Ancora più marcata la dittatura del grande capitale.
Improvvisamente... tutti insieme per mantenere l'egemonia della classe dominante.
Nell'interesse della borghesia e delle logge massoniche Renzi fa cadere il governo e il Presidente della Repubblica ha subito pronto un candidato di "alto profilo", "alto livello": Draghi, uomo della Goldman Sachs, del Vaticano, del club Bielderberg, dell'austerità, delle privatizzazioni su larga scala. Ricordiamo che la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali (compresa l'acqua!) e dei servizi professionali era già richiesta nel 2011 con la famigerata lettera della BCE. E stretti legami con la finanza internazionale, tant'è che all'annuncio dell'incarico a Draghi la borsa è schizzata in alto e lo spread è sceso in caduta libera. Una garanzia per il capitalismo italiano, la finanza europea e anche per le alleanze internazionali, dagli Usa alla Nato, a Israele. Per lui, infatti, si sono spesi Lagarde ("è un'occasione d'oro"), Obama, Ursula Von der Leyen.
Significativo è il richiamo di Draghi al teologo anticomunista Karl Paul Reinhold Niebuhr lo scorso anno quando nel suo intervento al meeting CL di Rimini si è riferito alla “preghiera per la serenità”: “Signore, dammi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la saggezza di capire la differenza”. L'abbiamo riportata nel n. 5/2020 quando pensavamo che Draghi mirasse al Quirinale (ma c'è sempre tempo!). Un'altra volta si affida ad un tecnico il commissariamento del paese inculcando nell'opinione pubblica l'idea della validità di un uomo solo al comando, con pieni poteri, per far uscire il paese dalle secche confermando che l'economia prevale rispetto alla costruzione complessiva del paese. Il risultato l'abbiamo già visto nel 2012 con Monti.
La fine dell'era Conte ha accentuato lo spettacolo indecoroso delle forze politiche del paese. Un esercizio di protagonismo tra balletti opportunisti e populisti dei parlamentari che non vogliono perdere la poltrona.
Tutti hanno fatto a gara per meglio accreditarsi alle esigenze della borghesia e del padronato.
Sono bastati pochi giorni per vedere le piroette della pochezza politica e culturale della classe politica italiana. Il PD è passato dalla difesa del Conte ter ad assolutamente Draghi! Tengono famiglia e si adeguano anche i rappresentanti del M5S i cui padroni Grillo e Casaleggio si precipitano a Roma a impartire ordini. Penoso il tentativo del cosiddetto centrodestra che annuncia di presentarsi unito e alle consultazioni vanno divisi, ma uniti dallo stesso scopo: partecipare al potere e spartirsi il bottino per sistemare parenti, amici, amici degli amici ecc.
È davvero incredibile come i seguaci della Lega non si accorgano quanto le sparate dei vari leader non siano reali, ma rivolte all'aumento del consenso: “l’unico Governo possibile è quello del centrodestra altrimenti si vada a votare”, l'importante è il programma, la salute (tacendo sugli investimenti necessari per far funzionare la sanità) e il bene del paese (ovvero i propri interessi di bottega). Ma appena si intravvede un posto nel governo cedono - persino sul progetto sovranista - accettando l'europeista Draghi. Berlusconi rivendica di averlo portato alla BCE ed esprime grande consenso, sempre nella speranza di arrivare al Quirinale. La Meloni non vuole perdere la faccia come Salvini e avanza una timida apertura. In realtà la guerra iniziata con la crisi e contro il Conte ter era solo una pressione per candidare nomi e appartenenze.
Tutti alla corte del taumaturgo. Tutti disposti a stare insieme in un governo di larghe intese. La posta è troppo alta. Sul tavolo ci sono i miliardi Ue, vagonate di finanziamenti che arriveranno perché Draghi è la garanzia di una gestione "sapiente". Che prima di tutto si riverseranno nel complesso militare-industriale e aerospaziale per la realizzazione di nuovi sistemi d'arma destinati alle forze armate, e poi ricadranno alle imprese per il cosiddetto rilancio. Senza alcuna certezza di investimenti che garantiscano l'occupazione.
