La Bandiera Rossa al tempo del coronavirus
di Angeles Maestro (*); da: lahaine.org; 8.5.52020
L’entrata dell’Esercito Rosso a Berlino, fissata nella straordinaria immagine del soldato che appende la bandiera rossa sul Reichstag, ha segnato non solo la fine della II Guerra mondiale ma la rappresentazione grafica di quali furono le forze decisive capaci di sconfiggere il mostro nazista generato dal capitalismo in crisi.
La devastante esperienza dell’invasione tedesca, insieme alla memoria viva della Rivoluzione d’Ottobre e della successiva vittoria contro tutta la reazione internazionale, permise al popolo sovietico di capire cosa significasse esattamente l’aut aut formulato da Rosa Luxemburg, “Socialismo o barbarie”, e fino a che punto la difesa della vita e la lotta per il socialismo siano la stessa cosa. Così nacque l’impresa più eroica di tutti i tempi.
C’è un’altra immagine legata intimamente alla precedente, meno conosciuta e persino nascosta, ma che nasce dalle stesse radici. Nel campo di sterminio di Mauthausen, nel giugno 1941 - cioè pochi giorni dopo l’attacco nazista all’URSS, quando per chi era prigioniero non sembrava ci fosse alcuna aspirazione al futuro – venne creata l’organizazione clandestina dei comunisti spagnoli (i primi ad essere internati, in più di 9.000 di cui 7.000 a Mauthausen, dopo la sconfitta della guerra di Spagna, n.d.t.) in quel Campo.
Di notte, nudi, approfittando del fatto che li avevano ammassati nel cortile per la disinfezione, nel luogo costruito per annichilire ogni speranza, prendono le prime decisioni per creare la struttura che quattro anni dopo permetterà la liberazione del Campo da parte dei prigionieri stessi.
E’ quella volontà irremovibile di lotta e speranza, insieme all’assunzione della responsabilità di ognuno nel compito collettivo di preparare la nascita necessaria di una nuova società, che metta lo sviluppo di tutte le capacità di tutti gli esseri umani come obiettivo centrale, è quella volonta che rese possibile la vittoria dell’URSS e tante gesta nascoste come quella di Mauthausen.
Oggi, quando negli ospedali impoveriti i malati si ammassano per mancanza delle risorse che sono state divorate dal capitale privato,quando si contano a milioni le persone che hanno perso il loro lavoro mentre si spreca la vitalità, l’intelligenza e la creatività di coloro che non hanno risorse per svilupparle, in questi difficili momenti, la Bandiera Rossa sul Reichstag è l’affermazione più forte della speranza nel futuro.
Perchè se l’infezione la produce il Coronavirus, l’epidemia è il capitalismo.
I processi rivoluzionari che, per diverse ragioni, si sono discostati dai loro obiettivi iniziali non sono morti. Sopravvivono nella memoria e nel cuore dei loro popoli e di tutti gli oppressi del mondo. E, cosa più importante di tutto, non sono sconfitte ma tentativi temporalmente falliti sul cammino inevitabile per rovesciare la barbarie capitalista e far nascere la vera Storia dell’umanità.
(Storica militante comunista spagnola)
(traduzione di Daniela Trollio
Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”
Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)