Covid-19

OMS:  benvenuta nel mondo reale

di Giorgio Trucchi (*); da: rebelion.org; 25.1.2021

 

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Gebreyesus, ha messo in guardia su ciò che ha definito “egoismo dei paesi ricchi e delle società farmaceutiche” a fronte della distribuzione dei vaccini contro il Covid-10. In pratica ha inventato di nuovo la ruota.

 

Attraverso il portale ‘Notizie ONU’, Adhanom ha spiegato che 49 paesi con entrate medie e alte hanno già ricevuto circa 39 milioni di dosi di vaccino, a differenza dei paesi a basse entrate che hanno avuto accesso ad una quantità assolutamente ridicola.  In questo senso il direttore della OMS ha lanciato l’allarme per la disuguaglianza che avviene, mentre si è mostrato molto preoccupato per i contratti bilaterali che si stanno firmando tra compagnie farmaceutiche e nazioni ricche, cosa che mette a rischio l’iniziativa COVAX.

COVAX è uno dei tre pilastri dell’Acceleratore di accesso agli strumenti Covid-19, lanciato dalla OMS con l’appoggio di diversi enti internazionali pubblici e privati, con l’obiettivo di fornire un accesso egualitario ai vaccini, indipendentemente dalla ricchezza dei paesi e delle persone.

L’obiettivo iniziale è avere 2.000 milioni di dosi disponibili per la fine del 2021, il che dovrebbe essere sufficiente a proteggere le persone vulnerabili e ad alto rischio, così come i lavoratori della sanità in prima linea.

 

Ipocrisia dei potenti

Secondo Amnesty International, Frontline AIDS e Global Justice Now, i paesi ricchi si starebbero assicurando dosi di vaccini sufficienti a rifornire tre volte la loro popolazione.

Se non finisce questa logica nazionalista egoista del “prima io”, i paesi poveri “potranno vaccinare solo una su dieci persone durante il 2021” avvertono le organizzazioni.

Una preoccupazione  condivisa dal Duke Global Health Innovation Center (centro di ricerca della statunitense Università di Durham, n.d.t.) nel suo più recente studio (1), dove segnala che l’Unione Europea ed altri cinque paesi ricchi – che rappresentano il 13 per cento della popolazione mondiale – si sono  già riservati il 50% dei vaccini che si produrranno quest’anno.

Il Canada guida questo gruppo di paesi, con circa 9 dosi per ogni abitante.

In questo modo il mondo affronterebbe una situazione in cui l’immensa maggioranza delle persone che vivono in paesi con basse entrate dovrebbero aspettare fino al 2023 o 2024 per essere immunizzati.

 

“Il mondo è sull’orlo di un fallimento morale catastrofico rispetto alla distribuzione equa dei vaccini contro il Covid-19. Il prezzo di questo fallimento verrà pagato in vite umane e mezzi di sussistenza nei paesi più poveri del mondo” ha avvertito Adhanom.

 

Benvenuto nel mondo reale! Un mondo dove il modello economico escludente, privatizzatore, accaparratore e depredatore già lascia che 1.400 milioni di persone soffrano la povertà estrema e quasi 900 milioni patiscano la fame, non abbiano accesso all’acqua potabile, né alla sanità né all’educazione (Oxfam Intermo e FAO).

Intanto si stima che la crisi derivata dalla pandemia di Covid-19 spingerà altri – tra gli 88 e i 115 milioni di persone – alla povertà estrema.

 

Fino ad oggi vengono riportati 96 milioni di casi di Covid-19 nel mondo e più di 2 milioni di morti.

Stati Uniti, India e Brasile sono i paesi con la maggiore quantità di persone colpite.

 

Nota: https://www.nature.com/articles/d41586-020-03370-6

 

(*) Giornalista italiano, vive in Centroamerica dal 1998. Collabora con diversi media internazionali come Alba Sud, Rebeliòn, Peacelink.

 

(traduzione di Daniela Trollio

Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”

 

Via Magenta 88, Sesto S.Giovanni)

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