ROSA LUXEMBURG

 

Ora è sparita anche la Rosa rossa,

         non si sa dov’è sepolta.

 

Siccome ai poveri ha detto la verità

 i ricchi l’hanno spedita nell’aldilà.

 (Bertold Brecht)

 

 

 

Tra il 15 e il 16 gennaio 1919 i corpi speciali del ministro dell’interno tedesco, il socialdemocratico Noske, repressero nel sangue la rivolta spartachista di Berlino e assassinarono i due principali esponenti del Partito Comunista Tedesco:  Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht.

 

  

Il giorno prima del suo assassinio, il 14 gennaio 1919, usciva sulla “Rote Fahne” un articolo di Rosa Luxemburg, dal titolo “L’ordine regna a Berlino”, che così si concludeva:

 

“La direzione è mancata. Ma essa può e deve essere creata a nuovo dalle masse e tra le masse. Le masse sono il fattore decisivo, sono la roccia sulla quale sarà edificata la vittoria finale della rivoluzione. Le masse sono state all’altezza della situazione, esse hanno fatto di questa “sconfitta” un anello di quelle catene di sconfitte storiche, che sono l’orgoglio e la forza del socialismo internazionale. E perciò, da questa “sconfitta” sboccerà la futura vittoria. “L’ordine regna a Berlino”. Stupidi sbirri! Il vostro “ordine” è costruito sulla sabbia. La rivoluzione è già domani “di nuovo” si rizzerà in alto con fracasso e a vostro terrore si annuncerà con clangore di trombe. Io ero, io sono, io sarò”.

 

Il corpo di Rosa fu  ritrovato solo in maggio. Sulla sua tomba venne posto questo epitaffio:

 

                                                          Qui giace sepolta

                                                                Rosa Luxemburg

                                                                ebrea di Polonia

                                  in prima linea sul fronte dei lavoratori tedeschi

                                 assassinata per mandato di oppressori tedeschi.

                                                                       Oppressi,

                                                 seppellite la vostra discordia!

  

Nel 1935 la sua tomba fu distrutta dai nazisti e i suoi resti dispersi fisicamente.

Il suo ricordo resta con noi e con tutti i rivoluzionari.

 

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