IL NEMICO E’ IN CASA NOSTRA
La cacciata degli eserciti invasori a sostegno del governo fantoccio servo degli imperialisti e la precipitosa e rovinosa fuga dall’Afganistan degli USA e delle truppe di occupazione militari occidentali ci porta ad alcune brevi considerazioni.
Se gli USA sono impegnati in tutte le guerre del mondo, ricordiamo che a Cuba, paese sovrano, gli USA sono presenti occupando militarmente la base di Guantanamo, in Italia alla fine degli anni ‘70 si contavano 143 basi e installazioni militari USA-NATO con migliaia di soldati.
L’Italia - da sempre considerata “il più fedele alleato degli USA” e la sua portaerei nel mediterraneo - è costretta dai governanti succedutisi alla guida del paese (siano stati essi di destra o di sinistra) alle servitù militari.
I soldati USA e NATO la fanno da padroni, nella più totale impunità e disprezzo delle leggi dello stato cui invece ogni cittadino Italiano è sottoposto (un esempio per tutti il massacro del Cermis, dove nel 1998 un aereo militare USA partito dalla base militare di Aviano per un’esercitazione a bassa quota, proibita dalla legge italiana, tranciando un cavo di una funivia, provocava la morte di 20 persone. I piloti, sottratti alla giustizia italiana, sono stati giudicati e assolti negli USA).
Queste basi - concesse a suo tempo come baluardo alla lotta ”contro il comunismo” - sono state sempre usate per le aggressioni imperialiste (Corea, Vietnam, Somalia, Yugoslavia, Afghanistan, Iraq e ad altri popoli che si opponevano alla penetrazione imperialista).
Nonostante le lotte di consistenti settori del proletariato contro la guerra, con scioperi e manifestazioni, le basi militari sono tuttora presenti e di alcune se ne sta progettando l’ampliamento.
L’Italia, paese imperialista che mantiene sul suo territorio basi militari USA e NATO, fa la stessa operazione in altri paesi, con contingenti militari e basi in 40 paesi.
Con la pandemia di covid19, la situazione del proletariato in Italia e nel mondo è peggiorata ulteriormente.
Stando ai dati dell'Eurostat, i disoccupati italiani erano 2 milioni e 479mila nel dicembre 2019; esattamente un anno dopo, con in mezzo la pandemia di Covid-19 e i pesanti contraccolpi sull'economia, le persone senza lavoro sono calate a 2 milioni e 250mila. Eppure i morti sul lavoro sono aumentati.
Ora con lo sblocco dei licenziamenti e il nuovo codice degli appalti e subappalti emanato dal governo Draghi, che permette il massimo ribasso, aumenteranno licenziamenti, sfruttamento, insicurezza e morti sul lavoro.
Da sempre tutti i partiti borghesi (di destra e di sinistra) sostengono che la soluzione della disoccupazione sta nella ripresa dell’economia capitalistica. I fatti dimostrano invece che è l’economia capitalistica che crea disoccupazione: maggiore sarà il suo sviluppo, peggiori saranno le condizioni di vita dei proletari e della maggioranza della popolazione mondiale. I dati dimostrano che più le aziende licenziano i lavoratori, più sale il valore delle loro azioni.
Il nemico è in casa nostra.
O mettiamo in discussione con la lotta questo modo di produzione e il sistema capitalista che continua a riprodurre i borghesi come padroni e gli operai come schiavi salariati, ponendoci l’obiettivo del potere operaio e un sistema socialista, o la situazione sarà sempre peggio per gli sfruttati.