IMPERIALISMO

 Le catene giuridiche dell’impero

 

di Luis Britto Garcìa (*); da: luisbrittogarcia.blogspot.com; 25.11.2019 

 

Manuale di Autodifesa per Innocenti

 

Diceva Bolìvar che un popolo ignorante è lo strumento cieco della propria distruzione. Aggiungeva che ci avevano dominato con l’inganno più che con la forza.

 

Con la frode e con il tradimento gli imperi dominano, perchè non avrebbero soldati sufficienti a sottomettere tutti i popoli della terra

 

Ecco alcuni esempi dei loro procedimenti delittuosi. 

 

Trattati di Libero Commercio

 

Ogni Impero inizia essendo protezionista. Difende implacabilmente le sue industrie e imprese con regimi favorevoli, imposte basse o inesistenti, sistemi ferrei di patenti e proprietà intellettuale, salvaguardie giuridiche per i suoi impresari e pesanti dazi o veti insuperabili per i prodotti stranieri.

 

I trattati di “Libero” commercio hanno come fine l’impedire che i paesi in via di sviluppo adottino le stesse misure per proteggere le proprie industrie, le proprie imprese, le risorse e l’ambiente.

 

Nel sottoscrivere Trattati di Libero Commercio, le nazioni del Terzo Mondo non possono proteggere nulla. Né fissare dazi protezionisti, né alzare le imposte per i prodotti o gli affari stranieri, né vietare la distruzione dell’ambiente o proteggere i propri lavoratori, o la proprietà intellettuale nazionale.

 

Da parte sua, l’Impero non si impegna su nulla, concede libertà nelle aree in cui esercita una supremazia invincibile, o promette qualsiasi cosa e mai rispetta tali promesse. In questa battaglia in cui i paesi in via di sviluppo sono ammanettati e gli Imperi no, questi ultimi escono sempre vincitori.

 

ESEMPIO: il funesto NAFTA, che rovinò il Messico e che, nel momento in cui non era più conveniente per gli USA, venne da essi cancellato. 

 

Accordi Multilaterali di Investimento

 

Quante più vittime domina, più potente è l’Impero. I Trattati di Libero Commercio, come le famiglie numerose, valgono un tanto alla dozzina visto che impongono identiche clausole umilianti a numerosi paesi nello stesso tempo.  

 

ESEMPIO: lo sfortunato ALCA, che cercava di impedire la protezione delle industrie, dei lavoratori e dell’ambiente ai paesi in via di sviluppo in un intero emisfero. In questo caso chi è stato burlato è stato l’Impero, a fronte dell’unanime rifiuto dei latinoamericani.

 

L’Alleanza del Pacifico, secondo tentativo di rafforzare l’egemonia statunitense sul fianco occidentale del continente, nel momento in cui cominciò a essere sfavorevole per gli USA, venne disintegrato da essi.

 

 

 Accordi Bilaterali

 Un Impero arriva ad essere tale applicando unità di propositi e tenacia nella prosecuzione delle sue mete. Falliti i tentativi di imporre lo stesso regime disuguale tramite Accordi Multilaterali di Investimento, si forza un paese dopo l’altro  tramite accordi speciali, a volte riferiti a settori determinati dell’attività economica. ESEMPIO: l’Accordo di Cartagena ci lega (i venezuelani, n.d.t.) ad un virtuale Tratttato di Libero Commercio con la Colombia, la quale è a sua volta legata da un altro Trattato di Libero Commercio con gli USA. Quindi siamo obbligati al “Libero” commercio con i nostri principali aggressori.

  

Il Debito Pubblico

 I paesi in via di sviluppo affrontano critiche mancanze di fondi. Le oligarchie locali o i trattati vietano loro di alzare le imposte a coloro che possono pagarle: i grandi impresari e gli investitori. I governi si rivolgono allora alla soluzione magica di chiedere crediti ad organismi internazionali. Questi glieli concedono, inserendo clausole che permettano loro di rialzare a volontà i tassi di interesse.

ESEMPIO: nel secolo scorso i creditori hanno triplicato o quadruplicato all’improvviso i tassi di interesse ai paesi dell’America Latina, rendendo loro impossibile il pagamento dei propri debiti, facendo scoppiare la cosiddetta Crisi del Debito e mettendoli alla mercé degli organismi finanziari. 

