DIRITTO BORGHESE E LOTTA DI CLASSE
Ripristinare l’odio di classe – e la conseguente lotta senza quartiere - contro questo sistema barbaro è il più grande gesto a favore dell’umanità che si oggi si possa fare.
Morti sul lavoro, infortuni e malattie professionali non sono un caso del destino: sono il risultato di un’intensificazione dello sfruttamento, di ritmi di lavoro inumani che provocano condizioni di vita e di lavoro insicuro in ambienti insalubri, senza adeguate protezioni per i lavoratori. Pur di aumentare i profitti, i padroni risparmiano anche i pochi centesimi sulle misure di sicurezza, sostenuti in questo da governi e leggi che tutelano la proprietà privata dei mezzi di produzione.
Le vittime del profitto e della brutalità del sistema capitalista di sfruttamento dell’uomo sull’uomo sono considerati danni “inevitabili e necessari” all’accumulazione del profitto.
Anche nei pochi casi in cui sono inquisiti, i padroni se la cavano monetizzando la morte, la salute e la vita umana degli sfruttati, con la prescrizione.
Nel capitalismo i delitti contro i lavoratori continuano a restare impuniti.
Quanti padroni sono in galera nel nostro paese per aver assassinato ogni anno decine di migliaia di lavoratori sul lavoro o con le malattie professionali?
La magistratura del capitale, per impedire la voglia e la ricerca della giustizia nei tribunali, condanna le parti civili e le associazioni a pagare le spese processuali, come nei processi della strage ferroviaria di Viareggio e per i morti d’amianto alla Breda/Ansaldo di Milano.
Nel capitalismo lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è legalizzato da norme e leggi che tutelano la proprietà privata dei mezzi di produzione e i diritti dei capitalisti.
L’esperienza e la lotta di classe ci hanno insegnato che tutta la società capitalista - l’organizzazione del lavoro, la scuola, la scienza, la medicina ecc. - difendono il sistema della schiavitù salariata, e che "giustizia" e "diritto" valgono solo per le classi dominanti.
SOCIALISMO O MORTE E’ IL NOSTRO FUTURO.