ANCHE OGGI QUATTRO OPERAI SONO MORTI IN UNA AZIENDA AGRICOLA DEL PAVESE.
IL PROFITTO VIENE PRIMA DELLA VITA UMANA.
Quattro operai sono annegati oggi in una vasca di liquami di un'azienda agricola di Arena Po, in provincia di Pavia.
Uno di essi è caduto in una fossa di liquami e gli altri tre compagni di lavoro, probabilmente, sono morti nel tentativo di salvarlo. Non ci hanno pensato neanche un secondo, non hanno esitato ad andare in suo soccorso pur senza avere a disposizione alcun dispositivo di protezione.
La vita degli operai per i padroni non vale niente; per ottenere il massimo profitto risparmiano anche i pochi euro necessari a fornire misure di protezione individuali e collettive, mandandoli consapevolmente a morte certa. Il peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita, il ricatto occupazionale, la mancanza di un’organizzazione politica e sindacale di classe, proletaria, lascia i lavoratori alla completamente alla mercé dei padroni. Per i capitalisti gli operai e i lavoratori sono solo merce-forza lavoro, carne da macello e ci sono tanti disoccupati pronti a prendere il loro posto per lavorare in cambio di un tozzo di pane.
Per i padroni gli investimenti devono essere produttivi, ciò che non rende profitto è capitale morto.
Muoia dunque l’operaio purché si valorizzi il capitale!
E che dire di governo e istituzioni, che si professano al servizio di tutti i cittadini? Anche per loro, di destra o di presunta “sinistra”, i problemi sono altri, gli operai e i lavoratori non esistono. Meritano solo qualche lacrima di coccodrillo.
Per i proletari, per i quattro operai che non hanno esitato a dare la loro vita nel disperato tentativo di salvare un compagno, i valori morali, sociali e gli interessi di classe e umani sono altri. Quando non si ha proprietà dei mezzi di produzione da difendere, quando si è costretti a vendere quotidianamente le proprie braccia per vivere, quando la solidarietà con i propri compagni diventa l’unica possibilità di difendersi dallo sfruttamento, ci si può anche gettare in una fossa piena di veleni per allungare un braccio al proprio compagno di sventura.
Purtroppo anche oggi come ogni giorno sui posti di lavoro, gli operai e i lavoratori muoiono per il profitto, 4 lavoratori vengono assassinati e- a parte gli onori della cronaca per un giorno perché sono morti tutti insieme - e le lacrime di coccodrillo del capo dello stato, del governo e di Confindustria (complici di questa mattanza) per loro restano solo il dolore e i drammi delle famiglie che piangeranno i loro morti nell’oblio, in attesa di una giustizia che non arriverà mai.
Nel sistema capitalista, tutte le istituzioni, compresi i sindacati che “rappresentano i lavoratori” che considerano legittimo e legale lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, l’umanità si distingue per il valore della pelle: ci sono quelle pregiate e quelle che non valgono nulla se non una protesta formale.
D’altra parte ogni giorno ci sono decine di morti sul lavoro e per malattie professionali, migliaia gli operai e i lavoratori che ogni anno vengono assassinati sul posto di lavoro e scioperare per ciascuno significherebbe far perdere ai padroni decine di migliaia di ore di profitti. Dove andrebbe a finire la solidarietà nazionale per salvare i padroni dalla crisi?
La contraddizione fra capitale e lavoro fa morti, feriti e invalidi ogni giorno.
Oggi listiamo a lutto le nostre bandiere rosse per il sangue proletario versato. Ancora una volta il capitalismo dimostra che è morte per gli sfruttati.
BASTA LACRIME: ORGANIZZIAMO ASSEMBLEE NEI POSTI DÌ LAVORO E NEL TERRITORIO, SCENDIAMO IN PIAZZA IN OGNI LUOGO MANIFESTANDO LA NOSTRA OPPOZIONE.
LAVORIAMO PER ORGANIZZARE UNA ASSEMBLEA NAZIONALE OPERAIA E PROLETARIA E UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO IL SISTEMA DÌ SFRUTTAMENTO CAPITALISTA CHE UCCIDE GLI ESSERI UMANI E LA NATURA.
ONORE AI QUATTRO FRATELLI DÌ CLASSE MORTI E SOLIDARIETA ALLE LORO FAMIGLIE .
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”