In ballo c'è anche la riforma della giustizia, compresa la non gradita cancellazione della prescrizione (oggi più attuale che mai dopo la sentenza della Cassazione sulla strage di Viareggio), che non piace ai politici disonesti e corrotti.
A chi importa degli operai che passano il Natale in fabbrica perché licenziati nonostante il blocco "Covid 19?
A chi importa se i disoccupati sono già aumentati oltre 500mila e saliranno al milione con la fine ufficiale del blocco dei licenziamenti? Solo in dicembre si sono registrati 101mila disoccupati di cui 99mila donne. Ciononostate aumentano le morti sul lavoro e da lavoro che non fanno neppure notizia. Solo in Toscana in cinque giorni se ne sono contati quattro.
Gli imprenditori aggirano l'ostacolo e chiudono per cessata attività non perché in crisi, né per il lockdown, ma per delocalizzazione, tanto il governo glielo permette.
Whirlpool, AIR ITALY, Treofan (di proprietà Jindal, la multinazionale indiana che da anni dovrebbe subentrare alla Lucchini), ABB, TNT, Perini Navy, Testi cementi sono solo alcune delle ultime imprese che lasciano sul lastrico centinaia di operai.
Le poche forme di resistenza operaia continuano ad essere separate anche quando si tratta dello stesso gruppo o delle stesse categorie perché non si mette al primo posto l'unità di classe. Non aiutano gli "scioperi generali" di "bandiera". Escludendo i lavoratori della logistica in lotta per il loro rinnovo del contratto, la classe lavoratrice - soffocata dai sindacati collaborazionisti e dalle beghe del sindacalismo di base - non è pronta a perdere giornate di salario per scioperi che non intaccano minimamente il capitale né i governi che lo sostengono.
La borghesia sa il fatto suo. Draghi taglierà i miseri aiuti come il reddito di sussistenza, eliminanerà il blocco dei licenziamenti. Le ultime dichiarazioni di Landini - che sta chiudendo al ribasso vari contratti, compreso quello scandaloso dei metalmeccanici che una volta era la categoria egemone e trainante - sono appiattite sulle capacità di Draghi. Per il movimento operaio si prospetta un nuovo massacro sociale.
In questo scenario, Covid 19 favorisce l’accelerazione del processo di militarizzazione che non sarebbe stato possibile in tempi di “normalità”. La libertà di manifestazione è limitata e si chiudono gli spazi di aggregazione sociale. Per le date storiche che movimento comunista e popolare è solito celebrare in piazza - 8 Marzo, 25 Aprile, 1 Maggio - già proibite lo scorso anno si ripresenta il problema.
Con grande complicità dei mezzi di informazione in questi giorni, più del solito, abbiamo sentito Lega e Fratelli d'Italia premere sulle elezioni per dare la parola al popolo e avere un governo stabile. Falsità e demagogia. Quando mai, con tutte le formazioni che si presentano, i cittadini decidono l'esecutivo di governo? I cittadini, influenzati da promesse illusorie, mandano in parlamento i parassiti che poi formano il governo secondo i propri interessi e di coloro che rappresentano, che non sono certo i bisogni degli elettori.
Il centrodestra ha già governato e... male. Non regge l'alternanza al governo. Non c'è centro destra o centrosinistra, né destra o pseudo sinistra - nonostante tutti i loro proclami - che sia veramente interessata alla comunità. Il loro vero interesse è farsi eleggere non per governare al meglio, ma garantirsi i lauti compensi parlamentari (più tutti i privilegi) e per ottenere il potere politico e finanziario, in particolare, oggi con l'arrivo dei miliardi UE. Molti hanno capito che la situazione non si risolve andando alle urne, ma non basta. Questa scelta deve trasformarsi in presa di coscienza, in attività politica, partecipazione, organizzazione - e ciò comporta lo sviluppo dell'unità dei comunisti - perché solo così si può affermare la possibilità di costruire un altro sistema, sociale, senza sfruttatori e, soprattutto senza padroni e politicanti.
Editoriale di “nuova unità” rivista comunista di politica e cultura,
febbraio 2021