Lettere di intenti

 I fondi del debito così aumentato a volte vengono dispersi in investimenti inutili, trasferimenti alle oligarchie locali o corruzione. Per ottenere più crediti i governi devono cedere la sovranità senza sparare un colpo: cedono al Fondo Monetario Internazionale la competenza legislativa per ‘liberare’ prezzi, tassi di interesse e tariffe dei servizi pubblici, per privatizzare imprese dello Stato ed eliminare i legami con lo Stato stesso e i programmi sociali, senza altro risultato che scatenare ribellioni popolari.

 ESEMPIO: il “Caracazo”in Venezuela del 1989, il “Santiagazo” in Cile nel 2019, el “Quitazo” in Ecuador del 2019.

  

Clausola della nazione più favorita

Gli imperi agiscono con unità di criterio; quando raggiungono una vittoria si assicurano che sia totale.

Nei loro rapporti con i paesi in via di sviluppo esigono che si applichi loro la “clausola della Nazione più favorita”, cioè che gli si concedano automaticamente le migliori condizioni che abbia ottenuto qualsiasi paese in qualsiasi trattato internazionale con il paese ospite.

 Concedere un vantaggio ad uno è concederlo a tutti: il più sicuro modo di perdere.

 ESEMPIO: detta clausola si è infiltrata in gran parte dei trattati internazionali del Venezuela.

  

Infami trattati contro il doppio tributo

 Spogliazione che legalizza l’evasione tributaria, questi trattati dispongono che le società multinazionali non pagheranno imposte nel paese dove ottengono i loro profitti, ma in quello dove è situata la loro casa madre.

 I contribuenti nazionali devono così assumersi i costi dell’educazione, della salute e delle pensioni dei lavoratori, delle vie di comunicazione, dei servizi pubblici, della sicurezza giudiziaria, della fornitura di risorse naturali e di altri fattori della produzione delle imprese straniere, costi ai quali i furbi investitori non contribuiscono neanche con un centesimo.  In genere queste società non pagano imposte neppure nel loro paese d’origine, perchè portano i loro dividendi ‘lavati’ nei paradisi fiscali.

ESEMPIO: il Venezuela ha sottoscritto  circa una trentina di Trattati contro la Doppia Contribuzione, grazie ai quali NON percepisce circa 11.800 milioni di dollari all’anno.

  

Accordi di stabilità finanziaria

 La materia delle imposte è di tipo legale, cioè retta totalmente dalla legge, che deve essere applicata a tutti nello stesso modo. Mediante “accordi di stabilità tributaria”, le privilegiate multinazionali – incostituzionalmente – cercano di stabilire per contratto che le riforme tributarie si applicheranno a tutti meno che a loro.

ESEMPIO: in Venezuela la Legge di Promozione e Protezione degli Investimenti Stranieri pretende di immunizzare gli stranieri per contratto contro l’innalzamento delle tasse.

  

Tribunali e arbitri extra-nazionali

 L’impero si sottomette solo ai tribunali che controlla. Chi nomina il giudice scrive la sentenza.

 Non c’è trattato, accordo o contratto con le multinazionali che non pretenda di sottomettere gli Stati non egemonici nazionali a tribunali o arbitri stranieri. L’Impero non si sottomette a nessuno.

 ESEMPIO: il Centro Internazionale di Sistemazione delle Differenze sugli Investimenti, che dipende dalla Banca Mondiale, e che in 335 giudizi ha deciso 330 volte in favore delle multinazionali.

  

Zone speciali

 Dopo continue lotte i lavoratori hanno conquistato diritti come la giornata di 8 ore, la stabilità del posto di lavoro, le prestazioni sociali per anzianità e licenziamento, le pensioni.

 Con il trucco di dichiarare una zona “speciale”,  a beneficio delle multinazionali si pretende di sospendere in tali zone la Costituzioni e le leggi sul lavoro e sulla conservazione. Questa mano d’opera schiava è così conveniente che trasforma tutto il paese in “Zona Speciale”.

 ESEMPIO: Messico, il Centroamerica, la Repubblica Dominicana sono piene di ‘maquilas’, territori di produzione dove non valgono le leggi di quei paesi.

  

Promozione e protezione degli investimenti

 Gli imperi, che si oppongono ad ogni protezionismo, esigono che le loro imprese e i loro interessi siano protetti dovunque vadano, compreso a condizioni migliori di quelle che valgono per la produzione nazionale. Con trattati e leggi interne forzano il paese ospite a privilegiare i capitalisti stranieri permettendogli: 1) riduzione delle imposte; 2) ammortizzazione accelerata dei loro profitti; 3) acquisti della produzione da parte degli enti del settore pubblico; 4) bonus fiscali; 5) esenzioni dai dazi; 6) esenzioni tributarie; 7) prestiti di capitale a condizioni creditizie privilegiate; 8) tariffe dei servizi pubblici ribassate; 9) accesso preferenziale a forniture e/o materie prime e risorse naturali; 10) contratti di stabilità tributaria per immunizzare le multinazionali dal rialzo delle tasse; 11) creazione di organi gestori pubblici che gestiscono e risolvono i loro problemi; 12) diritto a far annullare sentenze dei tribunali nazionali da parte dei tribunali e degli arbitri stranieri.

