Anniversari

Vietnam: 75° anniversario dell’indipendenza sotto la guida di Ho Chi Minh

da: lahaine.org; 2.9.2020

 

Questo 2 settembre segna il 75° anniversario dell’indipendenza della Repubblica Socialista del Vietnam. La Rivoluzione d’Agosto del 1945 mise fine a 80 anni di dominazione coloniale, abolì la monarchia e rese il Vietnam una nazione indipendente sotto la guida del leader storico Ho Chi Minh.

 

Lo Zio Ho, come era anche noto, si distinse nell’unificazione delle forze rivoluzionarie e nella fondazione del Partito Comunista a fronte delle necessità della lotta del popolo vietnamita.

Nel maggio 1941 Ho Chi Minh convocò nel Pac Bo (provincia di Cao Bang), l’8° Plenum del Comitato Centrale del Partito, che decise di far parte del campo antifascista mondiale. Il compito essenziale di quel momento storico era liberare i paesi dalla dominazione franco-giapponese che schiacciava tutta la nazione.

Il Comitato Centrale decise di accelerare i preparativi in vista dell’insurrezione armata e di rafforzare così le unità della guerriglia, dell’autodifesa e costituire delle basi per la guerriglia stessa.

Su queste basi fu fondato anche il Fronte Viet Minh, a cui parteciparono numerose organizzazioni formate da operai, contadini, giovani, donne e dalle brigate di guerriglieri. Il Viet Minh adottò come emblema la bandiera rossa con la stessa dorata.

 

A fine 1943, le unità di propaganda armata del Viet Minh operavano in un’ampia regione, coprendo varie provincie della zona montagnosa situata a nord del Fiume Rosso.

 

Il 9 marzo 1945 le truppe francesi vennero disarmate dai giapponesi. I colonialisti francesi fuggirono e si arresero, mostrando così di essere incapaci di proteggere l’Indocina francese. Il Viet Minh fece appello alla popolazione a non contare né sui giapponesi né sul governo fantoccio, ma ad organizzarsi e impadronirsi dei depositi di riso.

 

Nell’estate del 1945 in ogni parte del paese – nelle province, nelle città, tra le minoranze etniche delle regioni montagnose – l’effervescenza popolare era al punto più alto, così come le azioni rivoluzionarie. Il Fronte Viet Minh era il fattore decisivo, dirigendo e coordinando tutte le operazioni su scala nazionale.

Il 13 agosto, dopo la sconfitta dell’Esercito giapponese e il bombardamento atomico su Hiroschima e Nagasaki, il Giappone capitolò. Quello stesso giorno il Partito Comunista Indocinese riunito nel suo Congresso Nazionale decise di lanciare le seguenti parole d’ordine:

. mettere fine all’aggressione straniere;

. riconquistare l’indipendenza nazionale;

. fondare un potere popolare.

 

Vennero emanate direttive per l’azione politica e militare, per demoralizzare l’avversario, portandolo a arrendersi prima ancora di attaccarlo, e concentrare gli sforzi nei centri più importanti. A metà dell’agosto 1945 venne eletto, in qualità di Governo provvisorio, il Comitato Nazionale di Liberazione, presieduto da Ho Chi Minh.

L’insurrezione vinse in ogni parte del paese. Dopo il trionfo della Rivoluzione di Agosto, il Governo provvisorio dell’insurrezione s presentò alla popolazione di Hanoi il 2 settembre, in Piazza Ba Dinh.

Il presidente Ho Chi Minh lesse la Proclamazione di Indipendenza, dichiarando la nascita della Repubblica Democratica del Vietnam, oggi Repubblica Socialista del Vietnam.

Da allora il paese ha continuato a svilupparsi e a rappresentare a livello internazionale una nazione indipendente e sovrana.

 

La proclamazione d’indipendenza significò la vittoria di quasi un secolo di lotte contro il regime feudale e il colonialismo.

Sul piano internazionale fu molto importante l’influenza della lotta indipendentista del Vietnam del 1945.

Con questo fatto la Patria di Ho Chi Minh diventò un esempio per i paesi in quel momento ancora colonie. La sua rivoluzione di fatto ispirò altri paesi in Asia, Africa e America Latina che soffrivano l’oppressione del colonialismo e iniziarono i loro processi di liberazione nazionale.

Il 2 settembre segnò l’inizio di una nuova tappa per il Vietnam, la penisola indocinese e il movimento rivoluzionario mondiale.

 

In seguito la nazione asiatica dovette affrontare nuove battaglie con i francesi fino al 1954, la divisione del paese e una delle più terribili guerre del secolo XX contro gli Stati Uniti.

Ma si avverò la profezia di Ho Chi Minh: riunificare la Patria e renderla dieci volte più bella.

La Repubblica Democratica del Vietnam divenne nel 1975  una Repubblica Socialista, integrata nella comunità internazionale, aumentò il suo prestigio e oggi fa parte delle 16 economie più dinamiche del mondo.

 

A 75 anni dall’indipendenza, il Partito, il Governo e il popolo vietnamita hanno costruito un  paese dieci volte più bello e moderno, trasformandosi negli ultimi anni in una delle economie a più rapida crescita a livello mondiale.

La disoccupazione è solo al 2% e la crescita del PIL, nel 2019, è stata del 7%, la quinta più elevata dell’Asia. La popolazione è aumentata dai 60 milioni di persone del 1986 a circa 97 milioni nel 2018 e si ritiene che per il 2050 toccherà i 120 milioni di persone, con una speranza di vita che è aumentata tra il 1970 e il 2016 da 70,5 a 76,3 anni.

Nel 2020 il Vietnam gode di un prestigio elevato nella comunità regionale internazionale.

E’ presidente pro-tempore dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN), membro non permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; mantiene relazioni diplomatiche con circa 178 paesi, è membro di 63 organizzazioni internazionali e ha rapporti con circa 160 organizzazioni internazionali non governative.

 

Proprio nel 2020 si celebra anche il 60° anniversario dell’apertura delle relazioni con Cuba, il primo paese latinoamericano con cui il Vietnam stabilì relazioni diplomatiche dalla sua indipendenza.

Cuba fu il primo paese a ricevere studenti vietnamiti, fu il primo paese a creare un Comitato di Solidarietà con il Vietnam del Sud. Come disse Fidel Castro il 2 gennaio 1966, “per il Vietnam saremmo disposti a dare anche il nostro stesso sangue”.

 

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

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