CAMBIANO I GOVERNI MA LA MUSICA PER GLI OPERAI E I LAVORATORI E’ SEMPRE LA STESSA

CAMBIANO I GOVERNI MA LA MUSICA PER GLI OPERAI E I LAVORATORI E’ SEMPRE LA STESSA

In questi giorni di crisi di governo giallo verde mentre nel parlamento si è consumato l’ennesimo teatrino parlamentare con dirette TV sui principali canali televisivi e sulle prime pagine dei giornali, nelle segrete stanze del potere sono in corso le grandi manovre dei vari partiti (la nuova alleanza fra PD -5stelle, e satelliti del centro sinistra) per formare un nuovo governo che impedisca ora le elezioni.

 

Alleanza fra chi ha approvato i decreti sicurezza di Salvini (che non sono solo contro gli immigrati ma anche contro tutti i lavoratori italiani o no che per difendere il posto di lavoro occupano o presidiano le fabbriche, le strade, ferrovie ecc) e di chi ha introdotto con il governo Renzi il Job act, l’abolizione dell’art. 18, il pagamento delle spese processuali per chi perde le cause di lavoro contro i padroni per far valere i propri diritti, o per nuove elezioni come chiede il centrodestra.

 

L’obiettivo di tutti i governi dei padroni è quello di abbassare il costo del lavoro per gli industriali, per questo i governi borghesi al di là del colore e dei partiti che lo compongono sono semplicemente dei comitati d’affari del capitale.

Dietro il circo mediatico nel paese reale continua inarrestabilmente a peggiorare la vita dei proletari, di chi produce e lavora per un tozzo di pane, con salari da fame per valorizzare il capitale e aumentare i profitti dei padroni. Gli operai, italiani o immigrati, continuano a essere sfruttati come prima, più di prima, senza sicurezza sul lavoro e a morire ogni giorno per il profitto. Per chi il lavoro non c’è, l’ha, i disoccupati, i pensionati proletari, la situazione è ancora peggiore perché con i tagli alla sanità e allo stato sociale non possono neanche più curarsi.

 

La ricerca del massimo profitto sta distruggendo gli esseri umani e la natura.

I vari partiti oggi sulla scena politica italiana e il loro “conflitto” mediatico in realtà rappresentano gli interessi delle varie frazioni di classe della borghesia. Ogni governo borghese che arriva peggiora le condizioni dei proletari i quali non avendo “santi in paradiso”, rappresentanza in parlamento, e un loro partito, non possono che subire le scelte dei padroni e dei loro rappresentanti politici.

E’ arrivato il momento per i proletari di unirsi sui loro interessi di classe, per porre all’ordine del giorno la costruzione di un’organizzazione politica della classe autonoma e indipendente, un partito operaio, proletario, anticapitalista, che lotti per la socializzazione dei mezzi di produzione e un sistema socialista, contro tutti i governi antioperai, lo stato capitalista/imperialista e il sistema “democratico – borghese” dietro il quale si nasconde la dittatura del capitale.

 

Solo abolendo la proprietà privata dei mezzi di produzione si uscirà dalla barbarie e si entrerà nella civiltà.

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