ESEMPIO: la Legge di Promozione e Protezione degli Investimenti Stranieri del 28 dicembre 2017 (in Venezuela, n.d.t.) concede tutti questi vantaggi ai capitalisti stranieri.

  

Norme industriali

 Nel sottoscrivere ingenuamente trattati sulle Norme Industriali o accoglierli nella propria legislazione, gli Stati rischiano di legare il loro futuro sviluppo a attrezzature, macchinari o patenti fornite da un solo fornitore, senza la possibilità di scegliere alternative meno costose o più convenienti.

 ESEMPIO: il nostro sistema di norme industriali Covenin.

  

Organizzazioni non Governative

 Si chiamano Organizzazioni non Governative quelle organizzazioni che invece dipendono dai governi stranieri. Finanziandole, gli Imperi fanno, alla luce del sole e a basso costo, quello che facevano prima con costosi apparati clandestini di spionaggio e sabotaggio.

 ESEMPIO: in Venezuela quasi tutte le OnG sono finanziate dalla USAID e dal National Endowment for Democracy.

  

Giudiziarizzazione

 Se un governante è troppo popolare per sconfiggerlo con le elezioni e troppo attento per assassinarlo, lo si sottomette a giudizio davanti ad un tribunale manipolato. Chi nomina il giudice scrive la sentenza. ESEMPIO: processi contro Fernando Lugo in Paraguay, Rafael Correa in Ecuador, Dilma Rousseff in Brasile.

  

Riserve internazionali

 E’ logico e necessario che un paese disponga di riserve monetarie per far fronte ad impegni presenti o futuri; illogico e non necessario è invece che debba averle in monete senza appoggio come il dollaro e che esse debbano essere depositate in banche straniere, abituate a confiscarle quando decidono loro.

ESEMPIO: i 200.000 milioni di dollari rubati alla Libia dopo l’assassinio di Muhammar Gheddafi; il sequestro delle riserve del venezuela da parte della Bank of London e del Bank of Portugal.

   

Diritti umani

 Poche cause sono più nobili di quella dei Diritti Umani, e poco è più spregevole dell’uso che ne fanno gli Imperi. Quando un paese sottoscrive un Trattato sui Diritti Umani si sottomette al giudizio di organismi usualmente finanziati dagli Imperi per trovare violazioni non non ce ne sono e dichiarare che non ce ne sono quando ci sono.

 ESEMPIO: atto di detenzione scritto in mezz’ora e senza prove da parte della Corte Penale Internazionale dell’Aja contro Gheddafi per legittimare 20.000 bombardamenti sulla Libia e lo squartamento del paese. Tutte le condanne contro il Venezuela da parte della Corte Interamericana per i Diritti Umani della OEA. Questa Corte può condannare, e condanna, tutti gli Stati latinoamericani e dei Caraibi ma non gli USA, che si sono astenuti dal sottoscrivere il trattato corrispondente, che hanno fatto firmare a tutti gli altri.

  

Traditori

Materia prima degli Imperi. Lubrificante della macchina dei dividendi. Fornitori dei campi di sterminio. Esercito di occupazione a basso costo che la vittima stessa alimenta. Nessuna strategia di aggressione avrebbe successo senza i traditori che la portano avanti. Cosa sarebbe dell’Impero senza di loro?! Ne trovate uno in fondo ad ogni sua vittoria.

 ESEMPIO: Gorbachov, presidente dell’Unione Sovietica, mette in atto la disintegrazione del paese. Boris Yeltsin, comunista nominato Presidente dal Soviet Supremo lo fa cannoneggiare e adotta misure neoliberiste che portano alla rovina tutte le conquiste della Rivoluzione. Lenin Moreno, ‘leale’ seguace di Rafael Correa, dopo aver vinto le elezioni con il suo appoggio si vende al Fondo Monetario Internazionale.

 

Completate voi la lista, lunga tanto quanto le disgrazie dell’umanità.

  

(*) Scrittore, storico, saggista e drammaturgo venezuelano

 (traduzione di Daniela Trollio

 Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni).

 

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