Open Arms

Open Arms: il tribunale di Ragusa decide di non procedere contro la capo-missione e il capitano

da: lahaine.org; 7.11.2020

 

Il 4 novembre si è svolta, presso il tribunale di Ragusa (Sicilia), l’udienza preliminare sul caso contro Marc Reig Creus e Ana Isabel Montes Mier, allora rispettivamente capitano e capo-missione della Open Arms, entrambi accusati di favoreggiamento dell’immigrazione illegale e violenza privata.

I fatti risalgono al 15 marzo 2018 quando il nostro rimorchiatore Open Arms, su espressa richiesta delle autorità italiane, intervenne nel salvataggio di 218 persone in pericolo che, dopo l’evacuazione urgente di una donna e di un bambino appena nato, furono sbarcate in seguito nel porto di Pozzallo.

 

Dopo l’indagine preliminare, svolta dalla Procura di Catania, sui reati di violenza privata e cospirazione criminale per favorire l’immigrazione illegale, è stata decisa la competenza del tribunale di Ragusa.

Il GIP del tribunale di Catania aveva affermato di non ravvisare alcun elemento idoneo a provare l’esistenza di tale vincolo associativo (la cospirazione criminale), anche se aveva stabilito che “non si può permettere che le OnG creino corridoi umanitari autonomi, al di fuori del controllo statale e internazionale, precursori di situazioni critiche all’interno di ogni paese in termini di ordine e sicurezza”.

 

Per questo il capitano e la capo-missione sono stati imputati, da una parte, del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di violenza privata, per non aver rispettato le indicazioni delle autorità italiane  che, dopo aver chiesto espressamente l’intervento della Open Arms nell’operazione di salvataggio, esigevano la sua ritirata per permettere l’intervento dell’auto-nominata guardia costiera libica; e dall’altra per non aver sollecitato l’indicazione di un POS (Place of Safety) a Malta, mentre il battello  continuava la navigazione verso il porto di Pozzallo.

 

Il tribunale di Ragusa, dopo aver ascoltato le parti, ha deciso di non procedere perchè il reato di violenza privata non sussiste e perché – con riferimento al reato di favoreggiamento – il salvataggio  non è punibile in quanto effettuato in stato di necessità.

 

Siamo molto soddisfatti di questa sentenza perché, una volta di più, si è dimostrato che le nostre azioni sono sempre state effettuate rispettando le convenzioni internazionali e il Diritto Marittimo Internazionale.

Ciò che ci muove è la difesa dei diritti umani e della vita, principi fondanti delle nostre Costituzioni democratiche.

 

Eravamo in mare allora per aiutare ed essere testimoni delle gravi violazioni avvenute nel Mediterraneo, e  ci siamo ancora  per continuare una dolorosa battaglia che, crediamo, appartiene a tutti i cittadini e cittadine che si preoccupano dell’Europa e dei suoi valori.

 

Proactiva Open Arms

Badalona, 5 novembre 2020

(Organizzazione Non Governativa spagnola, in particolare catalana, il cui obiettivo è condurre operazioni di ricerca e soccorso in mare)

 

(N.d.t.: i migranti salvati dalla Open Arms – tra cui decine di minori non accompagnati - vennero costretti a rimanere a bordo per 6 giorni, dal 14 agosto al 20 agosto. Il leader della Lega Salvini sarà in seguito accusato di sequestro di persona).

 

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

News