A FIANCO DEL POPOLO PALESTINESE, DEI PROLETARI DI TUTTO IL MONDO E DEI POPOLI OPPRESSI. PALESTINA LIBERA.
Operai e padroni di tutto il mondo hanno interessi antagonistici e gli operai non hanno niente da
spartire con i loro padroni
Nel sistema capitalista gli operai sono solo
merce forza-lavoro, schiavi salariati del potere che si trova nelle mani della borghesia, che lo esercita attraverso lo Stato che non è altro che un mezzo di oppressione e di asservimento della
classe operaia.
L'internazionalismo proletario, l'unità e la solidarietà operaia sono sempre stati un' arma in mano agli sfruttati, un deterrente contro la guerre imperialiste.
La solidarietà di classe internazionale fra i proletari e i popoli oppressi è l’unica arma in mano agli sfruttati per ostacolare, resistere e combattere i guerrafondai imperialisti.
Il sionismo, il nazionalismo - negando la divisione del mondo in classi e popoli oppressi è diventato un ostacolo allo sviluppo della
civiltà umana.
La lotta per il dominio dei mercati crea continui conflitti tra le potenze capitaliste e i blocchi imperialisti, perché lo sfruttamento di una nazione da parte di un'altra crea e alimenta odi
nazionali. Lo sciovinismo nazionalista é uno strumento ideologico fondamentale per mantenere il dominio borghese sul proletariato e sui popoli oppressi .
Come affermava in uno scritto sull'autodeterminazione nazionale dell'Irlanda, Marx:
- solo la liberazione nazionale della nazione oppressa permette di superare gli odi nazionali e d'unire gli operai delle due nazioni contro il nemico comune, il capitalismo;
- l'oppressione di un'altra nazione contribuisce all'egemonia ideologica della borghesia sui proletari della nazione "dominante": un popolo che ne opprime un altro non sarà mai libero;
- l'emancipazione della nazione oppressa indebolisce economicamente e politicamente le classi dominanti della nazione che opprime e quindi aiuta l'emancipazione della classe operaia di questa
nazione.
L'esperienza storica dimostra che nello scontro di classe mondiale il proletariato non può essere mai neutrale; anche se vittorioso il proletariato, all'inizio della presa del potere, deve
continuare l'opera di abolizione dei contrasti nazionali iniziata dalla borghesia, dato che quest'ultima - essendo essa stessa una classe internazionale con propri interessi di classe radicati
però in un determinato territorio nazionale - non solo non tende ad abolire gli antagonismi nazionali, ma tende anzi ad aggravarli.
La celebre frase di Karl Von Clausewitz "La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi" (e precisamente con mezzi violenti) esprime bene il carattere dell'imperialismo, la
depredazione e l'oppressione di altre nazioni e del movimento operaio negli stessi paesi imperialisti..
La politica imperialista, in pace quanto in tempo di guerra, consiste nell'asservimento delle nazioni e non nella loro liberazione. Noi operai coscienti siamo al fianco di tutti i proletari
del mondo - siamo al fianco di tutti i popoli oppressi che resistono alla penetrazione imperialista e siamo al fianco del popolo palestinese che lotta per liberarsi dall'oppressione dello stato
sionista e razzista di Israele sostenuto dalle "grandi" potenze imperialiste reazionarie .
Michele Michelino