VIOLENZA, ANTICAPITALISMO E ANTIRAZZISMO.
La contraddizione insanabile fra capitale-lavoro, la ricerca del massimo profitto, produce ogni giorno morti sul lavoro, malattie professionali e morti del profitto.
Dividere i proletari per il colore della pelle, con il nazionalismo, il razzismo serve alla borghesia imperialista per mantenere incontrastata il suo dominino di sfruttamento alimentando guerre fra poveri, e etnie apparenti alla stessa classe sfruttata mettendo i proletari gli uni contro gli altri nell’interesse dei rispettivi padroni.
Per il profitto la borghesia combatte una guerra sistematica non dichiarata a livello mondiale che non fa prigionieri, ma che lascia sul campo di battaglia della lotta di classe morti, feriti, invalidi e il proletariato cosciente sa che un giorno dovrà necessariamente, suo malgrado, ricorrere alle armi per spazzar via questa società marcia, per aprire la via a una società libera dallo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Una società socialista che abolisca la proprietà privata dei mezzi di produzione, dove si produca per soddisfare i bisogni degli esseri umani e non per il profitto, in cui le morti sul lavoro per mancanza di sicurezza e di malattie professionali, per fame, per sete siano considerati crimini contro l’umanità.
Il capitalismo, l’imperialismo è il cancro dell’umanità e si arricchisce sulla miseria e sulla morte di milioni di persone nel mondo, questa è la realtà.
La storia insegna che per cambiare la società, la classe oppressa è ricorsa inevitabilmente alla violenza organizzata e collettiva per liberarsi e assicurare così il progresso dell’umanità.