutte le piazze per le sue posizioni razziste, xenofobe e fasciste. Votato anche da settori di "sinistra" che volevano il cambiamento e che probabilmente lo avranno in peggio con un prossimo governo pericolosamente reazionario. Un'assonanza politica che ha permesso la spartizione dei presidenti delle Camere con Roberto Fico del M5S e al Senato con Maria Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia.
Fico ha fatto un bel salto: dagli "Amici di Grillo", edizione vaffa, è passato per le elezioni del 2013 candidato a presidente della Regione (1,35%), a sindaco di Napoli (1,38%) fino alla scelta sul web di 228 voti (è la democrazia di base del M5S) per la candidatura del 2018.


Poche parole in più per questa avvocata già vice capogruppo a Palazzo Madama dal 2001 al 2008 perché in quanto prima donna alla presidenza del Senato c'è stato un grande sbandieramento. Entrata in Forza Italia nel 1994, dove ha ricoperto vari incarichi, pur piacendo al M5S è stata una fervente sostenitrice di Berlusconi anche in occasione delle sue "bravate".

 

Ha sostenuto le "leggi ad personam" e marciato, infatti, sul tribunale di Milano con 150 parlamentari del Popolo della Libertà contro il processo Ruby. Per lei Berlusconi sottoposto ad un "plotone di esecuzione" era innocente anche dopo la sentenza in Cassazione. Per chi si illude ancora che basti una donna al Senato per rappresentare le donne ricordiamo che la signora - formata in diritto canonico alla Pontificia Università Lateranense - ha firmato una proposta di legge per abolire la 194, ha definito "gravissimo errore che strizza l'occhio alla cultura della morte" l'introduzione della pillola Ru486, è contraria alla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso. 

L'unica donna per la quale ha fatto l'interesse è la nomina di sua figlia Ludovica a capo della sua segreteria al dicastero quando era sottosegretario alla salute! Alberti Casellati è contraria anche alla fecondazione eterologa e per esprimere la sua posizione durante il dibattito sul disegno di legge ha affermato che «l'Italia è piena di figli dell'eterologa perché frutto del rapporto di una donna col lattaio di turno».

Non si trovano notizie sul suo passato nel MSI o nella sua organizzazione giovanile, ma è significativo il suo primo passo in occasione del 1° Maggio è stato quello di andare tra le truppe (lavoratori dei massacri) militari nel Kosovo. Il M5S se ne deve essere dimenticato visto che ha concordato e gradito e votato per la sua carica.
Ciò che si prospetta al momento in cui scriviamo è la formazione di un governo Lega-M5S con la benedizione dello stesso Berlusconi pronto ora a fare il "passo di lato" con nuove formule come "astensione benevola" pur di mantenere l'alleanza con Salvini (che potrebbe in realtà distruggere attraverso i suoi mezzi di informazione) e non uscire di scena e soprattutto per garantirsi le agevolazioni per le sue aziende, mettere le mani sulla Rai, senza capitolare.

Far "provare" la gestione a Lega e M5S per poi ritrovarsi a fianco del PD in una futura alternanza come salvatore della patria.
Una prova di governo molto pericolosa per il proletariato che accellera la trasformazione dello Stato in senso ancora più reazionario, la sua fascistizzazione, apertamente contrapposto ai valori della Lotta di Liberazione, di cultura, di solidarietà, garante degli Usa, di Israele, della UE e della Nato.

Un governo che porterà ulteriori attacchi alla classe lavoratrice e, in continuità con i precendenti, lo smantellamento di tutte le sue conquiste e una politica che impedisca la sua organizzazione indipendente.
Noi possiamo solo operare per rafforzare l'unità del movimento operaio e per allargare la lotta di classe che smascheri questa prova di governo e faccia saltare la politica populista, razzista, di austerità, repressione e sfruttamento sempre più profondi. Perché finché esisterà il capitalismo non ci saranno governi che daranno risposte ai problemi che attanagliano il paese.

 

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