Per non dimenticare. IL PRIMO GOVERNO OPERAIO DELLA STORIA: LA COMUNE DI PARIGI

Per non dimenticare

IL PRIMO GOVERNO OPERAIO DELLA STORIA: LA COMUNE DI PARIGI

La modernità del primo governo operaio della storia è testimoniata dalle misure che il potere operaio, la Comune di Parigi attuò nei suoi primi giorni di vita, con misure a beneficio dei lavoratori dimostrando di saper governare nell’interesse della classe proletaria e di tutti gli sfruttati.

La Comune, si diede come proprio simbolo la bandiera rossa, eliminò l'esercito permanente e armò i cittadini, stabilì l'istruzione laica e gratuita, rese elettivi i magistrati, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari prossimi a quelli operai.

 In particolare La Comune decise:

- l'abolizione dell'arruolamento obbligatorio e dell'esercito permanente e la sua sostituzione con una struttura armata popolare, la Guardia Nazionale, composta da tutti i cittadini abili alle armi .

- l'elezione per tutti gli impieghi amministrativi, giudiziari, educativi con suffragio generale degli interessati e diritto permanente di revoca.

- la retribuzione di tutti gli incaricati di un servizio pubblico con stipendio non superiore al salario di un operaio qualificato

- la totale separazione della Chiesa dallo stato, l'abolizione dei versamenti statali a scopi religiosi, l'esproprio di tutti i beni ecclesiastici e la proibizione di crocefissi, preghiere e immagini sacre nelle scuole

- la collettivizzazione delle fabbriche abbandonate dai padroni, che dovevano essere riunite in società cooperative

- l'occupazione degli appartamenti liberi, la sospensione delle sentenze di sfratto e morosità e il condono di tutti gli affitti dall'ottobre 1870 fino all'aprile 1871, stabilendo che quelli già pagati valevano come acconto per il futuro

- la riforma dell'insegnamento, che prevedeva l'istituzione dell'istruzione gratuita, laica e obbligatoria e la diffusione di scuole femminili e professionali.

- l'abolizione del lavoro notturno dei fornai, l’abolizione delle multe e delle riduzioni dei salari

- l'abolizione dei "caporali" dell'epoca, cioè di sensali nominati dalla polizia che facevano la registrazione degli operai e li sfruttavano

- la rimessa ai depositanti di tutti gli oggetti del Monte di Pietà che non avessero un valore superiore ai 25 franchi e la sospensione delle vendite

- l'abolizione del giuramento politico e professionale.

- il servizio di ambulanze e l'assistenza pubblica.

- la direzione dei musei e della biblioteca

- la soppressione di ogni discriminazione e l’uguaglianza tra figli legittimi e naturali, tra sposati e conviventi

 

La Comune costituiva un pericolo mortale per il mondo fondato sullo sfruttamento e finché la bandiera rossa del proletariato sventolava sul Palazzo comunale di Parigi, la borghesia non poteva dormire sonni tranquilli.

Quando, infine, le forze governative organizzate riuscirono ad avere il sopravvento sulle forze male organizzate della rivoluzione, la vendetta fu spaventosa.

Più di 30.000 parigini furono massacrati dall’esercito della borghesia, circa 45.000 furono arrestati; di questi ultimi molti furono uccisi in seguito; a migliaia furono gettati in carcere e deportati. In complesso, Parigi perde circa 100.000 dei suoi figli, e fra essi i migliori operai di tutti i mestieri. La borghesia era soddisfatta. «Ora il socialismo è finito per molto tempo», diceva il suo capo, il mostriciattolo sanguinario Thiers, dopo il bagno di sangue che egli e i suoi generali avevano fatto subire al proletariato.

Come scrisse Lenin negli scritti sulla Comune di Parigi, “la Comune non combatté per una causa puramente locale o strettamente nazionale, ma per l’emancipazione di tutta l’umanità lavoratrice, di tutti i diseredati e di tutti gli offesi. Combattente avanzata della rivoluzione sociale, la Comune si è guadagnata le simpatie dovunque il proletariato soffre e combatte. Il quadro della sua vita e della sua morte, la visione del governo operaio che prese e conservò per oltre due mesi la capitale del mondo, lo spettacolo della lotta eroica del proletariato e delle sue sofferenze dopo la sconfitta, tutto questo ha rinvigorito il morale di milioni di operai, ha risvegliato le loro speranze, ha conquistato le loro simpatie al socialismo.

Il rombo dei cannoni di Parigi ha svegliato dal sonno profondo gli strati sociali più arretrati del proletariato e ha dato ovunque nuovo impulso allo sviluppo della propaganda rivoluzionaria socialista.

 Ecco perché l’opera della Comune non è morta; essa rivive in ciascuno di noi. La causa della Comune è la causa della rivoluzione socialista, la causa dell’integrale emancipazione politica ed economica dei lavoratori, è la causa del proletariato mondiale. In questo senso essa è immortale”

 

 

 

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