OPERAI E PADRONI
La classe operaia, cosciente dei suoi interessi immediati e storici, ha sempre ritenuto che l'unica guerra giusta è quella contro i padroni e governi, cioè quella delle classi e dei popoli oppressi contro lo sfruttamento. Gli operai comunisti, i rivoluzionari proletari sono sempre stati in prima fila nelle lotte per la pace, contro le guerre imperialiste, ma pur essendo persone pacifiche, non sono mai stati pacifisti come ha dimostrato anche la lotta di resistenza al nazifascismo.
I rivoluzionari, gli sfruttati coscienti da sempre combattono l'unica guerra giusta che è quella di classe: quella contro lo sfruttamento e l’oppressione capitalista/imperialista.
Operai e padroni di tutto il mondo hanno interessi antagonistici e gli operai non hanno niente da spartire con i loro padroni. La “patria” dei padroni non è quella dei proletari.
Anche in questo periodo di “emergenza” di covid 19 i padroni e governi, mentre dicono di agire per la difesa della salute pubblica, cancellano e limitano i diritti costituzionali dei proletari ma non dei borghesi. Oggi più che in passato si continua morire sul lavoro, molte fabbriche de localizzano licenziando i lavoratori, aumentano le bollette di gas e luce e i prezzi di tutte le merci a cominciare dai generi alimentari primari come pasta, pane, zucchero, benzina, trasporti e molto altro, e il governo continua a fare leggi a favore degli industriali e della finanza, che continuano ad aumentare i profitti.
Nel sistema capitalista gli operai sono solo merce forza-lavoro, schiavi salariati del potere che si trova nelle mani della borghesia, che lo esercita attraverso lo Stato che non è altro che un mezzo di oppressione e di asservimento della classe proletaria.
La classe operaia, il proletariato e gli sfruttati possono emanciparsi solo distruggendo lo Stato della borghesia, non sostenendolo o giustificandolo.
Il proletariato è una classe internazionale, (la nostra patria è il mondo intero) e potrà avere una “patria” soltanto quando avrà conquistato il potere, in uno Stato socialista in cui la proprietà privata dei mezzi di produzione sia abolita e lo sfruttamento degli esseri umani e la distruzione della natura considerata, un crimine contro l’umanità.
Michele Michelino, Centro di Iniziativa Proletaria “G.Tagarelli”