MATERA: MORTI DUE OPERAI

MATERA: ANCHE OGGI SONO MORTI DUE OPERAI DURANTE L’ISPEZIONE NEL POZZO DÌ UNA DISCARICA A CAUSA DELLE ESALAZIONI. Un operaio ha cercato di soccorrere il compagno di lavoro entrato per primo nel pozzo e anche lui è morto.

Ancora due operai morti sul lavoro per esalazioni velenose. Per i padroni e i loro governi di qualsiasi colore Il profitto vale più della vita umana. Fra chiacchiere e lacrime di coccodrillo, Confindustria, Capo dello Stato e Istituzioni, continua senza sosta la guerra di classe del sistema di sfruttamento capitalista contro i lavoratori e la mattanza operaia.

Dai dati dell’Osservatorio Indipendente di Bologna risulta che in questi 12 anni di monitoraggio i morti sul lavoro sono oltre 17000 lavoratori e, dall'inizio dell’anno ad oggi 29 agosto sono morti 938 lavoratori (compresi i morti sulle strade e in itinere) di questi 458 morti sui luoghi di lavoro. 

I padroni assassini pur di risparmiare anche pochi centesimi sulla sicurezza non esitano a mandare a morte i lavoratori perché sanno che continuano a rimanere impuniti. Ora dopo questi ultimi omicidi si aprirà l’ennesimo, lungo processo che come succede nella stragrande maggioranza dei casi finirà con l’amnistia o con l’assoluzione dei padroni assassini.

I morti sul lavoro e di malattie professionali sono crimini contro l’umanità. Solo distruggendo dalle fondamenta la società capitalista che considera normale morire per il profitto è possibile fermare questa strage di lavoratori. Operai, lavoratori, pensionati proletari, nessuno difende i nostri diritti e interessi di classe. I sindacati confederali, ma anche alcuni di quelli di base, si guardano bene dal dichiarare mobilitazioni nazionali, scioperi generali per la sicurezza e contro i morti sul lavoro. Non disturbano i capitalisti perché sanno che ostacolando l’accumulazione dei profitti, i padroni s’incazzano e loro potrebbero perdere alcuni dei privilegi che i padroni gli concedono. Solo cominciando a unirci, organizzandoci, non delegando ad altri la lotta contro lo sfruttamento possiamo cominciare a difenderci.

 

Esprimiamo la nostra solidarietà alle famiglie dei lavoratori assassinati.

 

 

Centro di Iniziativa Proletaria “G. Tagarelli”

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